tag:blogger.com,1999:blog-3171689951136184546.post9172048181872926621..comments2024-03-25T20:59:24.094+01:00Comments on VERSI IN VOLO: La lista della spesa di Umberto EcoDanila Oppiohttp://www.blogger.com/profile/05879803697515637167noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-3171689951136184546.post-41997974801394932862016-02-28T11:54:54.694+01:002016-02-28T11:54:54.694+01:00tengo a precisare che non è un errore grave scrive...tengo a precisare che non è un errore grave scrivere "sé stesso" anzi che "se stesso". Qualcuno mi ha rimbrottato per quell'accento non necessario. Vorrei dire - considerato che in questi giorni si fa tanto parlare dell'Accademia della Crusca, su quel "petaloso" coniato da uno studente - ho fatto una ricerca sul sito della stessa, la quale sostiene che "stesso" aggiunto al "se" è rafforzativo e quindi non indispensabile l'accento: Ma leggiamo Manzoni che si esprime in modo contrario:Nell'edizione del 1840 dei Promessi Sposi possiamo ad esempio leggere: «tremava anche per quel pudore che non nasce dalla trista scienza del male, per quel pudore che ignora sè stesso, somigliante alla paura del fanciullo - Cap. 8.67». Al maschile plurale sono attestati 2 contesti, entrambi riguardanti il medesimo passo delle due edizioni dei Promessi Sposi, che qui cito dalla "quarantana": «I vaneggiamenti degl'infermi che accusavan sè stessi di ciò che avevan temuto dagli altri, parevano rivelazioni - Quindi per me restano valide entrambe le scritture.Danila Oppiohttps://www.blogger.com/profile/15255636051250497248noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3171689951136184546.post-56342916337565392102016-02-28T11:40:44.997+01:002016-02-28T11:40:44.997+01:00Carissimo Giampietro, non puoi essere mio nonno, p...Carissimo Giampietro, non puoi essere mio nonno, perché hai solo 2 anni più di me! E sono nonna anch'io di due fantastici nipoti già adolescenti. Mi ha fatto molto piacere il tuo commento, che se permetti trasferirò direttamente sul blog. Infatti quando pubblico gli articoli che scrivo sui miei 3, spero sempre che qualcuno commenti direttamente nel sito stesso. In ogni caso, ho sempre pensato quanto ha sostenuto Eco con quel suo aforisma, ma mi sono anche "scontrata" con un'amica scrittrice, la quale sostiene che si scrive per sé stessi (e poi pubblica i suoi libri, ma va?). Certo che in parte è vero, in quanto chi scrive lo fa per amore verso la scrittura, ma poi è anche logico che gli fa piacere condividere con altri il suo pensiero, che potrebbe dare adito ad uno scambio sereno di opinioni e queste aiutano a crescere e a migliorarci. Serena domenicaDanila Oppiohttps://www.blogger.com/profile/15255636051250497248noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3171689951136184546.post-15647084218631500792016-02-28T11:39:11.591+01:002016-02-28T11:39:11.591+01:00Cara Danila, permettimi di chiamarti così, sono un...Cara Danila, permettimi di chiamarti così, sono un tuo lettore e penso potrei essere un tuo nonno. Io non vedo alcuna contraddizione dire che uno scrive per se stesso, perchè questo è vero nel senso della propria necessità di esternare per condividere le proprie sensazioni, emozioni o quello che vuoi confrontando la propria sensibilità con con quella degli altri. Riconosco che spesso si legge -scrivo per me stesso- è tutto si ferma lì perché, io penso, è sottinteso il resto. Perchè se così fosse, uno scrivente o poeta che sia, metterebbe ciò che ha scritto nel cassetto e non sul web, o addirittura su stampa. Comunque trovo molto interessante e ben impostato il tuo post che sicuramente toglierà ogni perplessità ai dubbiosi. Grazie per l'attenzione e scusa per l'evidente fretta nello scrivere. Un caro saluto<br />Giampietro Calotti<br />Anonymousnoreply@blogger.com