mercoledì, agosto 28

Giro turistico in Siria di allora...ed ora?

facciata della Chiesa di S. Paolo a Damasco
Palmyra: il palazzo di Diocleziano
Latakia al tramonto - luogo balneare sul mar Mediterraneo
Il Krak dei Cavalieri
Giardino davanti al museo archeologico di Aleppo
Ingresso del museo archeologico di Aleppo
Scorcio di Aleppo
Aleppo by night
Panorama di Aleppo
Rovine della chiesa di San Simeone lo stilita
Sculture ittite nel deserto




Si tratta di una scarna selezione degli innumerevoli scatti - a volte sfocati a causa del sole accecante -
effettuati tra giugno e luglio 2006 quando, in pellegrinaggio sulle orme di S. Paolo, mi sono recata in Siria. Siamo partiti in volo da Malpensa (Milano) per atterrare ad Aleppo (Haleb).Da lì con un pullman turistico, molto confortevole, abbiamo girato la parte ovesti della Siria, dirigendoci verso Damasco ed il deserto di Palmyra.
 Hama -  Homs - Apamea – Ebla - Aleppo- Maaloula - Damasco - Palmyra 

Dopo una breve visita della città, famosa per le gigantesche norie di cui alcune sono tutt’ora funzionanti, si prosegue verso nord visitando i siti archeologici di Apamea, che impressiona per i magnifici colonnati, ed Ebla. Giunti ad Aleppo ci si reca al bazar (suk) coperto, uno dei luoghi che lasceranno una forte impressione, considerato uno dei mercati più pittoreschi e vivi del Medio Oriente, dove tra le mille cose interessanti si trova l’eccellente sapone all’olio di oliva ormai conosciuto in tutto il mondo.
La prossima tappa è il bel villaggio aramaico di Maalula, con le casette azzurre appoggiate tra le rocce di un monte; qui sopravvive una comunità che utilizza ancora l’antica lingua che fu di Gesù. Si prosegue sempre in direzione nord sostando a Homs, dove si trova la moschea di Khalid Ibn Al Walid, che presenta una sintesi degli stili artistici bizantini, ottomani ed arabi. Da qui si raggiunge Crac des Chevaliers, il possente e famoso forte crociato costruito intorno al 1150, che domina severo un panoramico monte ed è splendidamente conservato, un luogo che merita un’accurata visita. Ci si reca quindi alla città di Hamam dove si possono ammirare le antiche norie.
Al mattino si effettua un’escursione ad ovest della città per raggiungere i resti della bella cattedrale che venne eretta nel luogo dove San Simeone passò la vita sulla cima di una colonna. Rientrati ad Aleppo si visitano la cittadella che ne domina il centro, ci si reca al museo archeologico che conserva le prime forme di scrittura ittita, su tavolette di argilla, quindi si prosegue ai Khans e alla Grande Moschea.
Si lascia Aleppo in direzione est seguendo il corso dell’Eufrate per poi iniziare l’attraversamento del deserto siriano in direzione sud arrivando all’antica città di Sergiopoli (Ar Rasafeh). In questo sito d’inaspettata bellezza, che sorge cinto da vaste mura nel mezzo del deserto, sono particolarmente impressionanti le gigantesche cisterne sotterranee. Proseguendo, si visitano le rovine del castello e sito carovaniero di Qasr Hier Sharqi e si raggiunge l’oasi di Palmyra.
Un’intera giornata va dedicata alla visita del grandioso sito di Palmyra, perla del Medio Oriente. I punti principali sono il castello, il teatro, le tombe e il grande tempio di Baal, oltre al museo. Si potranno godere momenti particolarmente evocativi passeggiando tra i lunghi colonnati che attraversano l’antica città(cardo romano) o tra i cenotafi a torre della necropoli nel deserto; sembra quasi di scorgere la presenza della bellissima regina Zenobia, con i palmeti che abbracciano i resti di quello che fu il suo grande sogno, l’indipendenza da Roma. I tramonti dalla collina del castello che domina l’oasi sono una delle visuali più affascinanti di questo bel viaggio.
A Damasco, la casa di Anania, colui che ridiede la vista a S. Paolo, la Chiesa di S, Paolo, i negozi dove si possono acquistare pregevoli tessuti (damascati, appunto) e gioielli di raffinata fattura.
Dovrei continuare a lungo, ma mi fermo qui, con una domanda assillante: se tornassi ora, in quei luoghi, li troverei ancora intatti o la guerra fratricida ha distrutto quel che per millenni era ancora in essere?
E quei bambini? Per favore, smettetela di fare la guerra!

Danila Oppio







3 commenti:

  1. Quanti "allora" si dovrebbero ricordare, purtroppo!
    E quante Siria abbiamo sotto gli occhi, e per i bambini e per le donne e per tutti coloro che stanno morendo ammazzati per una o mille cause che, oggi, non han più ragione di essere.
    E dopo ci dicono che stiamo andando avanti, sì, ma solo col tempo al quale non frega niente di come viene impiegato, o no?
    Grazie Danila
    Gavino

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  2. Di quel che pensa il tempo, non è dato oggi sapere, Gavino. O no?
    Angela Fabbri

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  3. Di quel che pensa il tempo, Angie, non ci è dato di sapere, ma molto più spesso non sappiamo neppure cosa pensano gli uomini, quando producono danni così irreparabili come guerre fratricide, o genocidi di massa. Io credo che non possiamo saperlo, perché queste persone non pensano alle conseguenze del loro operato ovvero, sono privi di cervello!

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