mercoledì, agosto 21

Avevo dimenticato di Angela Fabbri

Premio Letterario Internazionale "San Valentino. Poesia e Narrativa sull'Amore" (7° Edizione / Anno 2010)

Giovedì 27 maggio 2010, nella sala-convegni del Museo "Il Ciclo della Vita" di Quartu Sant'Elena, si è tenuta la cerimonia di premiazione del Premio Letterario Internazionale "San Valentino. Poesia e Narrativa sull'Amore" (7° Edizione).

La Giuria, costituita dalla Dott.ssa Elisa Piano (Presidente del Premio e Direttrice del Centro "Il Teatro dell'Anima" di Quartu Sant'Elena che ha organizzato il concorso), Ornella Randazzo, Luisella Piras, Rita Guglielmo, Francesca Piras e Massimo Steri, dello stesso Centro, dopo aver esaminato gli elaborati pervenuti, ha assegnato i seguenti riconoscimenti per l'edizione 2010.



Sezione Poesia:

1° classificata (ex aequo): Carmela Tuccari (Aci S. Antonio - CT) con "E' notte a Trezza"

1° classificata (ex aequo) : Licia Dodero (Cagliari) con "Vagito"

2° classificata : Piera Mortara (Portoscuso - CI) con "Tregua"

3° classificata : Angela Fabbri (Ferrara) con "Avevo dimenticato"

 


Inoltre la poesia è entrata a far parte del

Calendario Angela Fabbri 2009 - Literary

www.literary.it/.../fabbri_angela/txt/calendario_angela_fabbri_2009.html





Avevo dimenticato

 

Avevo dimenticato

la bellezza dei tuoi occhi

amore mio

come tutte le memorie

della mia terra lontana.
Avevo accettato
questa nuova vita
perché l'antica
era perduta da tanto tempo
e perché
non sapevo nemmeno di averla perduta.
Poi nella notte
e d'improvviso
si sono alzate
le volte di cristallo delle mie cento città.
E ho veduto
la mia gente camminare.
Avevo dimenticato
l'argento delle strade che salgono nel cielo
e il tuo corpo lassù, che aspetta il mio.
Il sibilo leggero
del treno aereo che corre sopra di noi
mentre salgo la lunga scala
che mi porta da te.
E nella notte buia e scintillante
ho avuto ancora il tuo corpo fra le braccia
e la tua voce mi ha ripetuto
le piccole parole immense
del nostro unico amore.
Eri lassù
e io con te,
l'eternità passava.
E io ascoltavo
lo scorrere del tempo
che con un lento fruscio,
cresceva,
fino alla fine.

9 dicembre 1971
                                                                  Angela Fabbri



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