ti comprerei
un cappotto
nuovo
un vestito
un paio di scarpe.
Metterei
sul tavolo
la tovaglia
più bella
una bottiglia
di vino rosso
pasta al sugo.
Ti guarderei
mangiare
come un bambino
affamato
e dopo...
con fresco tabacco
t'incarterei
una sigaretta.
Come
una volta...
babbo.
Graziella Cappelli
Un affetto profondo che viene manifestato anche quando un padre non c'è più. Quel voler ripetere ancora oggi per lui gesti e azioni compiuti in passato dimostra una tenerezza sempre viva, un sentimento che accorcia sia lo spazio che il tempo.
RispondiEliminaBei versi che mi hanno colpito molto anche nei giorni scorsi, quando li ho letti nel blog di Graziella.
Grazie, Danila.
Piera
Infatti, Piera, ho voluto dare maggior risalto a questi versi, pubblicandoli anche sul mio blog, affinché altri lettori possano leggerli e apprezzarli come me e te!
RispondiEliminaUn caro saluto
Danila
Cara Piera, grazie di cuore per il gentile commento.
RispondiEliminaGrazie Danila per la sorpresa.
Vi abbraccio
Graziella
Danila ha fatto bene a pubblicarla sia qui che nel blog di Gavino: una poesia di grande tenerezza!
RispondiEliminaCarissimi saluti a tutte!
Grazie Laura, penso che Graziella meriti e tanto! Ed io sono felice di aver incontrato, anche se solo virtualmente, tante belle persone, come voi!
RispondiEliminaCara Laura, grazie di cuore.
RispondiEliminaSaluti affettuosi
Graziella
Non posso fare a meno di abbracciare Graziella e quel suo sentimento - amore che di me è padrone. Grazie a tutte voi, carissime, che l'apprezzate
RispondiEliminaGavino