mercoledì, aprile 2

Recensione di Doppelgaenger a cura di Danila Oppio

Doppelgaenger

L’anima allo specchio di Anna Montella

L’ho letto d’un fiato, senza respiro. Storia di’ “archeologia telematica”.
Non l’ho vissuta, perché ho preso confidenza con internet solo da alcuni anni, Prima, quando il Virtual Places  VPchat era un software elitario, io ne ero out. Non ne conoscevo neppure l’esistenza. Usavo il pc solo per la scrittura, poco più di una comoda macchina da scrivere.
Leggendo il libro di Anna Montella, si è spalancata una finestra su un mondo a me sconosciuto. Appassionante, divertente, accattivante e forse…un tantino bugiardo e trasgressivo! Certo, è comodo nascondersi dietro un nickname, immaginando di essere “altro” e farlo credere ai frequentatori del salotto virtuale. Così ci può trasformare in principesse, in donne fatali, in timide colombe o neri corvi, finendo col crederci noi stessi e facendolo sembrare all’interlocutore, virtuale anch’esso.
Oggi, con le piattaforme sociali come Facebook, Twitter o Linkedin non si può mentire più di tanto, si usa il proprio nome, ci si scambiano opinioni, spesso intellettuali, altre volte solo battute scherzose, per rialzare il morale:’è tanto bisogno anche di questo, in un mondo che raramente dipinge un sorriso sul volto degli umani.
Ma lascio scoprire ai lettori l’affascinante mondo di Doppelgaenger, descritto in modo accattivante, tecnico e romanzato, dalla bravissima autrice.
La sorpresa maggiore l’ho ricevuta nel leggere le fiabe di Anna. Straordinari mondi fantastici, fuori dagli schemi usuali.  La narrazione fa uso di cesellature letterarie di gran pregio. Perciò quel che mi ha colpito in modo particolare,  è la perfetta padronanza della scrittura, confermando l’essenza di autrice letteraria a tutto tondo.
“Ma esiste un posto, ai confini dell’arcobaleno, e in quel luogo, dove i desideri dimenticati dagli uomini continuano a vivere nei petali di un fiore dall’anima di cristallo, fantasmi evanescenti di un altro luogo e di un altro tempo, riempiranno il silenzio dell’eco di ciò che è stato…”

Forse Anna Montella lo conosce quel posto, ed è probabilmente lì il luogo nel quale va ad attingere le sue storie meravigliose…da mille e una notte…e altrettanti giorni!

Danila Oppio




1 commento:

  1. Non conosco il libro ma se Danila ne parla in questi termini bisogna crederle.
    D'altronde le fiabe sono invenzione pura per raccontare della vita, compresa quella degli elfi e loro parenti che hanno tanto da insegnarci.
    Un brindisi per Anna Montella e un plauso a Danila.
    Gavino

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