Anna Montella, del Caffè Letterario La Luna e il Drago, mi ha fatto questa bella sorpresa. Non me l'aspettavo e ne sono felice! Grazie di tutto cuore, Anna!
Alla ricerca del tempo perduto. Di quella poesia si può solo percepire il doloroso silenzio che l’accompagna. La memoria non ha altro da offrire che le ombre e le cose abbandonate al silenzio della morte. Il dolore del pensiero e il pensiero nel dolore che s’incontrano e si abbracciano in un stretta che non può essere consolatrice. Del conforto la memoria ci filma il passato: le ombre distorte, un tramonto, ricordi consunti dal tempo segnati dai graffi di un gatto, ma di lui non c’era che il topo, non tutto mangiato dal gatto, morente in una soffitta spoglia di ricordi piacevoli confuso tra ragnatele come lenzuola di un letto disfatto e abbandonato alla voracità degli anni. Un momento di solitudine che porta nel passato è in grado di far sentire il senso pieno dello sconforto in solitudine indifesa. Nel leggerla e nel rileggerla, nel vedere una mano ricurva che regge il peso del prepotente del tempo perduto, si sente la vicinanza al pensiero che ha costruito quel grido muto di un dolore. Anche Anna, donna particolarmente sensibile alle emozioni che turbano, l’ha resa immortale. Complimenti Danila. Sei stata molto brava a farci commuovere per quel segreto pensiero poetico. Non mi son sentito un esegeta parlando della tua poesia. Ho pensato di esprimere l’idea di aver sentito nell’animo quella medesima desolante tristezza che si impossessa di noi, del nostro animo e ci cattura e ci tiene prigionieri dei disagi vissuti nel nostro presente. La salvezza ci è data dal fatto che il nostro spirito entro poco tempo allontana, respinge nel passato quell’avvolgente momento del presente e ce ne libera ed ecco la creatività e l’immortalità della poesia. Anna deve a ver tenuto presente quella poesia che in verità non è la sola e che non è di oggi se ha parlato del poeta del dolore. Tommaso Mondelli
Bella, il mio genere.
RispondiEliminaRita
Alla ricerca del tempo perduto. Di quella poesia si può solo percepire il doloroso silenzio che l’accompagna. La memoria non ha altro da offrire che le ombre e le cose abbandonate al silenzio della morte.
RispondiEliminaIl dolore del pensiero e il pensiero nel dolore che s’incontrano e si abbracciano in un stretta che non può essere consolatrice.
Del conforto la memoria ci filma il passato: le ombre distorte, un tramonto, ricordi consunti dal tempo segnati dai graffi di un gatto, ma di lui non c’era che il topo, non tutto mangiato dal gatto, morente in una soffitta spoglia di ricordi piacevoli confuso tra ragnatele come lenzuola di un letto disfatto e abbandonato alla voracità degli anni. Un momento di solitudine che porta nel passato è in grado di far sentire il senso pieno dello sconforto in solitudine indifesa.
Nel leggerla e nel rileggerla, nel vedere una mano ricurva che regge il peso del prepotente del tempo perduto, si sente la vicinanza al pensiero che ha costruito quel grido muto di un dolore.
Anche Anna, donna particolarmente sensibile alle emozioni che turbano, l’ha resa immortale.
Complimenti Danila.
Sei stata molto brava a farci commuovere per quel segreto pensiero poetico.
Non mi son sentito un esegeta parlando della tua poesia. Ho pensato di esprimere l’idea di aver sentito nell’animo quella medesima desolante tristezza che si impossessa di noi, del nostro animo e ci cattura e ci tiene prigionieri dei disagi vissuti nel nostro presente.
La salvezza ci è data dal fatto che il nostro spirito entro poco tempo allontana, respinge nel passato quell’avvolgente momento del presente e ce ne libera ed ecco la creatività e l’immortalità della poesia.
Anna deve a ver tenuto presente quella poesia che in verità non è la sola e che non è di oggi se ha parlato del poeta del dolore.
Tommaso Mondelli