lunedì, agosto 22
Non ci sono case mute...
Non ci sono case mute, Andrea,
per quanto le pareti possano gelare di segretezza,
quello che ascolti non è silenzio.
Bisogna misurarsi con le ombre,
anche quando hanno corpo
e vorrebbero insegnarci a mangiare luce.
Bisogna avere una traiettoria privata
tra dolore e vittoria per ritornare a terra interi,
strappando qualche capello a Dio.
Da quando i tuoi occhi hanno pescato
due grossi calamari, ti privano del mare e,
dentro un acquario,
tutto il tuo essere soccombe, obeso.
Non so se la mia
è la crudeltà di chi allunga la mano
per il mangime,
o la presunzione di chi ne spacca il vetro,
ma sappi, Andrea, che non c'è colpa più grande dell'omertà,
quando la si confonde col silenzio.
Alessia D'Errigo
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