sabato, settembre 3

Terremoto e l'araba fenice


Nell’oscurità della notte
Intravvedeva lontano
un barlume di speranza.

Era solo un miraggio
nel deserto della mente
invaso da rosso sangue.

La fragile barriera
si sgretolò all’improvviso
rovinandole addosso

Dalle grigiastre macerie
ne è uscita incolume
seppur il cuor in briciole

Quel furioso terremoto
l’ha scossa nel profondo
e l’ha lasciata esanime

E’ tempo di ricostruire
si solleverà dalla cenere
l’uccello di fuoco.

Danila Oppio
Inedita

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