giovedì, settembre 22

Viva voce di Coucou, Sèlavy!





Io vorrei restare e andarmene perché
Un gatto è entrato in casa: smarrito ha il profumo del mondo
E un pesce non canta più: lo ha sussurrato lanciandosi nel proffondo

Ah, quando i rami rovistano le radici, e le radici ragni d’astri
Per risvegliare in coro i morti nostri 
Io vorrei restare e andarmene ché
Cos’è ‘sta vita se non smania infinita o salici di luce distanti
Ch’erutta, corrotta d’istanti a sé stanti
Per l’impero di un passo per la salita, per la solita lena
Per il mio regno in fumo, e lei… così Serena!
Io vorrei andarmene e restare
Non sputar sugli avi né starli a celebrare
Sì, vorrei andarmene e restare
Come i fantasmi, come le streghe care
Ma pure occorre scontare fra le severe selve
L’odierna biologia rimasticata a salve
Il chiacchiericcio delle Canarie e la ricreazione, la sommaria confessione
Come schiaffi di sperma su chiappe private d’ogni privata rivoluzione
Io vorrei restare e andarmene
E sanz’ammenda farmi foce
Nell’oceano strano di un pallore atroce 
Sino a perdere la voce.
Coucou, Sèlavy!

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