mercoledì, novembre 2

RIPOSO di Vittorio Locchi





   
    Un’ora di compiuto, di perfetto
    riposo, senza mente e senza fiato!
    Anche se sogno parlo e m’assaetto
    pensando al giorno prossimo e spietato.

    Che pena, che tormento essere a letto
    e col cervello andar per ogni lato:
    passar montagne, sentir l’asma al petto,
    sudare ed essere sempre addormentato!
   
    E appena giorno, avanti, se Dio vuole, 
    ancora avanti per le nuove pene,
    pel ventre, pel cervello e per la sorte.

    E così indietro, avanti, come spole  
     eterne, senza requie, senza bene...
     per tessere il mantello della morte.

              Vittorio Locchi


1 commento:

  1. Nei primi 6 versi mi riconosco molto. E anche sul problema della morte.
    Angela Fabbri

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