mercoledì, maggio 10

IL MERLO E LO STORNO di Danila Oppio

Il merlo e lo storno























Ero seduta alla postazione del mio Mac e, come ogni giorno, il canto degli uccellini mi faceva compagnia. Ieri sera, però, qualcosa di strano mi ha convinta ad alzarmi, e sono uscita sul terrazzino per meglio capire.

All’estremità di un ramo dell’abete, nel mio giardino, un merlo cantava una canzone d’amore. I suoi gorgheggi erano composti di tantissime note, una più armoniosa dell’altra.

Di fronte a lui, appoggiato all’antenna installata sul tetto della casa del mio vicino, uno storno emetteva suoni stonati. Una specie di taratatà taratatà, ripetitivo e sgraziato.

Il merlo lo stava ad ascoltare, e poi rispondeva col suo melodioso canto. Lo storno restava in ascolto, e a sua volta riprendeva quel suo gracidio privo di musicalità.

Il loro dialogo in due diversi linguaggi è continuato a lungo.
Riflettendo sull’atteggiamento dei due volatili, mi è parso chiaro che tentavano di comunicare tra loro. Forse che il merlo era innamorato dello storno? Vai a sapere!
Ne ho tratto un pensiero: anche tra gli esseri umani, talvolta i dialoghi sono improduttivi.
Chi parla, non riesce a farsi intendere da chi ascolta, o chi ascolta, non comprende il messaggio del suo interlocutore.  Cercano, in ogni caso, di dirsi qualcosa.
Come il merlo e lo storno.
A me hanno raccontato una storia. Basta saperli ascoltare.


Danila Oppio

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