AGENZIA PER LA SICUREZZA UMANA
Oggetto: Dimissioni
Addì. 11.02.2011
Preg.mo Direttore,
nel momento in cui l’Eccellenza
Vostra mi assunse nella Sua pregiatissima Agenzia, mi sentii oltre il settimo
cielo. Svolgere una mansione di grande
importanza e responsabilità era sempre stato il mio sogno a occhi aperti che vedevo
coronarsi.
Non mi sembrava un compito eccessivamente arduo; in fondo si trattava di
proteggere e assicurare la salvaguardia del soggetto
affidatomi e mi sentivo ben addestrato allo scopo. Anni prima un mio
collega si era distratto un momento e ne era derivata una mezza catastrofe... bé...
più che mezza. Il soggetto era dovuto
ripartire da zero fino ad arrivare allo stato attuale mediante lo sforzo di
tutti i suoi componenti, quando l’E.V.
mi ha affidato l’incarico per una nuova sicurezza. Ammetto che non è stata
un’impresa semplice e tutto pareva volgere per il meglio. Poi sono iniziate le
prime incomprensioni, non tra me e lui ma tra loro stessi.
Dalle incomprensioni alle parolacce
e poi alle bestemmie il passo è stato breve. E dalle bestemmie alle minacce
ancor più gravi, finché si è giunti alle guerre. Dichiarate o meno che fossero
aveva poca importanza. Le facevano e basta. E dalle guerre sono derivati gli
stupri, che chiamavano “etnici”, come se fosse una giustificazione o
un’aggravante. Lo stupro è un delitto abominevole già di suo! E’ come dire, in un
italiano scorretto: “il più peggiore”. Peggiore è quasi il massimo che si possa
dire di qualunque cosa o di qualunque soggetto.
E dopo gli stupri e oltre gli stupri ci sono stati anche i campi di
sterminio e altre atrocità di cui preferisco seppellire anche il ricordo. Ho
cercato in tutti i modi di metterli in guardia, di ammonirli, di avvisarli, di...
minacciarli... avrei voluto ma per indole e formazione proprio questo non sono
riuscito a farlo. E forse lì ho sbagliato. Avrei dovuto agire come i miei
colleghi del piano di sotto. Loro non si fanno molti scrupoli.
Non mi hanno mai ascoltato, né me, né i colleghi, per questo intendo rassegnare
le mie dimissioni.
E’ tutto inutile; i soggetti che mi ha affidato sono di una razza...
incoercibile. Testardi alla morte, indifferenti, scorbutici, supponenti,
presuntuosi e arroganti, impenitenti e bugiardi, anche sotto giuramento, mi
hanno fatto perdere ogni speranza che possano redimersi e salvarsi.
Ecco perché, in aderenza a quanto sopra,
chiedo all’E.V. di sollevarmi dall’incarico e, ove fosse possibile, trasferirmi
ad altra mansione che non sia la salvaguardia diretta del soggetto di cui ho
fatto menzione finora, denominato “Umanità”.
Mi rendo conto che la mia richiesta difficilmente
potrà essere accolta; in tale eventualità, voglia la E.V. accettare le mie
dimissioni irrevocabili.
Con Osservanza.
L’Angelo Custode 4Miliardi1951.
Salvo Figura
Nessun commento:
Posta un commento