domenica, luglio 9

UN GRANDE OMBRELLO BIANCO Di Paola Marcella



Un grande ombrello bianco
Di Paola Marcella

La sabbia è tiepida come solo d’agosto può essere, ma il sole brilla basso alle 8,15.
Io e Mila siamo già in spiaggia. Ci piace andare presto.
Le racconto antiche favole che parlano di samurai che uccidono draghi e salvano fanciulle dal cuore leggero. Lei ride, adora queste fiabe.
Una nuvola attraversa il cielo, lo oscura per un momento. È altissima e argentata, sembra cascare giù. D’agosto è normale.
Mi aggiusto gli occhiali sul naso:– Dovrò acquistarne un nuovo paio, domani.
– Continua nonno – mi incita con la vocina acerba – e apri il grande ombrello bianco.
Ha cinque anni e il carattere forte, come sua madre, mia figlia, che adesso, a scuola, accudisce decine di bambini.
– Non ancora, piccina, il sole è basso.
Riprendo il racconto:– E così il samurai Hito spiccò un balzo e volò alto. Quattrocento, cinquecento, seicento metri. Da lassù vedeva tutta la città e fu allora che lui aprì il suo grande ombrello bianco.
– Il sole fu oscurato da una luce più brillante, – riprendo il racconto sotto questo nuovo grande ombrello bianco. Guardo l’orologio, sono le 8,16.
Mila aprì gli occhi sbalordita e sussurrò:– Nonno…
Scomparve il mare, la sabbia, il sole. Mila divenne vapore tra le mie dita vive.
È bella Hiroshima il 6 agosto.

Editor Salvo Figura

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