lunedì, novembre 6

QUEL CHE SIAMO OGGI di Danila Oppio

Ispirandomi a Violeta Parra, ho scritto questa lirica prosastica, che è un ritratto interiore, di  quel che sento riguardo alla vita stessa.




Quel che siamo oggi
(lettera a cuore aperto, ad una cara amica)


Non siamo più quelle
o quel che eravamo.
Le nostre cellule
in sette anni si disgregano
e nuove si rifanno.
E ciò che fummo
s’è disperso nella nebbia
del passato, andato in fumo.
Sepolto dagli anni,
che con noi sono cresciuti.

Così la nostra mente
non è più uguale a quella
del tempo che fu,
in quel tempo che tu
ed io, eravamo inesperte.
La traccia sporca
S’è trasformata
In una scia di luce.

Se prima affogavamo
nelle tenebre dell’incoscienza
o nella fuggevole gioventù
ora, credici, di quell’ombra
niente è rimasto più.
E quel che pensi sia
una triste traccia nera,
non è che una passeggera scia.

Come le macchie d’olio nere
scaricate dalle petroliere
sulla superficie dell’oceano
di tanto in tanto emergono.
Ma poi si disperdono.
Così le insicurezze, e i piccoli
o grandi errori di gioventù.
è ora di cacciarli giù.

Chi sei tu ora?
Chi siamo noi, se non
quelle giovani ragazze
un poco o molto pazze
così poco esperte
di questa nostra vita.
Ora siamo consapevoli,
che i passi  fatti nel cammino
hanno preso la giusta strada.

Nulla da rimpiangere,
nessun rimorso, e bada
Che è l’oggi la vita vera
Costruita mattone su mattone
Da scelte errate, e da quelle buone.
Guarda al risultato…è ciò che conta.
Se qualcosa non è stata compiuta
È perché così doveva andare
Ma non per questo ci dobbiamo fermare
o starci su a rimuginare.

Rimpiangere quel che non si è raggiunto
Non ha senso alcuno. Se davvero
ci avessimo con tanta grinta provato,
se solo lo avessimo voluto
con ferrea volontà, l’avremmo avuto.
O forse altri ce l’hanno impedito.
Destino è che siamo quel che siamo.
E quell'ombra di cui parli, cacciala via.
Non serve, è deleteria.

Il passato l'hai lasciato alle spalle,
il futuro non lo conosci, è il presente che vale.
E gli operai che finalmente
hanno finito i loro lavori,
 e i biscotti al cioccolato, consolatori.
Ed io che sono qui, lontana fisicamente,
ma vicinissima a te e sai che vorrei abbracciarti
e con te parlare su tanti argomenti.
Di questo tuo descrivere con arte
con dovizia di particolari le tue giornate,
soprattutto quella di ieri.

Ti ho letto volentieri,
e avrei voluto che tutto questo
avessi potuto raccontarmelo di persona,
sedute davanti ad una tazza di tè
(pardon, di cioccolata con la panna)
sgranocchiando un paio di biscotti.
Ha un potere forte, il cioccolato,
aumenta la serotonina, tonifica
e come il suo nome, serafica! 

Per il cammino fatto lungo la vita
di questo dobbiamo solo dire grazie
Come cantò Violeta Parra,
“gracias a la vida” 
Grazie alla vita, che, malgrado tutto
È sempre meravigliosa.
L’esperienza è un raro privilegio
E se pur fosse stata negativa
non va mai considerata
un male, o di cattivo presagio.

Danila Oppio




2 commenti:

  1. No tengo nada de dir. Yo soy cansada.
    E il mio spagnolo si ferma qui. Starnutisco in mezzo ai versi.
    Sono allergica alla poesia, anche alla mia.
    Angie (o pol ser che no dovea firmàr?)

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  2. Sei allergica alla poesia, in linea di principio, ma talvolta anche tu ti fai portare in volo e scrivi versi davvero stupendi!

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