martedì, marzo 24


LA GHIGLIOTTINA NON È NULLA, 
NORIMBERGA NON È NULLA
Poiché
Verrà un tempo in cui il terrore
Sguinzagliato da un trascurabile sovrappensiero
Scavallerà le palpebre e
Quando l’occhio traverserà lo specchio dell’occhio
Uno sguardo sorprendente lo sguardo
Vi schiuderà la crepa eterna
Per un istante inesorabile e
Sazio mai
Non basterà una fine o una nemesi
Non basterà
Pagare con
Denaro, lacchè
Lacrime e sangue
Bagattelle familiari
Un colpo d’occhio all’ingranaggio della permanenza!
Convertirassi agendalmente nel
Basso continuo: “In data odierna”
Oblio! non si darà in cui confidare e
Ogni fede sarà menzognera
Accesi come stelle, soli e trapassati dai
Fosforici tratti del cielo
Senza telaio per reggere
Senza peso per cadere
Tornerete alla pelle senza distrazioni
Alla bianca tela fluttuante priva di interno:
Smarrite riposte e preghiere
Dimenticate le committenze
Voi, morendo come simboli
Verrete restituiti alla disumanità
Dell’amore umano.
Coucou, Sèlavy!

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