domenica, marzo 22

PERORAZIONE di Coucou Sèlavy!

Giuseppe Paradiso: uomo che piange

PERORAZIONE
Quest’uomo che –da impostore poco accorto, 
lo si ammetta- vive imitando sé stesso

Quest’uomo usa sporgersi un po’ troppo
 dal balcone: è un egoista
Dirò pure che quest’uomo, il medesimo, 
lascia sovente rotolare la sua testa
 a terra in guisa assai veloce, fino a cacciarsela fra i piedi:
è così che inciampa e si azzoppa!
Quest’uomo, che amavamo da tondo,
 era in fondo già ipocrita e sospetto da neonato: 
parea tondo, ci blandiva insomma con tale parvenza, 
ma di fatto non era e non è tondo né quadrato.
 Guardatelo! Si è fatto piuttosto rettangolare 
come una bara ambulante, 
vorrà forse seppellirsi in se stesso?
Quest’uomo, proprio lui, quest’uomo
 è sempre sul punto di finire,
 ma non finisce mai
Quanta sabbia e deserti gli abbiamo risucchiato
 dal di dentro impiegandolo come clessidra per aiutarlo

E lui per ripicca si ammala di sete,
 aggiornando lo straziante elenco dei suoi mali

Quest’uomo, per la miseria, ancora lui, 
ci assorda e ci tormenta durante le tregue
 con le sue discutibili melomanie, 
e quando dovrebbe parlare tace,
 lucidando lo sconforto come un ossesso

Eccolo che piange, quest’uomo incorreggibile,
 irrecuperabile, quest’uomo che non prende sul serio 
neppure le proprie lacrime

Diciamolo chiaramente una volta per tutte
Quest’uomo deve smetterla di morire 
a serramanico nel mobilio altrui.

Coucou, Sèlavy!


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