giovedì, febbraio 11

Il fulgido ritorno della GHIANDAIA di ANGELA FABBRI

Il fulgido ritorno della GHIANDAIA

Butto pezzetti di ciambella dalla finestra dello studio. Come sempre appena alzata, mentre ho il caffè su. Ma questa volta la giovane Ghiandaia vola sull’albero di fronte e ci guardiamo proprio in faccia. Felicità!
Si gira sul fianco e noto quanto è cresciuta. Sei grassa!No è solo florida, come conviene alla sua età.
Rapido studio del terreno e ascolto dei dintorni.
Salto sul ramo vicino.
Calcolo della traiettoria.

E … TUFFO di PROFONDITÀ – CIAMBELLA – RISALITA  MOZZAFIATO verso i cieli e lontano.

E’ stato tutto così veloce, pieno dei colori e delle ali della Ghiandaia che a paragone ci ho messo ore a descrivere quest’azione qui.

E la comparsa fugace dei PASSERI  STRACCIONI

Sì, ma pochi istanti prima, si erano PALESATI con un saltello, uno, due PASSEROTTI  SDRUCITI, magri da far paura, con le povere ali stracciate e confuse fra le foglie marce del giardino. E sono spariti un istante dopo.

Quel che vedo da questa sola finestra, apre già un chiaro occhio su tutto il mondo.

Le disparità, le supremazie, gli emarginati.

Certo, quando lo vede un umano, gli appiccica subito una sua etichetta economico-sociale-con sfondo morale.

In Natura non si tirano per i capelli altre storie: la GHIANDAIA è grande, è giovane, è forte. I passerotti no. Sono pochi e pellegrini.

Sembra che, ai giorni nostri, la Natura premi gli UCCELLI  GROSSI (in ordine: GAZZE  poi GHIANDAIE  poi  CORNACCHIE).

Abbia messo da parte i COLOMBI.

E decimato i PASSERI che non riescono + a comporre nemmeno UNO  STORMO.

  (Angela, primo pomeriggio del 30 gennaio 2021) 


2 commenti:

  1. E' vero, e mi mancano quelle bande di passeri chiassosi ed allegri che da bambino guardavo con gioia per la loro impudenza ed imprudenza! Due o tre volte ne ho recuperati di giovani, pulcini cresciutelli che fallivano la prima esperienza di volo. La soluzione : controllare che la madre fosse nelle vicinanze ( e lo era infallibilmente!)e posarli su di un rametto il più alto possibile. Indietreggiando poi di qualche passo assistevo ammirato e quasi commosso al sopraggiungere della madre che con sonori cinguettii di...affetto (!) e di incoraggiamento incitava il pulcino a ritentare. Magari ci volevano due o tre sforzi un po' sbilenchi, ma poi, ecco , ce la faceva e seguiva (trionfante?) la madre al nido! Bello!!!! Quell' ucellina mi ricordava mia medre : all' epoca ero pulcino anch' io.

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  2. Mi dicono infatti che quando i pulcini fanno i loro primi giri, i genitori sono sempre nei dintorni per aggiustare i loro primi piccoli guai. Talvolta ci sono altre creature che si occupano di loro, creature come noi, che sanno bene di essere stati, un tempo mooooolto lontano, pulcini semplici...
    Un giorno troverai questo in un libro nuovo.
    Grazie, Pier. Angela

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