giovedì, novembre 11

PIETRA NERA di ZAHOOR AHMAD ZARGAR





1997

PIETRA NERA

Quando soffia il vento del ricordo,

 il sonno va via dalla testa

e il cuore balza alla gola.

 Così si aprono gli occhi dell’anima

 che prendono forma di uccelli

e volano lontano

dalla convulsa vita di città.

 Ecco, laggiù, un piccolo paese 

dalle dolci case:

campi sterili,

pance vuote dei bambini,

 polvere e fango

che pongono domande fisse

 alla tua mente.

 Desiderio di una vita migliore,

 cercata di porta in porta

in una terra estranea.

Tagliata dentro il petto della montagna,

 a centinaia di piedi di profondità,

la miniera di carbone

ti ha aperto le sue braccia, 

quando raccogli la pala

e il corpo debole arranca

lungo ruvidi e neri cunicoli

mentre la polvere ti entra nei polmoni
 
e ti fa tossire,

fai sempre più fatica a vedere

e pensi a tanti altri, come te,

che hanno perso la vita.

 Dolore, tristezza, angoscia

 dietro cui si ravvisa la speranza:

 carbone nero

facce nere,

tutte uguali,

nei giorni che nascondevano la felicità.

Adesso dicono che tutto è cambiato

 e il mondo è migliore.

Ma sento ancora voci strane:

 immigrati

in cerca di nuove miniere.

ZAHOOR AHMED ZARGAR


Nessun commento:

Posta un commento