Cibo da poveri per delizie da palati ricchi... di gusto
Riciclare gli avanzi e ingredienti semplici salveranno i nostri conti domestici ma non solo.
GIANLUCA BOSIA su IL GIORNO...ed io riporto volentieri questo interessante articolo perché condivido appieno il contenuto.
Che il carrello della spesa sia diventato molto più caro è evidente a tutti. Coldiretti calcola l’11percento di aumento negli ultimi sette mesi per i generi alimentari e propone come ricetta il riutilizzo degli avanzi o l’uso di ingredienti di base a costo contenuto. Cibo semplice e della nonna quando anche in Lombardia si era poveri o comunque parsimoniosi.
Qualche esempio, secondo Coldiretti? Polenta del giorno dopo fritta o in forno con i pezzi di formaggio rimasti nel frigidaire, l’avanzo di un risotto allo zafferano saltato in padella, mondeghili di pane, carne e formaggio avanzati e come dolce la miascia, con pane raffermo e frutta, o una torta paesana. A metterli in fila viene un menu da sballo, un vero e proprio omaggio alle nonne e un orgasmo per i palati che delle alchimie moderne dei talent culinari televisivi se ne fanno un baffo.
Ovviamente non è proprio facile, anzi. Le nonne non ci sono più e il tempo per cucinare è sempre meno. Magari il sabato o la domenica… Coldiretti però ha ragione: di avanzi di cibo abbiamo il frigorifero pieno e di prodotti naturali a prezzi commestibili sono zeppi gli scaffali o i banchi del mercato.
E allora proviamo a non buttare nulla e a riciclare in tavola o, ad esempio, a mettere in forno una bella teglia di patate, cipolle e salsicce (mangi in 4 con una dozzina di euro). Di Cracco ce n’è uno ma il web è pieno di ricette facili e a costi contenuti. Sfruttiamo l’occasione dell’inflazione che prende alla gola i nostri conti domestici per cucinare altro. Risparmi ma mangi bene, anche se da “povero”. Perché la rivoluzione (culturale e sociale) inizia anche a tavola, mentre a spacciare brioches si rischia la testa e l’uomo è sempre ciò che mangia. Buon appetito!
Nota mia, ci sono popoli del mondo che patiscono la fame, che non hanno proprio nulla da porre sotto i denti, sempre che abbiano ancora tali strumenti! e veder buttar via del cibo ancora buono, solo per non riciclarlo allo stesso modo, mi pare una vera e propria infamia. Lasciamo perdere l'aumento dei prezzi nei negozi di alimentari, che dovrebbe metterci sull'avviso, e cerchiamo di usare i consigli ed esempi delle nostre nonne che sapevano bene come utilizzare gli avanzi di cibo. Con il pane secco si possono fare anche i canederli (Knödel), la pappa al pomodoro, gli strangolapreti (con tutto il rispetto per i preti!) il pane pugliese, come sostituzione delle friselle, la soupe Paisanne della Valle d'Aosta, Sbizzarritevi in questa ricetta dal sapore contadino usando formaggi a piacere. Certo, essendo una specialità della Valle d'Aosta, il più indicato resta la fontina, il pancotto pugliese, l'acquacotta toscana e la variante siciliana.Tutte ricette che vi consiglio di andare a cercare sul Web, e tutte che richiedono l'utilizzo del pane raffermo.
I mondeghili (polpette milanesi) sono un piatto povero della tradizione contadina; nel 2008 questa pietanza ha ricevuto la Denominazione Comunale che riconosce l’appartenenza dei mondeghili al territorio di Milano. All’apparenza qualcuno potrebbe pensare che si tratti di polpette, ma guai a chiamarle così! L’origine dei mondeghili arriva da molto lontano: il nome, che significa polpetta, deriva dalla parola araba "al-bunduck", ma ad insegnare la preparazione dei mondeghili ai milanesi furono gli spagnoli, durante i loro 150 anni di dominazione a Milano. I milanesi mutarono la parola spagnola “albondiga” in “albondeguito” che poi diventò “albondeghito”, per poi arrivare al termine odierno mondeghilo. Ci possiamo ispirare a questa ricetta tradizionale, realizzando un impasto con diversi tipi di carne, il tutto aromatizzato da un piacevole sentore agrumato e dalla noce moscata. Provate la versione dei mondeghili e vi leccherete i baffi!
La torta miascia è un dolce rustico tipico della tradizione lombarda, diffuso in particolare nella provincia di Como. Considerata in passato "il panettone dei poveri", è una ricetta dalle origini umili, preparata con ingredienti poveri e nata per riciclare il pane raffermo. Una volta reidratato nel latte, questo viene mescolato a uova, zucchero, un pizzico di farina e frutta fresca ed essiccata, che la manterrà morbida e piacevolmente umida. L'aggiunta finale dei fiocchetti di burro e del rosmarino fresco, poco prima del passaggio in forno, la renderanno profumata e dorata in superficie. Semplice e veloce gustatela come merenda genuina o delizioso fine pasto. Questo preparato, lo arricchisco con cacao amaro, e non ci metto il rosmarino perché l’accoppiamento con il dolce non mi convince. Uso invece solo frutta secca in base a quel che ho nella dispensa: usa sultanina, detta anche zibibbo, fichi e datteri tagliati a tocchetti, noci o nocciole sbriciolati, e non utilizzo frutta fresca, così il dolce dura più a lungo.
Risotto ai formaggi
A quanti risultano avanzi di formaggio nel frigo? Impresentabili sulla tavola, possono essere utilizzati per un risotto ai 4 – 5 o 6 formaggi, basta tagliarli a pezzettini eliminando la scorza, oppure grattugiati, dipende dalla loro durezza, o inseriti a cucchiaiate, quelli cremosi, in una padella dove si è aggiunto del latte o della panna liquida, e fatti sciogliere a fuoco basso, formando una crema molto saporita, da aggiungere al riso bollito e scolato, sul quale si versa questo preparato. Buonissimo!
Ringrazio il cronista per avermi portato alla mente queste tre ricette che ho sempre fatto, perché anche se in passato non ci sono stati aumenti di prezzo nei supermercati, non mi è mai piaciuto buttare il cibo nei rifiuti. La fantasia in cucina serve sempre, riciclando quei cibi che girano in frigo o nelle dispense a lungo, fino a che non si decide di eliminarli perché oramai troppo vecchi! Che non sia mai che si sprechi questo ben di Dio!
Danila Oppio
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