mercoledì, giugno 17

IL VUOTO di ANGELA FABBRI


<foto reperita dal Web di ospedale>

VUOTO
 di ANGELA FABBRI


Vedi, Danila, domenica, dopo che con Laura ci siamo messe in macchina, attraversato la città e siamo sbucate nelle nostre belle stradone di campagna, belle perché alberate, pericolose per lo stesso motivo... a un certo momento mi sono voltata verso di lei e le ho detto
 " Ancora le stesse strade, eh, Laura? sempre queste stesse strade che vanno a Cona..."  E lei ha annuito guidandoci fuori da una curva e dentro un'altra.
Ero ansiosa di arrivare in zona, di vedere profilarsi da lontano l'Ospedale dove sono stata tante volte l'anno scorso, per me e per lei. Ci siamo fatte tutte le stagioni su quella strada.
Eccolo qua, gli andiamo incontro, scivolando nel sottopassaggio e risalendo a fianco all'Ospedale. Parcheggio e corsettina fino all'ingresso degenti.
Le porte esterne sono spalancate, le strisce in terra a delimitare le distanze, vuote. Ci siamo solo noi due.
Le scalone vuote, il grande corridoio di sopra vuoto, a parte quella guardia con la mascherina con cui ho scambiato gli occhi.
E' questo che mi ha colpito: il VUOTO. Non il ricordo delle mie recenti esperienze. Quelle le ho scritte, allora, mentre mi succedevano e si succedevano, su un quaderno con su scritto OSPEDALE.
E è quel VUOTO che mi porto dentro da domenica. Che mi ha fatto riprovare in modo acuto tutto il tempo che, solo passando, si è portato via prima mio padre poi mia madre e prima gli zii e le zie, uno dopo l'altro e prima ancora i nonni (già ne ho conosciuto solo 2 perché mia madre aveva perso i genitori da bambina e mi ha portato via anche gli altri due).
Non sono state guerre o cataclismi o disastri, il tempo li ha portati via uno dopo l'altro seguendo il naturale corso della vita e mi sono chiesta " Cosa ci faccio qui? " e ho desiderato, in questi giorni, che il mio tempo venisse accorciato, che mi fosse risparmiato il tempo dell'attesa nella LISTA D'ATTESA.

Nelle due email prima di questa ti avevo descritto l'interno dell'Ospedale e come l'avevo trovato LINDO PULITO e, dovunque mi girassi a cercare con gli occhi, VUOTO. 
Da quel che mi hai risposto devi aver pensato: FINALMENTE! non ci sono + dottori e infermieri mascherati che si rincorrono per i reparti!  Allora questo dà SPERANZA! STA PASSANDO! Ce lo siamo lasciati DIETRO le spalle!
Non è quel che ho provato. Quel che ho provato ho cercato di dirtelo con questa email, sta scritto qui, un po' + su.
Angela Fabbri

16-17 giugno 2020




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