sabato, ottobre 12

L'ANTICO GIARDINO PEREGO: "UN'OASI SEGRETA IN CENTRO. IMBRACCATA DALLA SPORCIZIA"

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L’antico Giardino Perego: "Un’oasi segreta in centro. Imbrattata dalla sporcizia"

Il Giardino Perego, antica oasi verde nel cuore di Milano, conserva tracce storiche come la statua di Vertunno. Apprezzato dagli abitanti del quartiere per la sua tranquillità, rappresenta un prezioso ricordo della Milano di un tempo.


ll Giardino Perego, antica oasi verde nel cuore di Milano, conserva tracce storiche come la statua di Vertunno. Apprezzato dagli abitanti del quartiere per la sua tranquillità, rappresenta un prezioso ricordo della Milano di un tempo.

Un piccolo gioiello verde fra i palazzi di via dei Giardini, non lontano da Montenapoleone. Un luogo che custodisce importanti tracce del passato, come la statua settecentesca di Vertunno, dio etrusco della vegetazione. Appartenente un tempo all’omonima famiglia di Cremnago, il Giardino Perego è una delle poche aree rimaste fra gli spazi verdi che ornavano i nobili palazzi del Borgonuovo. Fu costruito nel 1778, quando i Perego acquisirono gli orti di un ex monastero, dietro la loro dimora. Nel 1941 una fascia di parco divenne l’odierna via dei Giardini, mentre la parte a Nord rimase verde, ma convertita all’uso pubblico. E così è ancora oggi. "È un bello spazio, dove vengono molti lavoratori dei vicini locali, come me", racconta Alessandro Tartaglione, habitué del giardino. "È un parco ‘segreto’", aggiunge Nadia Petrescu, che viene tutti i giorni ad ascoltare podcast di filosofia. "Mi sento accolta e mi fa stare bene, anche se c’è un po’ di sporcizia vicino alle panchine". Non abbastanza, però, per deturpare la bellezza di questa oasi verde nel cuore della città, vestigia di una Milano perduta e da ricordare. IL GIORNO

Ogni tanto qualche giornale mi fa ritornare alla mia prima infanzia, come IL GIORNO, che mi ha riportato ai giochi con i miei piccoli amici. Mi dà dispiacere sapere che questo giardino sia imbrattato dalla sporcizia, mentre  ricordo il vigile urbano che passava ogni giorno per controllare che i ragazzini non giocassero a calcio sui prati e non pestassero l'erba e i fiori  che decoravano le aiuole. Avevo 6 anni quando ho iniziato a recarmi per giocare e mi riferisco a quasi 70 anni fa,  e l'ho frequentato fino a quando sono diventata mamma, portando di tanto in tanto i miei figli a passeggio, ma ho sempre abitato in quella zona, esattamente di fronte al cancello d'ingresso del giardino, per poi trasferirmi, moglie e madre, nella zona del quartiere Brera, ma non tanto lontano da questa deliziosa oasi! 
Avevo già scritto un articolo relativo a questo giardino, e lo trovate a questo link:


Danila Oppio
 

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