Ci si stanca anche a cucinare per se
stessi. Anzi, io mi stanco soprattutto quando cucino per me. Che, dopo aver
fatto, mi tocca anche farmi da genitore e dirmi "Adesso mangia che è buono
e ne hai bisogno" altrimenti non mangerei mai. Ma anche questa
autodisciplina mi sta stancando.
Ieri non ero affatto sconfortata (che
è così bello dirlo in napoletano con la 'sc' sciolta di 'sci' al posto della
prima 's', prova anche tu che fa bene al cuore) probabilmente ero stanca,
ma è una vita che son stanca perché penso troppo.
Ebbene, ancora una volta da
autodidatta (è una vita che lo sono senza mai sapere se faccio bene o no)
voglio insegnarmi a pensare meno, poco, sempre + poco, poi poco poco... Chissà
che qualcuno che non ha mai pensato non si svegli un mattino con un grosso punto
interrogativo sulla testa come in un fumetto e cominci a pensare che sarebbe
ora. Così la Quantità di Pensato sulla Terra comincerebbe a riequilibrarsi.
Certo che sarai ancora viva! ne hai
tutte le note genetiche: tua madre non è forse quasi centenaria? e, praticando me,
non c'è pericolo che ti venga una qualche demenza senile... Anche questo
tipo di malattie bisogna volerle, e molto intensamente, per averle in
dono. Bisogna voler dimenticare prima di tutto se stessi, sconfessarsi, seppellirsi
e tu come puoi farlo finché ti ricordo quel che vuoi disperatamente non
ricordare? E finché vuoi ricordare solo quel che ti pare e io ti dico che
ricordi male? Rammenta: sono una gran rompiscatole, ma una dose di Angela al
giorno toglie certe malattie di torno.
Se poi io risultassi un'autodidatta
troppo ligia al dovere, te ne accorgerai da quel che ti dico e allora
dimmelo! che la mia vacanza è finita.
Angie
Buongiorno Angie! Ho letto con molto
piacere la tua email di ieri. E mi ha fatto venire in mente una conferenza di
Umberto Eco tenuta agli studenti di un'università. Parlava di memoria. Vorrei
poter trascrivere il suo discorso, perché veramente significativo. Si trova su
YouTube, ma non so se tu hai la possibilità di vederlo e ascoltarlo con il tuo
PC. (l'ho pubblicato subito dopo questo scritto, per chi volesse ascoltarlo). Riassumendo, sostiene che non è possibile ricordare proprio tutto,
che il nostro cervello assimila solo ricordi che hanno avuto un significato
nella nostra vita, il resto...reset! Lui possedeva una biblioteca immensa,
suddivisa per stanze e argomenti, in ogni stanza aveva un tavolo dove
sedersi per consultare i suoi libri o scrivere. Ma se avesse dovuto ricordare
ogni libro letto, si sarebbe rimbecillito. E allora ha ricordato i libri che
leggeva da ragazzo, moltissimi, ma solo alcuni gli sono rimasti impressi nella
mente, perché lo avevano preso di brutto. Suggeriva di metterci entusiasmo e
passione in quel che si studia o si vive. Solo così ogni cosa rimane ben impressa e a lungo nella mente. Ma non bisogna stupirsi se si dimenticano fatti,
studi o persone, perché lungo il percorso della vita, non si può memorizzare
tutto il vissuto, l'imparato, spesso è bene cancellare momenti noiosi, tristi,
oppure insignificanti. Capita di vivere giornate vuote, senza nulla di
eclatante, trascinate con noia. E allora perché ricordarle? O incontrare
persone che non ci trasmettono nulla, né insegnamenti, né emozioni. Si
cancellano e basta. Ma sto riportando un discorso che sarebbe bene ascoltare
direttamente da lui, perché come Eco lo ha detto, non lo so ripetere e forse ho aggiunto di proposito qualcosa di mio. Ecco
perché capisco il motivo per cui mamma mi ripete sempre gli stessi episodi del
suo vissuto: il nonno che amava tanto, eppure lei aveva solo 11 anni quando lui
se ne è andato nell'altrove. E pochi altri sprazzi della sua vita. Gli altri li
ha cancellati, dimenticati. E questo non è solo a causa dell'avanzata demenza
senile, che distrugge le sinapsi, ma anche non aver voluto ricordare altro.
Ieri Thomas le ha detto che lei ha vissuto tre esistenze: quella di quando era
ragazza, quella da donna sposata e quella di vedova, e facendo i debiti conti,
ha vissuto più a lungo nella vedovanza. Allora le abbiamo chiesto cosa fosse
successo nel 1878, e lei non ricordava, eppure avrebbe dovuto essere una
data significativa, visto che era l'anno in cui mio padre morì.
Questo per affermare come la memoria
non registri tutto, o di quel tutto che ha registrato, cancella per non volerci
pensare.
Se non avessi te, che mi dai spunti
importanti, che mi metti in riga quando è necessario, non saprei davvero come
sarebbe la mia vita senza Angie!
Ci sarebbe da dire molto di più in
risposta alla tua bella email, ma posso aggiungere che il blog per me ha la
funzione di un Diario dove conservo cose e pensieri miei, ma anche quelli di
chi mi invia testi in prosa o poesie che ritengo validi e assolutamente da
salvare, soprattutto se appartengono a persone che hanno la mia stima e
l'affetto. Quindi ti prego di scusarmi se talvolta insisto col voler pubblicare
cose tue, ma è perché ci tengo in modo assoluto. Col tempo, ho capito che tu
sei quel che mancava alla mia vita, una specie di alter ego diversissimo da me,
ma che mi completa.
Hai mai ricevuto una dichiarazione di
amore così? Penso di si! Ma è quel che provo per te. Litighiamo, mettiamo
silenzio tra noi per lungo tempo, ma poi ci manchiamo e allora perché farlo,
acciderbolina! Continuiamo a tenerci in contatto con regolarità, perché non
possiamo buttar via questi nostri scambi.
Caffè?
Dani
Umberto Eco... RESET! Reset col
cavolo, Reset! La mente umana conserva tutto e non fa RESET, che sarebbe tanto bello, ma che accade solo con
un'AMNESIA e un'amnesia ha dietro una sua patologia...
La mente umana invece fa tanti e
frequenti SWAP e passa ad altro. E questo va benissimo quando si frequentano persone
di una nullità incredibile che ce ne sono poche per fortuna.
Ma, per la maggior parte, la nostra
mente scarica in modo naturale tutto ciò che non viene richiamato da troppo tempo:
ecco il motivo per cui, così all'improvviso, non possiamo ricordare il
contenuto di tutti i libri che abbiamo letto. Poi accade che un profumo, una
luce, una frase, ti sembra di averli già sentiti o visti. Se ti interessa
davvero ci pensi su e allora, piano piano, talvolta così piano che fai in
tempo a cucinare per una mattina intera, a metter su una lavatrice, tutti a
cena e poi a letto mamma, e una risposta lontana ti arriva. E si apre una
finestra nella mente che ritrova persino dov'è quel verso quella scena quel
profumo e chi era e di chi era.
Questo fatto, molto tecnicamente, si
chiama RE-CALL. Tu hai chiamato e la chiamata ha avuto risposta.
E' spesso molto faticoso e si tende a
fare un nuovo SWAP, ributtando come ciarpame l'informazione ritrovata.
Talvolta è talmente meraviglioso che
è come far di nuovo l'amore con il nostro vissuto abbandonato.
Oh, ho scritto cose bellissime!
Aspetta che mi cingo la testa di Alzheimer,
così avrò pace e non + emozioni.
Come quelle che ho avuto ieri notte
quando cercavo nella mia testa qualcosa per Jerry.
Oggi pomeriggio, da Buffetti, ho
reso reale quel che voglio lui abbia da sfogliare. Come l'ho sfogliato io
ieri notte guardando quelle scene di 46 anni fa come se fossero nuove.
Orpo! mi son detta. Finalmente un mio
fumetto con uomini e cavalli dove i cavalli son + belli dei miei amati
uomini.
Nella prox email te ne darò un
assaggio. Inserirò il fumetto rilegato x Jerry nel tuo pacco che vorrei
riuscire a preparare domani (stavo per scrivere 'ieri': lo vedi che l'Alzheimer
mi gira intorno alla testa?).
A te invece lo spedirò con We Transfer.
Caffè? Perché no? Lo prendo sempre
entro mezz'ora da che mi sono alzata. Ma con 2 dita di latte caldo e biscotti intinti
nel cioccolato e una brioche al sesamo ravvivata nel fornetto, tutte cose che
sai.
Ciao.
Angie
Angie, ho specificato che non
ricordo tutto il discorso di Umberto Eco, ma posso dirti che, essendo rivolto a
studenti e insegnanti, il succo consisteva nel cercare, da parte di questi
ultimi, di far amare la materia trattata. Se uno studente prepara un esame
cercando di incollare nella mente nozioni e quant'altro, giusto perché riguarda
una materia che deve dimostrare di aver studiato ma, una volta superato
l'esame, tira un sospiro di sollievo, dicendosi: "anche questa è
fatta", la mette velocemente da parte e la dimentica. Se invece si appassiona
all'argomento, allora sarà difficile che se lo scordi, anzi, farà in modo di
approfondirlo maggiormente. Ed è quanto sta accadendo a me con Leopardi.
Studiate alcune sue poesie a scuola, anche piaciute, e una sua brevissima
biografia, per me Leopardi stava tutto lì. Recentemente mia sorella mi ha
regalato il libro "L'arte di essere fragili - Come Leopardi può
salvarti la vita" del quale ho letto solo poche pagine, e poi lasciato
sul comodino in attesa di proseguire la lettura. Un lampo, e sono andata a
rispolverare tutti i libri di Leopardi che avevo nella nostra biblioteca di
casa, mai aperti, e sono sprofondata nella lettura dei Canti, delle Poesie e
dello Zibaldone. Motivo? Alessandro D'Avenia, che è insegnante, ha ottenuto
quello che i miei docenti del passato non mi avevano mai trasmesso: la passione
per Leopardi, e allora ho sentito il bisogno di riempire questa lacuna (e forse
anche laguna tanto è vasta!). Non è mai troppo tardi, proprio come diceva il
maestro Manzi, che tu mi hai ricordato in altra email.
Comunque, tirando le somme, in un
anno ci sono 365 giorni, e in una vita media, diciamo fino a 80 anni, di giorni
se ne contano 29.200. Se poi contiamo le ore, sclerosiamo di brutto. (avevo
scritto scleriamo ma il correttore automatico mi ha detto che sbagliavo). Come
si fa a ricordare questo numero esagerato di giorni? Non si può, neanche a
volerlo fortissimamente forte, come diceva all’incirca l'Alfieri! Ma è
altrettanto vero ciò che dici, che un particolare odore, colore o sapore
riportano alla mente cose che credevamo dimenticate. Erano solo state
archiviate nella memoria RAM, ma non sparite. E allora è come entrare
nell'archivio di un giornale, dove si possono recuperare fogli ormai
ingialliti, sbiaditi, ma ancora leggibili. O nell'immensa biblioteca personale di Umberto Eco. Oggi ovviamente si salva tutto nelle
chiavette USB, riducendo l'ingombro cartaceo. A me piace però quell'odore di
carta stampata, inchiostrata, e che sa un po' di antico stantio!
Buon risveglio
Dani
Nessun commento:
Posta un commento