POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

venerdì, gennaio 6

IL SEGRETO DI AMRIT KAUR di LIVIA MANERA SAMBUY - recensione di DANILA OPPIO

 


Livia Manera Sambuy is an Italian literary journalist and contributing editor to the literary pages of the leading Italian daily newspaper, Corriere della Sera. She is the author of two documentary films on Philip Roth and of the book You’ll never write about me again (Feltrinelli, Milan, 2015).

Livia Manera Sambuy è una giornalista culturale che scrive di libri e scrittori dell'area anglo-americana sulle pagine letterarie del Corriere della Sera. E’ l’autrice di due documentari su Philip Roth, e del libro Non scrivere di me (Feltrinelli, 2015).

Livia Manera Sambuy est une journaliste culturelle italienne, spécialisée dans les livres et les écrivains anglo-saxons, pour la rubrique littéraire du quotidien de référence Corriere della Sera. Elle est autrice aussi de deux films documentaires sur Philip Roth, et du livre N’écrire pas sur moi (Feltrinelli, Milan, 2015).


Livia Manera Sambuy è nata in Italia. Mentre studiava Lettere Moderne all'Università degli Studi di Milano, ha iniziato a lavorare come reporter culturale per diverse testate italiane, tra cui i quotidiani nazionali La Repubblica e La Stampa. Nel 1986 ha tradotto per la casa editrice Garzanti Di cosa si parla quando si parla d'amore di Raymond Carver. Dal 1981 al 1990 è stata redattrice collaboratrice del supplemento letterario Tuttolibri de La Stampa, specializzata in letteratura contemporanea inglese e americana. Nel 1990 e nel 1991 è stata responsabile dell'Ufficio Pubblicità della casa editrice Einaudi. Dal 1992 al 1997 ha lavorato ancora per Tuttolibri de La Stampa, poi è stata inviata speciale del settimanale Liberal (1998-99), e ha iniziato un lavoro di scouting decennale per il dipartimento di narrativa straniera dell'editore italiano Rizzoli. Dal 1999 è redattore collaboratore delle pagine letterarie del principale quotidiano nazionale italiano, il Corriere della Sera. Alcuni suoi profili di scrittori come Kurt Vonnegut, David Foster Wallace o Philip Roth, originariamente scritti per il Corriere della Sera, sono apparsi anche su testate estere. Fa parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Santa Maddalena di Donnini (Firenze). È stata membro della giuria del Premio Letterario Internazionale Von Rezzori dal 2005 al 2010. Nel 2010 ha realizzato un documentario su Philip Roth, Philip Roth sans complexe, per il canale culturale franco-tedesco ARTE e per la RAI italiana. Nel 2012 ha scritto e co-diretto Philip Roth: Unmasked, un nuovo film documentario per la serie PBS "American Masters". Nel 2015 ha pubblicato un libro di incontri molto personali con alcuni scrittori nordamericani, dal titolo Non mi scriverai mai più (Feltrinelli, Milano, aprile 2015). Ora sta lavorando a un altro libro di “saggistica narrativa”. Dal 2008 vive a Parigi ma viaggia molto negli Stati Uniti, in Italia e nel Regno Unito

Il segreto di Amrit Kaur
Autore: Livia Manera Sambuy
Pubblicato da Feltrinelli - Settembre 2022
Pagine: 320 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807035128
ASIN: B0B5VJXLGK

Il segreto di Amrit Kaur, di Livia Manera Sambuy è un mystery avvincente, basato su fatti e personaggi reali, un commovente ritratto di donne, attraverso i secoli e i continenti, alla ricerca della libertà a qualsiasi costo. 

A pochi giorni dal funerale del fratello, Livia si ritrova in un museo di Mumbai, davanti all’immagine di una giovane donna avvolta in “un sari impalpabile e traslucido”, una principessa indiana. È vero, come legge nella didascalia che accompagna lo scatto, che la principessa ha venduto i suoi gioielli per salvare vite di ebrei? E che per questo è stata arrestata, ed è morta in un campo di concentramento? “È così,” scrive l’autrice, “che è cominciata quest’avventura: come un lampo di curiosità in un momento della mia vita in cui il senso di perdita era così intenso da oscurare sia il passato sia il futuro. Desideravo saperne di più. Desideravo capire che cosa avesse spinto una principessa del Raj a lasciare l’India per Parigi negli anni Trenta; e soprattutto desideravo scoprire che cosa l’avesse trattenuta là finché era stato troppo tardi.” Istintivamente, visceralmente, Livia si lascia coinvolgere nel mistero, perdendosi nella storia del Raj britannico, tra i diamanti e gli zaffiri dei suoi palazzi, tra i balli e i giubilei dell’aristocrazia del Novecento, e nelle vite di personaggi straordinari come il maharaja Jagatjit Singh di Kapurthala, il banchiere ebreo Albert Kahn e l’esploratore russo Nicholas Roerich, tutte tessere di un mosaico che lentamente restituisce nella sua sorprendente interezza la figura di Amrit Kaur. Dopo l’incontro con la figlia ottantenne della principessa, “Bubbles”, la ricerca assume una nuova dimensione: mentre si sforza di riavvicinare una figlia alla madre che l’ha abbandonata, Livia si ritrova a sciogliere alcuni nodi della sua stessa vita. Il segreto di Amrit Kaur è un mystery avvincente, basato su fatti e personaggi reali, un commovente ritratto di donne, attraverso i secoli e i continenti, alla ricerca della libertà a qualsiasi costo. Un romanzo in cui perdersi, per ritrovarsi.
Se volete leggere l’introduzione del libro, lo trovate a questo link: 


Livia Manera per me è una scrittrice coi fiocchi e contro-fiocchi, il libro che vi sto presentando è molto interessante, dai contenuti storici, pur se imperniati sulla storia di una nobile famiglia indiana, dei Maharajah Mandi e Kapurthala – Consiglio vivamente la lettura di un valido romanzo che tratta del periodo storico tra le due Guerre Mondiali e dell’impero anglo-indiano fino all’indipendenza dell’India, con tutto quanto accadde.


Con il termine di Impero anglo-indiano oppure Impero indiano (in inglese British Raj, detto anche Territori della Corona in India) si indica l'insieme di domini diretti, indiretti e protettorati che il Regno Unito e i suoi predecessori accumularono e organizzarono nel sub-continente dal XVII al XX secolo.
Esso comprendeva per tradizione sia i territori amministrati direttamente dal Regno Unito (chiamati collettivamente British India), sia i territori governati da regnanti indigeni ma sottoposti a protettorato inglese (detti Stati principeschi. 
L'idea di uno stato unitario per comprendere i domini britannici nella regione geografica dell'India, avvenne dopo il 28 giugno 1858, ovvero dopo i moti indiani del 1857 che imposero la soppressione della Compagnia britannica delle Indie orientali ed il trasferimento dei suoi territori direttamente alla Corona inglese nella persona della Regina Vittoria, Il nome di impero indiano nacque invece nel 1876, quando la regina Vittoria venne proclamata imperatrice d'India.
Con l'indipendenza concessa nel 1947, grazie alle campagne non violente di Gandhi, sui territori del cosiddetto Raj britannico sorsero gli attuali stati di India, Pakistan (a sua volta diviso dopo l'indipendenza del Bangladesh, nel 1971) e Birmania. Grazie a questi domini, dal tempo della regina Vittoria nel 1876, fino a Giorgio VI, nel 1947, i sovrani britannici poterono fregiarsi del titolo di "Imperatori d'India".
Il subcontinente indiano fu il possedimento che più di ogni altro rese l'Impero britannico una superpotenza mondiale; in esso viveva oltre il 75% della popolazione totale dell'impero e fu il principale esportatore di materie prime.

Quanto riportato sopra è ripreso da Wikipedia, il contenuto del libro è talmente avvincente che, e so di ripetermi,  consiglio vivamente la lettura! 

Danila Oppio




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