POETANDO
domenica, novembre 30
I VESTITI NUOVI DELL'IMPERATORE di Padre MAURO ARMANINO
venerdì, novembre 28
lunedì, novembre 17
MI TACCIO PER PUDORE di ANITA MENEGOZZO
domenica, novembre 16
La privatizzazione del futuro e i suoi disertori di Padre MAURO ARMANINO
La privatizzazione del futuro e i suoi disertori
L’orchestrata rapina del futuro passa anche attraverso la propaganda, la società dello spettacolo, le ideologie millenariste che si ostinano a promettere la felicità e l’eldorado per domani. Prima però sono necessari sacrifici, rinunce e sofferenze. Domani, certamente, arriverà Godot, personaggio enigmatico nel teatro dell’assurdo dell’irlandese Samuel Beckett. Godot non arriverà mai sulla scena e i due protagonisti passeranno il tempo in una tragica attesa senza futuro. Si mutila il futuro dei poveri tradendone i sogni con politiche economiche basate sull’esclusione e la morte. Si instilla nell’educazione in famiglia e negli istituti scolastici la paura del futuro perchè non controllabile o semplicemente incerto. L’inverno demografico dell’occidente economicamente abbiente non è che un sintomo, peraltro di un’eloquenza unica, dell’espulsione del futuro di un’intera civiltà. Non è dunque casuale che, nella presente fase storica ci sia una moltiplicazione di campi di detenzione per i migranti e carceri contestualmente saturate. In entrambi i casi il futuro è letteralmente sospeso o spento.
Fortuna ci sono loro, i disertori. Non seguono le indicazioni di percorso tracciate anzitempo dai maestri del tempio e i dottori della legge. Non aderiscono ai progetti confezionati o ai piani stabiliti dagli illuminati del sistema o l’intelligenza artificiale. Tra loro si trovano i poeti e i resistenti di ogni tipo che ridanno senso, gusto e vita alle parole cadute in disuso. Disertano come possono i paradisi occasionali e tutto ciò che sembra assicurare il successo. Si contano numerosi tra i marginali e in genere i poco importanti della società che conta. Non hanno fatta propria l’arte della guerra. Vivono nella loro patria ma come stranieri, ogni patria straniera è patria loro e ogni patria è straniera.
lunedì, novembre 10
COME MILITARIZZARE LA SOCIETA', ISTRUZIONI PER L''USO di Padre MAURO ARMANINO
martedì, novembre 4
SAN CARLO BORROMEO auguri a tutti coloro che portano questo nome onomastico, (CARLO, CARLA)
domenica, novembre 2
Ipocrisie, sofferenze e profezie nel quotidiano di Padre MAURO ARMANINO
lunedì, ottobre 27
LIMITI, CONFINI E FRONTIERE PER UN MONDO DI LADRI di Padre MAURO ARMANINO
Limiti, confini e frontiere per un mondo di ladri
In questo mondo di ladri, profeticamente cantava Antonello Venditti prima della conclusione del millennio scorso. Ladri di limiti, confini e frontiere che, come ricorda il recente ‘Indice Globale per la Pace’, contribuiscono ad allontanare la pace. I conflitti armati diventano più internazionali e attualmente sono 78 i Paesi coinvolti in guerre oltre i loro confini. La frammentazione politica, ricorda il rapporto citato, ha fatto aumentare anche tra gli Stati meno importanti la competizione per il potere. Non ci sono limiti alle ruberie che continuano a perpetrarsi sulla gente indifesa delle campagne e delle città. Non esistono confini al furto del futuro tramite la violenza che si manifesta e spesso si banalizza nelle relazioni internazionali e in quelle del quotidiano. Non si organizzano frontiere per assicurare la protezione contro la sistematica erosione dei diritti umani dei poveri.
In questo mondo di ladri i limiti sono posti all’umana mobilità che costituisce la realtà più consistente per rifondare il mondo. Si scavano fossi e si innalzano muri. Si coltivano fili spinati e si consacrano nuovi sistemi di controllo. Chi mette in esercizio il diritto a lasciare il proprio Paese è visto come un disertore, un avventuriero o un potenziale ‘criminale’. I limiti si trasformano in campi di internamento, identificazione e detenzione che hanno lo scopo di spegnere tutto quanto di umano ogni persona porta con sé. Ogni tipo di sogno sarà espunto o punito perché ogni potere che si rispetti nasce e si perpetua grazie alla soppressione di novità. Si giunge dunque alla contraddizione di uno Stato di diritto che da un lato limita la libertà di movimento delle persone e dall’altro non pone alcun limite alla propria arrogante violenza.
In questo mondo di ladri saranno soprattutto le frontiere a costituire il baluardo essenziale per dividere, separare e regnare. Frontiere che mai sono creature naturali. Frontiere armate, militarizzate, barricate e luoghi dove la violenza si applica con competenza e metodicità. Frontiere come fronti dove si perpetuano le battaglie per la sovranità nazionale il cui prezzo sarà il sangue innocente offerto per la salute della bandiera. Frontiere che troppi escludono dalla comune appartenenza alla terra e alla destinazione dei beni. Frontiere di carta, di parole, di opinioni, di pelle sulle quali le religioni dovrebbero e potrebbero scavare delle feritoie dove passerebbe la luce di un futuro differente per tutti. Il segreto è quello di abitare le frontiere perché, come scrisse la poetessa americana Emily Dickinson ...’ non sapendo quando l’alba possa venire, lascio aperta ogni porta, che abbia ali come un uccello, oppure onde, come spiaggia’.
Mauro Armanino, Genova, ottobre 2025
giovedì, ottobre 23
ll prof. Hafez Haidar – studioso di dialogo interreligioso e di cultura araba, già docente di Lingua e Letteratura araba all’Università di Pavia
Hafez Haidar, collaboratore esperto linguistico di Arabo presso l'Università di Pavia, è stato premiato il 15 marzo, in Campidoglio a Roma, tra i vincitori della XII edizione del Premio AlberoAndronico.
Tra gli insigniti con Riconoscimento Speciale una personalità di eccezionale rilievo: Hafez Haidar, candidato al Nobel per la Pace nel 2017 e ora al Nobel per la Letteratura, una delle voci più autorevoli nel mondo sui temi della Pace e del dialogo tra culture e religioni. Ad Hafez Haidar, 1° classificato nella sezione Narrativa d'autore non di madrelingua italiana, è stato infatti conferito anche il Premio
Speciale alla Cultura.
"È stato emozionante - ha dichiarato Pino Acquafredda, presidente dell'Associazione AlberoAndronico - premiare Hafez Haidar, poeta e scrittore libanese per nascita e italiano di adozione, candidato nel 2017 al Nobel per la Pace, Paolo Borrometi, custode libero di un giornalismo a "testa-ta alta" e Leo Gullotta, miglior attore per il cortometraggio Lettere a mia figlia del regista Giuseppe Alessio Nuzzo. Toccante anche il momento della consegna dei premi a Stefano De Carolis di Bari e a Pasquale Fallacara di Bitonto, entrambi dell'Arma dei Carabinieri".
Qui una raccolta di articoli ed interviste postate che ho "rubato" dal Web. Con questo esimio professore ho contatti solo su FB, perché lo seguo nelle sue vicende poetiche o nelle premiazioni letterarie, dove spesso si incontra quale appartenente alle giurie varie.
Mi complimento con lui, per la sua enorme cultura, e per il desiderio di pace e di dialogo tra pensieri e religioni differenti.
Con immensa stima
Danila Oppio


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