POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

lunedì, marzo 30

AVVISO AI NAVIGANTI: problemi coi commenti

Avevo pensato che inserire i commenti fosse semplice, invece da qualche mese, il Blog mi sta prendendo in giro. Poi ho scoperto che si poteva prenderlo in giro a sua volta, perché c'è un modo per ovviare all'inconveniente.  Ho notato che non appaiono quasi più i vostri commenti, ed ho capito che non era per vostra volontà, di non commentare, ma perché il Blog non li pubblicava. Allora vi spiego come fare a risolvere il problema, inserendo questo HELP che vi accompagna step by step (passo passo) perché ai vostri commenti ci tengo!
Spiegazione per chi commenta con Google account:
  1. Quando scrivi, non cliccare subito su PUBBLICA
  2. fate invece un COPIA
  3. a questo punto pubblica, ma non ti apparirà il commento
  4. apri l'etichetta commenti  per scrivere nuovamente
  5. INCOLLA il commento scritto precedentemente
  6. per sicurezza, apri ANTEPRIMA
  7. se il commento appare, pubblica 
A questo punto il commento è salvato e apparirà sul blog.
In poche parole, si deve commentare due volte, e solo alla seconda, questo scansafatiche di blog si decide a lavorare.
Me ne sono accorta quando ho voluto rispondere ad un commento, e non mi appariva al primo tentativo.

Spiegazione per chi commenta come ANONIMO


In fondo ad ogni articolo compare una di queste scritte:
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Quando il commento per te va bene e non lo vuoi più modificare:
<clic> sul quadratino a fianco della scritta NON SONO UN ROBOT e apparirà un V(isto).

Fai <clic> su PUBBLICA.
Esce  Pubblicazione in corso…
E poi il tuo commento.

A questo punto, per consolidare il commento, ESCI  DAL  BLOG.
E rientra se vuoi rivederlo. 


Vi ringrazio per l'attenzione, e attendo i vostri commenti laddove vi farà piacere lasciare un vostro pensiero.
Danila
  

Antologia HABERE ARTEM


Una bella raccolta di poesie di autori vari, edite da Aletti Editore, fresca di stampa.
In questa antologia si trova una mia poesia, dal titolo:
L’albero della vita

Si appendono illusioni
Su rami germogliati
Stranamente maturano
Frutti di verità lucenti
Le cui scorze attraenti
Traggono in inganno

Sfumature cromatiche
Opalescenti o opache
Arduo distinguere
Le drupe dalle bacche
Poiché imbastarditi
I frutti commestibili
Con i menzogneri

Così da floride fronde
Pesantemente ingannevoli
Si coglierà frutta succulenta
Sgocciolante dolce veleno

Danila Oppio

Presentazione di Canto a due voci dell'Editore L'ArgoLibro


sabato 28 marzo 2015
Tommaso Mondelli / Danila Oppio - Canto a due voci

http://largolibro.blogspot.it/2015/03/tommaso-mondelli-danila-oppio-canto-due.html

Chi desidera ordinare il libro, lo può fare entrando nel sito dell'Editore, cliccando sul link qui sopra. 


Autori: Tommaso Mondelli – Danila Oppio
Titolo: Canto a due voci
Editore: L’ArgoLibro
In copertina e nelle pagine interne: opere di Danila Oppio
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 142
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO 
Codice ISBN 978-88-98558-43-8
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: 
largolibro@gmail.com 
Per contattare gli autori: mondelli.tommaso@alice.it  -  danilaoppio@gmail.com

Le due voci di questa nuova raccolta poetica sono quelle di Danila Oppio e Tommaso Mondelli. È un canto, il loro, che si amalgama alla perfezione, pur conservando il proprio stile peculiare, sicuramente diverso uno dall’altro.
Tommaso Mondelli ci sorprende ancora con la sua attenzione leggera, con un’ironia che non manca mai di rispetto, con una capacità descrittiva funzionale ed efficace. Danila Oppio è anch’essa attenta alle dinamiche sociali, ai problemi, alle incongruenze del vivere contemporaneo, e fa confluire la sua limpida forza artistica donando risposte, mostrando soluzioni, additando il negativo che va riconosciuto come tale.
La stessa Danila scrive, nella postfazione: “L’amore per la vita e per questo Pianeta, che Mondelli ed io condividiamo, ne esce combattivo, volitivo, tenace e talvolta ci causa un senso d’impotenza, per nostra impossibilità a migliorare situazioni contingenti e permanenti.”
È il senso di impotenza che provano molti artisti, possessori di uno “sguardo potenziato” che permette loro di guardare, di vedere oltre. E tuttavia l’artista – in questo caso il poeta, la poetessa – avverte il dovere di continuare a scrivere, a “cantare”, ed è questa forza a spingere gradatamente il mondo verso il cambiamento positivo.
“Canto a due voci” è opera particolarmente ricca: oltre alle due parti principali in cui si divide, il lettore può godere anche dei “Versi burleschi” di Danila Oppio e di tre poesie di Mariella Oppio Maiocchi, che conferma una vibrante corda poetica familiare.
Cornice gradevolissima ai versi sono le opere di Danila Oppio, tratti che – come i versi- sanno condensare l’essenza, in un continuo rimando parola-disegno che accompagna il lettore lungo un viaggio piacevole, emozionante, arricchente.

sabato, marzo 28

Fernando Pessoa e Angela Fabbri a confronto


Spero ti piaccia, Angie! Riferendomi alla tua poesia, e ai commenti tuoi sulla stessa, ritengo che sia molto interessante, per i lettori, capire come possa esser nata una poesia, un brano in prosa, perché forse ha ragione Pessoa, quando dice:“Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente”
“Essere poeta non è una mia ambizione.
E’ la mia maniera di stare solo.
Mi sono moltiplicato per sentirmi
per sentirmi ho dovuto sentire tutto,
sono straripato , non ho fatto altro che traboccarmi…
Sentire tutto in tutte le maniere,
vivere tutto da tutte le parti ,
essere la stessa cosa in tutti i modi possibili allo stesso tempo….

Ho creato in me varie personalità.
Creo costantemente personalità.
Ogni mio sogno , appena lo comincio a sognare , è incarnato in un’altra persona che inizia a sognarlo , e non sono io.
Per creare, mi sono distrutto ; mi sono così esteriorizzato dentro di me che dentro di me non esisto se non esteriormente.
Sono la scena viva sulla quale passano svariati attori che recitano svariati drammi.
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere .
Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione , nel treno del mio corpo , o del mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze , sui gesti e sui volti , sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
La realtà,
sempre di più o di meno
di quello che vogliamo"

Pessoa ha saputo descrivere molto bene il sentire di uno scrittore, di un poeta. E mi è parso che vi sia una certa concomitanza di pensiero, tra lui e te. Sbaglio? Dani
C'è. E c'è moltissimo. C'è così tanto che mi sono sentita sollevata. Perché adesso so che qualcun altro ha vissuto la mia stessa storia. E questo vuol dire che non sono più sola. Adesso ho qualcuno più grande di me perché sono un sogno di Pessoa, dunque la mia esistenza ha un significato.
Grazie di avermi inviato quel che mi hai inviato.
E a questo proposito ti chiedo un favore: pubblica Pessoa e non me.
Poiché nelle parole di lui tu sei finalmente riuscita a capire le mie.
Grazie. E Pace.
Angela  

Tesoro di una Angela 
Mi erano capitati sott'occhio, non so da quale sito li abbia estrapolati, questi versi di Pessoa,  e mentre li leggevo, mi pareva di leggere te. Allora non sono così superficiale e così lontana da te, come hai sempre creduto! Certo, è stato proprio così, nelle parole di Pessoa ho ritrovato te. 
Ma ho già pubblicato la tua poesia, e quella sta lì in bella vista. Magari la prossima volta, pubblico  te insieme a Pessoa, invece che insieme ad una Dani che vale poco! 
Ciao e Pace davvero!
Dani

Vero!
Ma io prendo quello che mi si dà e recito di conseguenza. Siccome sono un grande attore mi immedesimo completamente nella parte del momento e in questo momento: Tu per me sei una donna meravigliosa e io sono felice.
Angie, che saluta con un inchino

Non credo che si tratti d'essere attore, nel recitare la vita. Penso piuttosto che vi siano particolari stati d'animo, a volte tristi, annoiati, sfiduciati, incazzati....ma altre allegri, sereni, colmi d'amore, e pieni di energia e  voglia di fare. Quindi non si è sempre gli stessi. Sul palcoscenico della vita, si recita la propria esistenza, e se i personaggi che ci stanno intorno la influenzano, o nel positivo o nel negativo, anche la nostra vita ne subisce le conseguenze.
Meglio però vivere sereni, con sé stessi e con gli altri, e lo sfondo del palcoscenico si illumina a giorno!
E a proposito di giorno: BUONGIORNO!

E poiché non desidero impossessarmi di articoli altrui, ecco qui sotto da dove ho finalmente trovato la poesia di Pessoa che ho trasmesso ad Angela Fabbri.


Fernando Pessoa fu un letterato poeta e giornalista portoghese (Lisbona 1888/1935), figura affascinante, esoterica e enigmatica che scompose la sua identità artistica in personalità parallele, che teatralmente definirei personaggi, ai quali affidava i suoi pensieri più intimi e i suoi versi scintillanti.
Ed ecco apparire sulla scena i suoi eteronimi, Ricardo Reis, Alvaro De Campos, Alberto Caeiro, Bernardo Soares,che firmarono alcuni dei suoi capolavori poetici e letterari, come “Il libro dell’inquietudine” di cui vi consiglio la lettura, edito da Feltrinelli e tradotto da Antonio Tabucchi, magnifico interprete del genio e della follia creatrice di Fernando.
“L’origine dei miei eteronimi è il tratto profondo di isteria che è in me(…) L’origine mentale dei miei eteronimi sta nella tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione.
Questi fenomeni per fortuna mia e degli altri si sono mentalizzati, ,non si manifestano nella mia vita pratica, esplodono verso l’interno e io li vivo da solo, con me stesso.”

Ciascuno dei suoi eteronimi, come nella migliore tradizione teatrale, aveva una mimica ben definita, e un costume di scena adatto alle intenzioni che tale personaggio doveva esprimere, tutto studiato nei minimi dettagli, tutto come solo un primo attore di compagnia saprebbe fare. .
Incredibile mente, che riesco solo a stimare , luminosa intelligenza, che lo rendeva capace di descrivere gli abissi dell’anima, con la leggerezza di un volo di farfalle.
Ho citato l’opera di traduzione di Tabucchi, perché a quest’ultima dedicò la maggior parte della sua vita, divenendo il più grande traduttore della Letteratura portoghese che il nostro paese ricordi.
Vi invito, a tal proposito, a leggere il mio post su Tabucchi e il Don Chisciotte ,per ascoltare la bellissima lezione che tiene sul capolavoro di Cervantes.
Vi lascio con alcuni frammenti lirici di Pessoa , tratti dalla raccolta “Il Poeta è un fingitore” edita da Feltrinelli, che ritengo sia di rara bellezza e intensità. (ndr:qui non la riporto per intero, poiché già presente nella corrispondenza con Angela. Ma Pessoa prosegue con:

Il mondo esterno esiste come un attore su di un palco:sta lì ma è un’altra cosa.
Oh notte dove le stelle mentiscono luce, notte unica cosa della dimensione dell’Universo , fammi diventare , corpo e anima, parte del tuo corpo , fa che io mi perda nel fatto di essere mera tenebra e diventi notte anche io , senza sogni che siano stelle in me nè sole aspettato che risplenda dal futuro.
Siediti al sole,
abdica,
e sii re di te stesso…”
Dal sito: Tuttoilmondoateatro

giovedì, marzo 26

Ringrazio CANTIERE POESIA ...

Per aver pubblicato un post della premiazione del concorso Il 21 a Primavera, dedicato quest'anno alla grande Oriana Fallaci. Una mia poesia, in ricordo della scrittrice-giornalista, scomparsa il 15 settembre 2006, ha ottenuto il diploma di merito ed è stata pubblicata nell'antologia omonima. Non ne avevo voluto far cenno, poiché non ho ricevuto notizie dirette dall'organizzazione del concorso, e neppure copia dell'antologia da me ordinata.
Massimo Reggiani, titolare di CANTIERE POESIA mi ha anticipato, grazie alla "soffiata" del gentilissimo poeta Piero Colonna Romano, che ringrazio di vero cuore.
Ecco quanto è stato pubblicato in Cantiere

Dal nostro caro… inviato Piero (Colonna Romano) riceviamo la conferma che l’antologia delle poesie premiate con menzione della giuria nell’ambito della seconda edizione del concorso “Il ventuno a primavera”, la cui serata finale si è tenuta ieri a Pozzolengo (BS) e di cui vi abbiamo già parlato segnalando il riconoscimento assegnato a Franca (Astrofelia) Donà, conterrà anche i brani di altre due nostre amiche, Danila Oppio Sandra Greggio. Siamo particolarmente felici di registrare questo successo “corale” delle nostre poetesse, segno del livello qualitativo  del nostro Cantiere e della passione poetica che lo anima! Nell’applaudire le nostre amiche augurando loro di continuare a tenere alto il nome della poesia facendosi vieppiù onore in campo editoriale, vi propongo qui sotto anche le loro poesie “menzionate”. Buona lettura e buona primavera a tutti! 
Piero ha quindi perfezionato quanto sopra, con questo commento
Caro Massimo, non sono stato preciso: anche Danila Oppio ha ricevuto una menzione con diploma di merito.Mentre tutte e tre le poetesse appaiono con le loro poesie nell’antologia.Un caro saluto.Piero
§
IN RICORDO DI ORIANA FALLACI

Chi ama un uomo
Ne ama anche i difetti
Che gli stanno incollati
Come fastidiosi insetti.
E lei lo amava
Il suo Panagulis, lo amava
Non volendolo ferire
 pur se lui la faceva soffrire.
Ne amava le colpe
Bugie, miserie e volgarità
Bruttezze, contraddizioni
Il suo corpo non perfetto
La sua caparbietà.
E lo disse, lo scrisse
Nel suo libro Un uomo
E ne dipinse il ritratto
Di quell’amante guerriero
Rivoluzionario e poeta
Dal giusto pensiero.
Alekos, morto di libertà.
Terribile dolore le attraversò
 L’anima, pur se lei diceva
Che a quella, da atea, non credeva.
Ed ora, nell’eternità hanno  ritrovato
Il loro bambino
Di cui Oriana scrisse
 Non essere mai nato.
Danila Oppio

§

INVITO

Vieni a trovarmi.
Ti offrirò il tè in salotto

con il servizio buono
ereditato da papà.

E poi parleremo…

Del tempo che corre trafelato
come il vento a caccia di nubi,
delle foglie dorate
ricordo di spighe mature.

Vieni a trovarmi.
Non ci sarà angoscia né tristezza

nei nostri lineamenti,
solo lo sguardo un po’ offuscato
ci ricorderà l’oltre…

Sandra Greggio

Il canto della fata

Collana: Il Canto della Fata
Autori Vari
Titolo: Il Canto della fata. Saggi, Poesie, Racconti
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2015
Numero pagine: 112
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO 
Codice ISBN 978-88-98558-41-4
Prezzo di copertina euro 12,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: 
largolibro@gmail.com 

Un progetto corale ambizioso e particolarmente articolato, questo de “Il Canto della Fata”: curato dall’Associazione “Gli Occhi di Argo” e dalla Casa editrice / Libreria indipendente “L’ArgoLibro”, vede la partecipazione di decine di studiosi di tutt’Italia e tantissimi poeti e scrittori, tutti impegnati a illustrare, a illuminare il “concetto” di Fata agli albori del terzo millennio. Gli incontri periodici presso la Libreria L’ArgoLibro ad Agropoli, i saggi inseriti in questa Antologia, le poesie e i racconti giunti in redazione a seguito del bando di concorso omonimo: ogni tassello concorre a meglio comprendere un universo culturale, artistico, storico di grandissimo valore e ancora oggi vivo, pulsante nella nostra società “iper-tecnologica” ma non per questo slegata dai grandi temi consci e inconsci che fanno da sottofondo alle nostre scelte. L’invito è a leggere questa antologia per comprendere che “le Fate” sono un patrimonio collettivo molto, molto più grande e complesso di quanto di solito crediamo. Dieci saggi, trentatré poesie e racconti: una grande ricchezza da far propria e da condividere!
Questa prima uscita antologica raccoglie i saggi di Luciana Capo, Antonella Nigro, Anna Giordano, Milena Esposito, Marisa Russo, Eufemia Griffo, Giovanna Della Porta, Giuseppe Salzano, Nicola Calabrese, Pasquale Fernando Giuliani Mazzei, Antonio Capano, Domenico Ienna.
Per quanto riguarda le poesie e i racconti, invece, sono state scelte le opere di Laura Vargiu, Fabien de La Noisette, Danila Oppio, Maria Cristina Biasoli, Marina Paolucci, Stefania Zambelli, Paola Argentieri, Giulia Stefanini, Eufemia Griffo, Desolina Neboli, Monica Fiorentino, Elisabetta Mattioli, Gabriella Pison, Rosalia Maria Lo Bue, Marisa Aneghini, Paola Verga, Daniela Freggiaro, Claudio Alciator, Marco B. Cosma Vinci, Tommaso Mondelli, Patrizia Cantarella, Cristina Cornelio, Diego Cocco, Diego Luci, Roberto Bruno, Anna Maria Guerriero, Annamaria Vernuccio, Stefania Cicalini, Laura Vallino, Elisa Rigonelli, Cristoforo De Vivo, Rosanna Fontana, Alabina MGrace.

Ed ecco la poesia di Laura Vargiu



Sa Jana
(la fata, figura delle leggende popolari della Sardegna)

Dalla piccola casa di pietra
s'affaccia sa Jana
sull'uscio a sera,
per alcuni è fata
per altri solo strega.
Lei, minuta
diafana e inquieta
ascolta attenta
il silenzio rossastro del cielo
da intrecciar l'indomani al telaio
coi fili d'oro del suo pensiero.
Respira forte
il fremito del maestrale che corre,
del mare lo smeraldo colore
dell'isola arcana le ombre.
E mesta intona un canto
figlio di sommesso pianto
che lieve là si mesce
ai sussurri e profumi del bosco,
alle arboree essenze.
Un po' fata, un po' strega
è sa jana esile e bella
e nella prima stella che sboccia lontana
già s'annega il suo cuore,
quel semplice cuore di donna
che aveva un tempo conosciuto l'amore.

Laura Vargiu

Filastrocca del bosco incantato

In un bosco di elci
lungo viottoli lastricati da selci
bordati da felci
vagavano piccole fate ed  elfi
in groppa a imponenti alci
con corna con molti palchi.

Sopra di loro, solcavano il cielo
due splendidi falchi
Era notte, la notte incantata
dipinta di sogni e di fiabe.

Ma quando un raggio di sole
squarciò il sipario stellato
e illuminò il mattino…la sveglia trillò
 e il sogno si dileguò

Nel bosco di elci
 Lungo vialetti di selci
bordati da felci
abitato da  fatine ed elfi

Che cavalcavano alci
dalle grandi corna con molti palchi
sui quali volteggiavano
 due splendidi falchi

Buongiorno mattino
è già l’ora del cappuccino!

Danila Oppio


Le fate
     
        Del mondo le fate
          dai bimbi sognate
          son vispe educate
          da natura colorate.
        E poi con gli adulti
          attendono i bimbi
          tra tanti sussulti
          e melodici giambi.
        Nelle fitte foreste
          si fanno i dispetti
          pur vivono in feste
          con gnomi e folletti.
        Gente in particolare
          circonda le fate velate
         ama non farsi vedere
         da folletti amoreggiate.
        Le fate cantano in coro
          le vere parole d’amore
          incantano pure la Luna
          pochi versi e più calore.
        Sotto l’ombrello di fungo
          vivono come gli umani
          lodano giorno più lungo
          sperano sia già domani.
        Nelle grotte, le sorgenti
           nelle lande, nelle strade
           riparando i torti ingenti
           da ingiustizie seminate.

Tommaso Mondelli