POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, agosto 30

VASO CRETESE CON POLPO di ANGELA FABBRI e DANILA OPPIO

 


Vaso minoico in terracotta, del 1500 a.C.:

relativo a Minosse, il mitico re di Creta. 

 

Email del 28 - 29 e 30 agosto 2020

 

Devo proprio raccontarti questo fatto, Danila: 

 

Sono passati 55 anni da quando avevo visto quel polpo nero dipinto dai Cretesi sull'anfora diciamo 3500 anni fa...

Era sul libro di Storia della prima liceo. Mi aveva affascinato. Certo, disegnavo già. Un polpo meraviglioso che mi era rimasto nella mente e nel cuore. 

Da qualche giorno mi ero scritta un biglietto per ricordarmi di ritrovarlo su quel vecchio libro di storia a bianco e nero. Per ritrovare esattamente lui su Internet. 

Perché? Ma perché mi è rimasto un sogno dentro, quello di piastrellare a mosaico il bagno e di inserirci le tessere che componevano il polpo. Non ho saputo fino a poco fa il colore dell'anfora e del polpo. Che emozione è stata ritrovare lo stesso vaso e proprio lui!

Nero su un'anfora di argilla chiara. 

Nel mio sogno io l'avrei fatto rosso mattone su azzurro... Così ho sempre immaginato che fosse. Ma va bene lo stesso. Adesso.  

Questo è il link (forse protetto da copyright):

 

 https://images.app.goo.gl/Us3SrkEpB7WCpFcU7

 

Angela

 

Interessante! L'immagine è ripresa da Pinterest, ma sono andata oltre, ho trovato il sito dove è stata pubblicata e ce ne sono molte altre, tra cui proprio un polpo realizzato con tessere di mosaico (quelle che vorresti nel tuo bagno!). E li trovi tutti qui, compreso il tuo vaso tanto ammirato, che in effetti è bellissimo.

https://alchimiadeisimboli.wordpress.com/2014/06/15/storia-del-polpo/

Penso che si potrebbero utilizzare anche queste informazioni e farne un articolo, ben citando la fonte.

Pinterest non ha copyright. E' una piattaforma dove tutti possono pubblicare di tutto ma solo immagini, che sono condivise. Mentre un sito si può anche riprodurre, condividendolo,  basta inserire il link o la fonte.

Mi sta intrippando questa faccenda del polpo, sembra l'ideale seguito di Oroboro, dei draghi e quant'altro, poiché si va indietro nella Storia e nei simboli. Sbaglio?

Ciao

Danila


Vaso in b/n come visto da Angela sul suo libro di Storia di Prima Liceo

Il link lo guardo stasera. Comunque anch'io avevo visto tanti vasi e anfore con polpi, ma io cercavo il mio! quello di 55 anni fa! quello visto solo in bianco e nero e bellissimo! Questa è arte + che simbologia. Creta era marinara, ecco dunque il polpo. Arte è Storia...

Speravo me l'avresti elaborato col tuo pc e fatto vedere rosso mattone su sfondo azzurro!

Adesso interrompo perché per vedere i tasti devo accendere la lampada da tavolo.

Ritorno stanotte

Angela 

 

Non posso elaborare col mio Mac cambiando i colori di un disegno originale. Posso cambiare tutto il contesto, sfondo compreso, ma non i colori nel suo interno. Ho invece potuto fare questo: tramutarlo in B/N, fare la scansione, colorare velocemente con i pennarelli (unici colori che ho) e farne delle varianti con gli strumenti del colore. Purtroppo colorare su un foglio A4 sul quale rimane lo sfondo nero, i colori variano un pochino. Per questo ne ho fatte tre copie, che t’invio una alla volta, se hai problemi a scaricare. E tu mi dirai se ci ho imbroccato almeno un poco.

Ciao Angela il primo è qui.

Danila



Grazie. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me. Corrispondere ai colori del mio sogno immaginario col materiale che aveva sotto mano. Li ho salvati e domani li riguardo.

Posso dire da subito che il rosso mattone del polpo va bene (anche se nella mia testa era un po' + tendente al marron castagna), ma l'azzurro era chiaro come l'azzurro del cielo (sempre nella mia testa).

Grazie grazie grazie.

Angela

Intanto piove a dirotto perché il temporale ha voltato la coda al Veneto e è tornato a Ferrara...

Buon caffè

Angela

E le altre versioni qui sotto:






Bene, sono contenta che piova finalmente anche a Ferrara! 

Come ti ho anticipato, volevo giusto colorare lo sfondo azzurro del vaso nelle varie tonalità del blu, dal più chiaro a quello che hai visto nelle tre versioni. Purtroppo la base della foto del vaso, in b/n altera i colori, rimanendo un po' grigiastra, così  li scurisce un poco. Col programma colore avevo anche provato a schiarire di più ma schiarisce anche il polpo che diventa quasi arancione. E a ben guardare, il disegno diventava sbiavdo.

A me piace molto il blu di China nei vasi, ma sappiamo che quelli dell'antica Grecia erano soprattutto giocati sul nero e sull'ocra, con qualche tocco di bianco. Non mi pare che usassero anche l'azzurro che si produceva con lapislazzuli tritati finemente o con estratti di rame. Ma essendo molto caro, soprattutto nei tempi antichi, non veniva usato quasi mai nel bacino del Mediterraneo.  Ho trovato un sito stupendo, che tratta dei colori antichi. Te lo giro se vorrai darci un'occhiata.

https://gracelaborarte.blogspot.com/p/simbologia-colori-e-pigmenti.html

Per venirti incontro, potrei fare un'ultima prova per rendere lo sfondo azzurro del vaso chiaro come lo vuoi tu. Ma temo che anche il polpo si schiarisca e perda il colore che desideri. Inoltre avevo pensato che il polpo si trova nell'azzurro del mare, e quindi lo sfondo più indicato è quel blu cobalto o al massimo il verde mare. 

Il tuo desiderio di piastrellare il bagno con tessere che compongono il polpo, un mosaico, è splendido, ma a mio avviso costa un pacco! Altro sistema sarebbe quello che usano nel napoletano. Le piastrelle dipinte a mano si trovano in ogni dove, e spesso le accostano tra loro per formare una grande opera. Tanti particolari su ogni piastrella, che messi insieme formano figure precise. Oppure più semplicemente puoi far stampare, ingrandendolo a piacere, il vaso col polpo, da una tipografia che lavora per le aziende pubblicitarie. Stampano su polistirolo compresso, che appare come un foglio di cartone dello spessore di qualche millimetro.

Lo so perché la cognata di mia figlia, lavorava nel settore come grafica, e conosce tutte le tecniche e i materiali su cui stampare. Mi ha regalato foto di famiglia stampate proprio su questo materiale, che non s'imbarca e non soffre l'umidità come i derivati della carta.

Insomma, pensavo che potresti realizzare un quadro abbastanza grande da appendere nel tuo bagno, un pannello che potresti anche incollare senza timore che si rovini con l'umidità, e dai costi molto contenuti rispetto ad un mosaico. Ma sono solo idee mie.

Rosso mattone, mi avevi scritto, ed ho cercato di renderlo il più vicino al tuo sogno, marrone castagna è già diverso. Mi sono basata su quel che hai scritto tu. Degli azzurri ti ho già detto.

Contenta che abbia gradito il mio piccolo pensiero. 

Ultimo tentativo. Ho provato a schiarire il vaso, per renderlo di quell'azzurro chiaro che volevi, ma così facendo schiarisce anche il polpo. E l'effetto non mi soddisfa molto.

Lo allego comunque

Ciao e buon pomeriggio

 

Danila




 

SCUOLE: La prova generale delle Elementari di ANGELA FABBRI




SCUOLE:  La prova generale delle Elementari

 

Forse potremmo calmarci un po’ e avere fiducia che non ci saranno sorprese a scuole aperte.

La prova generale è già stata fatta con i CAMPI  ESTIVI, che si sono svolti in Giugno-Luglio e sono stati ben frequentati. E possiamo affermare, visto che dalla loro chiusura è trascorso quasi un mese, senza nessun contagio.

I bimbi, suddivisi in gruppi di 5 per maestra, in alcuni Campi indossavano la mascherina, in altri, come quello che vedo di fianco e dietro casa mia, direi di no.

Ma le Maestre erano ‘bardate’ uguale dappertutto, sia qui che altrove (ne ho parlato con un’amica che abita all’altro capo di Ferrara e sua figlia ha partecipato ai Campi in due diverse strutture) e cioè con mascherina, plexiglas, guanti e impermeabile trasparente…

 

Ma intanto è stato individuato un altro RAGNO da TIRAR  FUORI dal BUCO delle SCUOLE.

I  TRASPORTI.

Soffermiamoci solo sugli SCUOLA-BUS perché per gli altri trasporti pubblici su ruote il problema investe anche tutto il mondo dei lavoratori a fine periodo ferie e degli studenti delle medie superiori che sono ben noti per sovraffollare e stipare i bus nelle ore di punta, salendoci su da qualunque BUCO aperto...

I bambini devono semplicemente salire, a mascherina indossata, sugli Scuola-Bus e occupare i soli posti a sedere. Sanno già che non devono saltarsi addosso gli uni sugli altri, hanno dato prova di saperlo giocando ai soliti giochi ai Campi Estivi.

Volete provargli la temperatura prima di salire? Proviamogli la temperatura prima di salire. E completiamo l’opera con la disinfezione delle mani eseguita al momento. Dopo c’è solo la campana di vetro.

A questo punto perché gli SCUOLA-BUS dovrebbero mancare?

I mezzi adibiti al trasporto di MINORENNI non dovrebbero MAI averne scarrozzato qualcuno in piedi, prima di tutto per evitare cadute e conseguenze di una brusca e inevitabile frenata del conducente nel traffico.

 

(Angela Fabbri, da Ferrara 26 e 29 agosto 2020) 

 

 

 

TRASPARENZE E RIFLESSI di LAURA CASIROLI


Trasparenza e riflessi - acquarello - 40x30

Purtroppo doveva essere una prova e l' ho dipinto su una carta inadatta .

Laura Casiroli

Amo molto tutti i lavori che fai, e questo acquerello, anche se su carta inadatta come sostieni, è di una grazia delicata che incanta! 

Danila Oppio

L'ISOLA CHE NON C'È di MARIELLA OPPIO


L’ISOLA CHE NON C'È

  

L'isola che non c'è

è la culla dell'irrealtà

la meta

dove i nostri sogni

dolcemente s'adagiano,

nel tepore del rifugio.

Tu sei anima, spirito

e fluttui in altra dimensione

beandoti

del sorgere del sole

e del suo tramonto

nella luce dell'universo.

Essere e non essere

non è più un problema.

Momenti, stati, istanti

svaniscono all'istante.

Sei beatitudine anima mia,

sei estasi nel nirvana.

LA PACE DI TUTTO!


Mariella Oppio
28 agosto 2020

giovedì, agosto 27

IL SOGNO DEI DUE VESCOVI? Chiamiamolo così - di ANGELA FABBRI e DANILA OPPIO


Il sogno dei due Vescovi? Chiamiamolo così


Email a Danila, 18 agosto 2020 ore 18:07

 

 Oggi, poco prima che suonasse la sveglia, ho finito questo sogno:

 

Mi vedevo di spalle, avevo una giacca verde e affrontavo un ponte vicina alla balaustra di destra, verde brillante come la mia giacca, quando vedo che mi spintonano sul bordo e rischio di cascar giù. Sono 2 vescovi, anche loro di spalle, dico vescovi per l'abito, non per il colore dell'abito che era verde chiaro come le uniformi da ospedale. Quello che mi ha urtato cade e si accuccia sul ponte grigio, l'altro lo aiuta a rialzarsi. Ripresami dalla paura del volo giù dal ponte, mi avvicino (mi vedo sempre di spalle): è comparsa una panchina solida e bianca e il vescovo caduto, sedendosi e girandosi, adesso l'ho di fronte. E' un uomo grosso, che riempie l'abito, col viso tondo e l'espressione stanca e mi chiede espressamente di aiutarlo a togliergli la papalina verde-ospedale, come se fosse questione di vita o di morte. Lo aiuto. E sotto, ha una papalina bianca!

 

Mi sveglio qui.


Il sogno dei due vescovi? chiamiamolo così.

Angela a Danila   

  

Risposta di Danila, 18-ago-2020 19.08

Da Danila ad Angela

Ho fatto una breve ricerca per capire questo tuo strano sogno. Ho cercato la figura del vescovo o di una persona appartenente al clero e ho trovato molte cose ma ho scelto queste che ti copio.

Ho anche cercato il significato del colore verde. Manca il ponte, poiché per interpretare al meglio i sogni bisognerebbe metterci tutto quel che rappresenta il sogno stesso. Molto strano. Ma alla fine mi pare di capire che quelli che volevano buttarti giù dal ponte, alla fine erano loro ad aver bisogno di te. E a mio parere, da prendere con le pinze, è che tu sei una persona che non accetta imposizioni dall'alto, ma che alla fine sai chinarti su chi ha bisogno di te, anche verso chi non ti piace, o che ti ha fatto del male. 

Vado a metter su la cena e ci sentiamo dopo, ho visto altre email e ti rispondo più tardi.
Danila

Sognare di parlare al vescovo  dà ampie garanzie di successo. Se nel sogno parlate dei vostri problemi al prelato siate sicuri che riceverete ottimi consigli da qualcuno a voi vicino. Sappiate dunque ascoltarli!

Sognare un arcivescovo riguarda sempre una figura importante tuttavia viene spesso correlata al problema per cui si chiede una soluzione. L’arcivescovo in sogno è quindi da rapportare a soluzioni semplici per problemi che sembrano complessi ma non lo sono.

Ricordatevi che per una corretta interpretazione di questa tipologia di sogni è comunque necessario un professionista o uno psicologo. Ciascun sogno è infatti composto da più figure ed oggetti e il significato può cambiare in base a infinite variabili

Significato psicologico

Dal punto di vista psicologico può indicare una difficoltà a relazionarsi o ad affrontare delle situazioni delicate e molto importanti, ragion per cui abbiamo bisogno di essere supportati da delle persone competenti e affidabili, che ci possano indirizzare sulla retta via.

Sognare prete arrabbiato, cattivo, malvagio, che rimprovera, che picchia, che uccide: può far riferimento ad un tuo senso di colpa; può anche esprimere un cattivo rapporto con figure autoritarie e regole troppo rigide, da cui ti senti oppresso, inibito nella tua libera espressione.

 

Il colore verde nei sogni partecipa degli attributi di giovinezza, speranza, freschezza, di guarigione e salute, di rinnovamento personale ed universale e queste virtù e questo potere sono spesso rappresentate dall’albero e dai sempreverdi, archetipo dell’Io e della sua evoluzione, della continuità ed “eternità” dell’esperienza”. (da “Verde nei sogni” in Guida Sogni Supereva)


Risposta di Danila, 18-ago-2020 20.00


Mi piacerebbe sapere come lo hai interpretato tu,  Angela, quel sogno. Abito da medico che copre quello talare di un vescovo, dopo alcune ricerche fatte e che mi hanno convinto solo in parte, penso che tu tema di essere gettata da un ponte metaforico, da persone di ti saresti dovuta fidare (medici e clero) e di cui invece non ti fidi affatto. Ma che alla fine, confidando solo su te stessa, ha perfino trovato la forza di soccorrere uno dei due. Insomma a mio avviso non hai bisogno di consigli esterni, sai cavartela molto bene da sola. Ma non con il cibo! Devi sforzarti a mangiare altrimenti continuerai a sognare cose stranissime! 

Ti abbraccio
Danila

 Email a Danila, 18 agosto 2020 ore 23:42

Trascrivere un sogno è un'esperienza unica. Non solo lo rivivi, ma vedi anche cose che svegliandoti non avevi notato o ricordato. Lo so perchè l'ho fatto tantissime volte quando sono stata dalla psicanalista tra il 1986 e il 1988. Sono finita in analisi per superlavoro e non ho voluto prendere psicofarmaci, ho preferito parlarne con qualcuno del mestiere.

Ho interi quaderni di sogni trascritti e la mia psicanalista, alla fine, quando oramai eravamo amiche e non la pagavo + perchè insieme 'facevamo salotto' e lei chiacchierava tanto volentieri con me e io con lei, aveva il vago desiderio di pubblicare insieme quei sogni. Poi non c'è stato tempo. Ho sempre lavorato via da Ferrara e non ho mai smesso di lavorare nemmeno quando stavo davvero male: Il Capo del Centro Elettronico dell'Azienda Meccanica dove la mia ditta di allora aveva un contratto di consulenza informatica, chiese al responsabile se io potevo andare comunque e fermarmi quando volevo, purchè non dovessero perdere il mio lavoro. E così fu.

Ma stanotte sono stanca, ho mangiato, ma trovo parecchie email cui rispondere.

Non dovevi cercare nei trattati di psicologia sul significato dei sogni, solo dirmi cosa ne pensavi tu. Io, ad es, ho notato la differenza fra il verde brillante della mia giacca e del parapetto del ponte con il verde ospedale dei 'due vescovi'. La mia Luciana sarebbe felice di poter leggere di questo sogno e di parlarne con me. Ma adesso dovrebbe avere + di novant'anni... Riprenderò domani.

Angela

 

 

Email a Danila, 19 agosto 2020 ore 00:07

 

Luciana diceva sempre che facevo 'sogni molto ricchi' e tanti ne abbiamo analizzati insieme... Ogni sogno contiene un'infinità di forzieri. E tocca a chi li fa aprirli se vuole...

Questo qui ha una lettura facile e piana che mi dò e te ne dò conto e lettura anche perchè il mio cervello non ha tanto tempo per approfondire una singola cosa. Precipita in altre...

I due vescovi sono 2 Papi, sono Benedetto XIV e Papa Francesco, io vengo urtata dal primo e il primo urta il secondo, così com'è successo davvero. Desideravo un altro Papa, del tutto diverso da Benedetto, volevo il Papa delle Frittelle e mi è arrivato. La storia poi delle Frittelle e dell'Antologia deve averlo risvegliato.

Il verde-ospedale è ovvio: tra quello che ho vissuto io, quello che hanno vissuto i miei amici e io di rimando e quello visto attraverso gli occhi del Covid, è stata una bella sintesi! 

Ma io ero verde brillante e dello stesso verde era la balaustra del ponte e questo è segno di speranza...

Il ponte poi, che era grigio, vuoto e liscio, quante volte in queste commemorazioni, ho rivisto il Ponte Morandi e quello nuovo!

Il mio sogno è stata una meravigliosa sintesi, con lo stessa conciso modo mio di esprimermi per iscritto.

Angela 

 

 

Email a Danila, 19 agosto 2020 ore 00:23

 

 Ho scritto sbagliato. Dovevo mettere Benedetto XVI, cioè Papa Ratzinger. Benedetto XIV è il mio amato Cardinale Lambertini visto in tv sia nella commedia che nel film omonimi col grande Gino Cervi... 

 

 

Risposta di Danila, 19-ago-2020  7.44

Luciana deve essere stata un'ottima psicologa. Tu hai interpretato il tuo sogno in modo chiaro e sintetico. I sogni sono sempre stati oggetto di studio da parte di molti, a partire dall'AT quando i profeti attraverso i loro sogni, e quelli altrui, interpretavano perfino il futuro. Fino a Giuseppe, quando in sogno gli apparve un angelo per dirgli di non abbandonare Maria, perché il figlio che aspettava era di Dio. 

Poi sono arrivati i filosofi, e gli psicanalisti come Freud e Jung. Quindi c'è l'interpretazione popolare dei sogni. Barcamenarsi in tanto sapere, diventa difficile. Posso solo dirti che sei stata fortunata ad incontrare Luciana e ad averla per amica. Ho conosciuto diversi psicologi e spesso hanno causato più danni a se stessi e ai loro pazienti di quanto potrebbe fare uno tsunami. Una coppia il cui bambino lo avevo a catechismo a Milano, entrambi del mestiere, sono riusciti ad "analizzare" così bene il loro matrimonio, da arrivare a separarsi.

Un'altra psicologa è riuscita a far separare una mia amica dal marito, convincendola che lui la soffocava. Se non avessi saputo che suo marito, medico otorinolaringoiatra, avrebbe creato per lei ponti d'oro, e steso tappeti rossi, pur di accontentarla in tutto e per tutto nei suoi capricci, ci avrei creduto. E lui ha sofferto come un cane ferito per molti anni, prima di farsene una ragione.  Quel che so è che certi sogni sono frutto dei pensieri che ci girano in testa, magari elaborati in modo diverso a volte  incomprensibili perché non riusciamo a collegarli a qualche notizia ricevuta, a un fatto che ci è accaduto e quindi piovono dal cielo e restano inspiegabili. Nel tuo caso hai visto i due papi, quello che non ti piaceva e quello che hai atteso. La vedo anch'io così. Poi i camici verdi ti riportano a tutto il periodo ospedaliero, tuo e del tuo grande amico, e alle immagini dei telegiornali girate in periodo Covid. Il ponte Morandi ora ricostruito, ma che pare presenti problemi in una curva. Tutto concorre a costruire i sogni. Il tuo in particolare.

Ecco perché non mi sono espressa personalmente, proprio per la non facile interpretazione. E mi sono avvalsa di qualche ricerca estemporanea, che forse vale meno che zero.

Ciao e buon risveglio Angela mia

Danila

 

 

Email a Danila, 19 agosto 2020 ore 23:37

 

Va bene. Ma allora, sai dirmi perchè ho detto che i 2 Vescovi erano in realtà 2 Papi?

 

 

Risposta di Danila, 20-ago-2020 7.44

Semplice! Perché i Papi sono anche Vescovi di Roma. I due titoli vanno a braccetto. Se sai che il Papa assume anche la carica di Vescovo di Roma, sai anche che se si parla del Vescovo di Roma si parla del Papa.

Ciao

Danila

 

Email a Danila, 20 agosto 2020 ore 16:47

 

D'accordo su questo, certo che lo so. Il buffo è che lo sapeva anche il mio sogno, che mi ha fatto ravvisare nelle due figure (non vestite di bianco ma con una specie di sopravveste verde acqua) 2 vescovi.

Ma la conferma me l'ha data il primo, quello che era caduto e è stato rialzato dall'altro. Mentre, seduto sulla panchina bianca, mi guarda in faccia mostrandomi la sua (sconosciuta), mi chiede con gli occhi di togliergli la papalina verde acqua. E sotto ha una papalina bianca!

Questa è la soluzione.

Angela 


IN  CONCLUSIONE


Potrei fare tante altre facili considerazioni (in psicanalisi si chiamano ‘ Associazioni ‘ post-sogno, uno le scrive a casa e si rileggono poi con l’esperto), come ad es. che la sopravveste verde-ospedale dei 2 Vescovi li indica come Medici dell’Anima.

Ma preferisco lasciare campo libero a chi legge e appuntare qui quelle + specifiche relative alla mia esperienza personale.

Il fatto che mi urtino di striscio in un punto pericoloso della mia vita (il parapetto del ponte) significa che hanno richiamato la mia attenzione in modo intenso e che il Vescovo + vicino a me ha fatto la stessa cosa con l’altro, urtandolo.

La cosa certa è che il 1° Vescovo ha bisogno di aiuto.

Non capitò così anche nella realtà?

Papa Benedetto chiamò in aiuto un secondo Papa.

In quanto a me, non scrissi forse “Le frittelle del Papa” molto prima dell’avvento di Francesco perché sentivo che c’era bisogno di un Custode di Cristo NUOVO e SPONTANEO?

E il 1° Papa, quello che si siede e mi guarda, sembra voglia rassicurarmi e dirmi:

“ Vedi? Adesso siamo tutti e 2 qui “.

 

(Angela, sera del 26 agosto 2020)




 

ARETUSA di ANNA MONTELLA


 

L'AUTO NUOVA di NORMA TROGU


 

domenica, agosto 23

COLOMBACCIO di DANILA OPPIO




IL COLOMBACCIO

 (Columba palumbus) 

Giorni fa mio figlio mi disse che c’era un colombaccio tra i rami di un albero di fronte a casa nostra. Non lo avevo mai visto da vicino, ma stamattina l’ho fotografato appollaiato sull’antenna televisiva del mio dirimpettaio. La differenza tra il comune piccione e il colombaccio consiste nella sua maggior dimensione rispetto all’altro.


Fino a qualche mese fa c’erano una decina di colombi che stazionavano tra le nostre case, poi d’improvviso sono spariti, come i passerotti che nidificavano sui tetti o sull’abete del mio giardino.

Osservo invece una coppia di tortore, che tubano ininterrottamente durante il giorno  e sento (senza vederle) le gazze che abitano ogni anno sopra i pini marittimi del giardino dall’altro lato della strada. Le cornacchie non mancano mai.


La memoria mi riporta ai piccioni di Piazza S. Marco a Venezia e a quelli di Piazza del Duomo a Milano. Era tradizione che i visitatori arrivassero sulle piazze muniti di sacchetti colmi di popcorn o di semi vari, che gettavano a ventaglio per far giungere i colombi dall’alto e fotografarsi magari in compagnia di uno di loro, che becchettava nella mano.


Anche questi sono spariti, perché i curatori delle opere d’arte architettoniche si sono accorti che sporcavano, corrodendo col guano le guglie del Duomo e i Leoni di S. Marco…e non solo. Così hanno pensato bene di avvelenarli.

Una domanda sorge spontanea, come diceva Lubrano: sono più importanti i muri di una chiesa o la vita di esseri indifesi?

Anche i frati  hanno pensato bene di spargere veleno sulla cupola e sul tetto della loro chiesa. Non ho parole.

E pensare che esiste un modo per allontanarli, senza dover far loro del male!

C’era una coppia di piccioni che stava provando a costruire il proprio nido con lunghi ramoscelli secchi, sopra il compressore installato sul balcone di casa mia. Intanto tutto intorno avevano sporcato con le loro grosse deiezioni. Era mio compito pulire ogni giorno ma alla fine temevo che rovinassero qualche elemento dell’aria condizionata. Mi sono informata che esistono i dissuasori metallici che si applicano con nastro adesivo sul luogo dove non si desidera sia abitato dai volatili. Questi uccelli mangiano enormi quantità di cibo, pertanto depositano ripetutamente anche enormi quantità di guano corrosivo su automobili e spesso anche sulle nostre teste mentre volano. I loro quartieri generali sono senza dubbio i tetti e le grondaie delle abitazioni. Ovviamente il guano prodotto in quantità industriale da questi volatili è la vera sfida con cui dobbiamo confrontarci.

Il guano di piccione è infatti una sostanza acida, quindi corrosiva ed oltretutto portatrice di agenti patogeni e parassiti come pulci, zecche e acari che, a loro volta, veicolano infezioni anche gravi, soprattutto in soggetti deboli come anziani e bambini.

La costante pulizia di questo guano, oltre ad essere un’operazione molto delicata, perché pericolosa (andrebbe incaricata una ditta specializzata che poi smaltirà questa sostanza come rifiuto speciale), risulta anche inutile se non seguita da un’azione definitiva. Che però non sia quella di avvelenare le povere bestiole, tenuto debito conto che quel veleno viaggia anche con l’aria o la pioggia e potrebbe intossicare anche le stesse persone che hanno sparso sostanze letali. Non è sbagliato allontanare i piccioni ma, per favore, senza usare veleni. E non venite a dirmi che è stato il Covid a decimarli!

Ora questo colombaccio vive solitario, lo vedo solo e abbacchiato. Spero che si salvi dall’opera distruttiva dell’uomo.

Danila Oppio

Nei mitici anni 2000, invece, qui a Ferrara, gli Uccelli sono pieni di Alberi, cioè gli alberi sono così pieni di uccelli e di nidi e di piccolini che cantano dalla mattina alla sera. Una meravigliosa confusione della natura. E l'ho proprio qui tutta intorno.  

In questa disgraziata e magnifica estate gli Alberi non cantano + solo perché il vento li attraversa scompigliandogli le foglie, hanno imparato a emettere suoni nuovi e molto diversi, dipende dalle varie razze di nuovi nati lì fra le loro braccia.

Spero di portare questo ricordo con me per sempre, dovunque andrò.

Angela