POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, ottobre 31

Javier Bardem's monologue from 'To the Wonder' e considerazioni sul film




To the Wonder
    

Rappresentazione organica della realtà del sentimento

Un film di Terrence Malick. Con Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Tatiana Chiline. Drammatico, USA 2012. 
Neil e Marina s’innamorano a Parigi di un amore grande e galoppante come le maree di Mont Saint Michel. La forza di attrazione li conduce verso 'la meraviglia' e i campi sconfinati dell'Oklahoma. Madre di una bambina di dieci anni, Marina cerca in Neil riparo e sicurezza. Ispettore ambientale operativo sul territorio, Neil ospita l'amore di Marina senza decidersi a realizzarlo. Molti abbracci dopo, col permesso di soggiorno scade l'intensità del loro sentimento: Marina torna in Europa, Neil ritorna a una relazione passata. Alla maniera della marea, il loro amore è in perpetuo movimento e una mattina risale e avanza verso una nuova meraviglia, verso gli States e verso una casa finalmente da arredare e da abitare. Li accoglie e li ascolta Padre Quintana, alla ricerca del cuore dietro le parole sempre deludenti dei dogmi. Davanti alla natura e al suo spettacolo, scenderanno nelle loro solitudini per scoprire, nella gioia e nel dolore, i termini del loro richiamo..
To the Wonder rappresenta l’apice di questo processo di spoliazione del mezzo filmico, perché l’emozione alla base del film è in assoluto la più elevata: l’Amore, quello con la A maiuscola, Amore per la vita, amore per un Dio cui rivolgersi nei momenti di sconforto, amore per la Natura, per la propria casa, per la propria terra, per il prossimo, ma soprattutto amore tra due persone, in questo caso amore tra un uomo e una donna.
In questo si coglie il risultato di tale operazione di semplificazione, di riduzione agli elementi essenziali: spogliato di un contesto storico, di una riflessione universale, di quanto poteva ancora esserci di debolmente narrativo o rappresentativo, il film raggiunge una scarna essenzialità realmente in grado di prendere e commuovere. (…)
Diviene quindi fondamentale il commento fuori campo, che copre buona parte del film. La pellicola è in massima parte recitata in francese, con consistenti parti in spagnolo e anche in italiano. I dialoghi “diegetici”, realmente pronunciati in inglese, sono rari e ridotti spesso a bisbigli, a borbottii sommessi ed esclamazioni gergali. Ne consegue che la voce fondamentale, la vera colonna portante è data dall’ininterrotto monologo interiore di Marina, la donna che ha seguito Neil dalla Francia fino in Oklahoma: con toni ora di estasi, ora di tormento, la donna rivive come in un ricordo la sua intera esperienza d’amore, dalle incertezze iniziali ai momenti di gioia, agli slanci appassionati e alle dolorose separazioni. Le fa da contraltare il travagliato soliloquio di Padre Quintana, che cerca negli umili e nei malati una risposta da parte di quel Dio cui ha consacrato la sua esistenza, e dal quale si sente più che mai abbandonato.
Giunge il tempo della rivelazione. Così è nell’incantata preghiera finale, un appello accorato a un Cristo che appare nei dettagli più irrilevanti dell’esistenza: nei rami di un albero, nelle mani di una donna, nel cielo mattutino. E così è anche per chi, perso nel suo vagare disperato, realizza infine di avere amato: e questa è l’unica cosa che conta. Ma è solo un attimo, un bagliore improvviso. Alla fine resta solo il ricordo, la visione di quella “meraviglia” da cui tutto era partito e al quale tutto, infine, può fare ritorno.
Capolavoro.
Fabio Cassano
Ho cercato nel Web qualche notizia, e ho considerato che la recensione di Cassano corrisponde al mio pensiero, anche se per ragioni di spazio, ho in parte tagliato.
Ieri sera sono rimasta incollata alla TV per seguire questo straordinario film.
Una sinfonia d’immagini della natura, dai colori intensi. Movimenti lenti, anche nel continuo danzare della ieratica protagonista, quasi fosse un inno alla Creazione.
Pochissime parole essenziali, come versi poetici che si ripetono e rincorrono, il cui centrale consiste in “E’ L’Amore che ti ama”.
Un film statico, lento, qualcuno potrebbe provarne noia, anche a causa di Ben Affleck, poco espressivo, ma forse utile per meglio entrare nel pensiero dello straordinario regista.
Un giovane prete, che sente allontanarsi il suo Dio,  che crede distratto, occupato in altre faccende, e non riesce a trovarlo neppure se lo cerca: “Dove sei?”. Il suo è quasi un grido silenzioso, per poi rivelarsi tra gli ultimi, i malati, i disperati, e il sacerdote scopre così il vero senso dell’amore.
Il messaggio è chiaro, almeno così l’ho interpretato: si cerca l’amore negli altri o dentro se stessi, e che spesso risulta trattarsi di un amore a senso unico, esclusivo. Non appena l’attrazione si dilegua, ecco che pare tutto stia crollando intorno a noi. Non dobbiamo però scordare che non siamo noi ad amare, è l’Amore che ama noi.   
Danila Oppio
Chi è il regista?



Terrence Frederick Malick (Ottawa, 30 novembre 1943) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.
Noto per la sua riservatezza e il suo perfezionismo maniacale, è stato fin dai suoi primi progetti considerato un regista di grande prestigio, nonostante abbia diretto appena dieci film nell'arco di cinquant’anni di carriera. I suoi film sono noti per le loro riflessioni filosofiche e spirituali, lo stile registico ricercato ed ermetico, i temi naturalistici affrontati e per il dividere quasi sempre i giudizi della critica o del pubblico.
Ha vinto la Palma d'oro a Cannes nel 2011 per The Tree of Life, l'Orso d'Oro a Berlino nel 1999 per La sottile linea rossa, il premio per la regia a Cannes nel 1979 per I giorni del cielo e la Concha de Oro al Festival di San Sebastián nel 1974 per il film d'esordio La rabbia giovane. È stato candidato due volte al Leone d'oro a Venezia e tre volte all'Oscar (due per la miglior regia e una miglior sceneggiatura originale).
Nel 2011, il critico cinematografico Roger Ebert l'ha definito "uno dei pochi registi i cui film non sono mai meno che capolavori".
Vorrei aggiungere che Malik, puntiglioso nella ricerca della perfezione dell'immagine, e del suono, spesso ottenuto dall'accompagnamento di pezzi operistici o classici, come la colonna sonora tratta dal Parsifal: Prelude to Act One - Richard Wagner.  
Tutto studiato alla perfezione. Applausi!

LUCI ED OMBRE di Anna Montella


lunedì, ottobre 29

CALVIZIE di Danila Oppio


Calvizie 
(per sorridere un poco)




Te ne vai in giro col parrucchino
ancor peggio, ti fai il riportino.
A ben vedere il Vate D’Annunzio
calvo fu, privo di pelo fittizio.

Non alzar al ciel le braccia
Che un cranio lustro sulla faccia
                       È migliore di cento falsi tuppè                        
La gioventù la torna minga indrè.

E volersi celare dietro una ringhiera
è come dir che in bocca tutti denti
sono tuoi, li hai pagati cari, accidenti!
ma fan parte d’una bella dentiera.

Ricorda Yul Brinner, Connery
Bruce Willis, e altre celebrity
Eran o son calvi famosi e belli
ricchi di fascino pur senza capelli.

Danila Oppio


IN ATTESA DEL NATALE 3 - lavoretti di Danila

Ed ecco ciò che ho realizzato ieri...tre sacchetti contenenti lavanda, per appendere all'abete, ma perfetti anche da infilare nei cassetti per profumare la biancheria.
Danila 

Tutti e tre insieme


Il primo più grande, con agrifoglio in panno 


I due più piccoli, uno con fiore dorato, l'altro con fiore piccolo argentato, tutti e tre fatti rigorosamente a mano perché sono negata con la macchina da cucire

E il Pino innamorato non lo mettiamo? Questo appena fatto, con tanti cuoricini! Tutto in panno, come gli altri lavori




Sì, è sempre lo stesso,ma mentre nella prima foto si vedono i colori originali, nella seconda si nota meglio la base ecru. Anche lui da appendere, ma si può anche poggiare su un mobile poiché ha la base sicura.
Ed ora altri due lavoretti realizzati con due palline trasparenti che ho "vestito" a modo mio utilizzando dei pezzi di collant e decorazioni.





sabato, ottobre 27

IN ATTESA DEL NATALE 2 - lavoretti di Danila Oppio




Ho tagliato alcuni rami del mio nocciolo contorto e ho appeso foglie dai colori autunnali che ho ritagliato dal panno e dipinti. 
Per ora decoro così questi giorni di pioggia, poi utilizzerò le foglie per realizzare altri oggetti natalizi. Sullo sfondo, un quadro di Oscar Bruno Munari e uno mio, ispirato da un dipinto preraffaellita.


Candela profumata, decorata con nastro argentato e un gruppo di fiori di stoffa.

E anche ieri ho rispettato il mio programma.

Danila

mercoledì, ottobre 24

IN ATTESA DEL NATALE 2018 di DANILA OPPIO

Lo so, è un po' presto per trattare del Natale, ma accade che, quando meno te lo aspetti, è già alle porte e ci troviamo a dover correre per occuparci di qualche decorazione per la casa. O di un piccolo presente per gli amici. Allora mi sono data una mossa, e una scadenza ben precisa: ogni giorno mi impongo di confezionare almeno un lavoretto, in modo che poco alla volta sono tutti pronti, per appenderli all'abete o farne un oggetto da regalare.
Per ora sono pochi, ma ho tanto tempo ancora per realizzarne altri. Intanto se volete, rubate pure qualche idea, sono quasi tutti in panno, cuciti a mano.
Una volta usavo la colla a caldo ma mi sono accorta che col trascorrere del tempo, la colla non teneva più.
Danila


Due folletti, uno con la barba di lana, l'altro con la stoppa. Alla base, cuoricino, stellina pacchetto e calzetta da appendere all'albero. Tutti in panno


Ecco i ciondoli per l'abete nel dettaglio
Sacchetti di tulle verde, contenenti lavanda profumata, decorati con fiocco di panno rosso
Belli anche appesi all'albero


I miei due folletti perché amo le tradizioni nordiche

Qui si nota il loro colore originale, il panno color panna dei cappellini ha decori color argento


Raggruppati tutti insieme ma spero di poter presto aggiungere altri lavori un po' diversificati





L'alberello di Natale da appendere

Ed ecco qua altri due lavoretti, realizzati oggi, come da programma ripromessomi.


DUE FIORI DI PANNO UNITI TRA LORO
E UN FOLLETTO - BABBETTO

EURINOME di TOMMASO MONDELLI nell'Antologia ENERGIA PER LA VITA relativo alla V Edizione indetta dal LIONS CLUB RHO


Desidero presentare questa antologia nella quale compare un'opera del poeta Tommaso Mondelli. Per ragioni di spazio, ma soprattutto perché tengo ad evidenziare la parte che riguarda l'autore, ho tagliato le citazioni di altri autori, non certo per mancanza di riguardo nei loro confronti.  Vorrei aggiungere, poiché mi sta molto a cuore, che la poesia di Mondelli, premiata dalla Giuria, l'ho scelta insieme ad altre due, perché le ritenevo tutte e tre degne di merito. Ho partecipato anch'io a questo concorso, così come negli anni precedenti, senza ottenere in ognuno di essi alcun riconoscimento. Ma in questo particolare caso, mi sento di voler festeggiare con il poeta, poiché condivido con lui ogni riconoscimento che otteniamo, per cui premiando lui, è come avessero premiato un pochino anche me. Citato nella nota a cura del Presidente esecutivo del Premio Rita Iacomino, e commentata la sua opera dal Presidente della Camerata dei Poeti di Firenze Carmelo Consoli, mi congratulo per il risultato raggiunto dall'amico TOMMASO MONDELLI. Bravissimo!
Danila Oppio










lunedì, ottobre 22

FONOSIMBOLISMO AUTUNNALE di DANILA OPPIO


Dipinto di Sonia Zaffoni

Fono-simbolismo autunnale

Il vento fischia e soffia
Imperioso sulle foglie
Accartocciate
Abbrunate dal freddo.
Infierisce
Le vuol martoriare
Che malasorte!
Ed erano già morte.
Le spazza via
Stizzoso
Quasi volesse
Annientarle.
Paiono poesie
Scarabocchiate
Su fogli appallottolati,
Con gesto rabbioso
 gettati
Nel già colmo cestino
Della carta straccia.

Danila Oppio