POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, dicembre 28

E - vi preghiamo - quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale di B: Brecht e Padre Mauro Armanino

  


E - vi preghiamo - quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale.

Naturali non sono le frontiere, gli eserciti, le armi, le migrazioni, le politiche di aggiustamento strutturale, i bombardamenti chirurgici, le guerre e le religioni. Nulla di tutto ciò è naturale. Le democrazie, le dittature, i colpi di stato e le elezioni presidenziali. Non sono naturali le classi sociali, la schiavitù, il mondo tracciato e colorato da stati che danno l’impressione di perennità. La storia non è naturale e neppure la scienza, i mezzi di comunicazione o di trasporto. Neppure le amicizie, se vogliamo, sono naturali, dovute o frutto di affinità elettive. Naturale non è neppure la vita considerata la facilità con cui passa, si trasforma e si racconta. Ha ragione Bertolt Brecht, drammaturgo, regista, scrittore e poeta tedesco che introduce così lo scritto ‘L’eccezione e la regola’, nel 1930. In un’epoca in cui l’ingiustizia e i venti di guerra sembrano tornare a sedurre i ‘signori del mondo’ e i loro sudditi, queste parole assumono una valenza profetica






...Di nulla sia detto: "è naturale" in questi tempi di sanguinoso smarrimento

Continua così l’introduzione all’opera citata di Brecht. Di nulla sia detto ‘ è naturale’ di quanto accade nel mondo. Non c’è nulla di naturale a Castelvolturno e alle migliaia di migranti di varie provenienze che abitano spesso in case abbandonate sotto lo sguardo vigile della mafia. Nulla di naturale della ‘rotta balcanica’ che sfocia a Trieste nella Piazza della Libertà rivisitata come Piazza del Mondo o dei Popoli. Nulla di naturale nella marcia silenziosa nella stessa città la notte scorsa a ricordo dei 4 rifugiati deceduti in queste ultime settimane in città e nella regione. Nulla di naturale nel viaggio impossibile che accompagna di dolore afgani, pakistani, bengalesi, nepalesi, siriani, egiziani e sudanesi in questa bella città di frontiera. Ditemi cosa c’è di naturale nelle parole prese in prestito da qualche parte e che usiamo per stuprare il reale e dirottare altrove lo sguardo. Non è affatto naturale pulire, curare, fasciare e carezzare i piedi dei migranti martoriati dalle gratuite violenze perpetrate alle frontiere. Così come mai è stata naturale la fame che oggi ancora è la peggior guerra quotidiana.

   ... ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità.... 

Esempio sono i campi di detenzione sparsi in tutta Europa, ed esportati altrove, a esplicitare l’ordinato disordine e la disumana umanità resa possibile con l’ignavia e la complicità degli spettatori del naufragio della civiltà. Muri, reticolati, sensori, controlli delle impronte e facciali sono assieme ai documenti quanto di meno naturale ci sia nel mondo. Esattamente come gli stati, la sovranità e la proprietà della terra quando si trasforma in assoluto. Pericoloso, dunque, affermare che il corpo è nostro, per farne ciò che meglio ci pare e poi negare che la terra, la casa, il futuro sia invece di tutti e per tutti. Eppure, la vita ci insegna che tutto è precario, provvisorio, relativo e, per così dire, imprestatoci. Siamo giusto occasionali stranieri residenti che dovrebbero prendere cura gli uni degli altri per il breve nesso di tempo che chiamiamo vita. I 116 morti annegati al largo della Libia, alla Vigilia di Natale di quest’anno, non fanno che gridare in silenzio il tradimento delle leggi del mare.

                     ...così che nulla valga come cosa immutabile...

Ancora la saggezza di Bertolt Brecht apre un varco inestimabile nella pretesa espressa dalla torre di Babele che, nel noto mito biblico, appare come il vano ed effimero tentativo di darsi un nome che raggiunga il cielo. Immutabile come un esercito, una lingua e un pensiero unico, scelta imperiale di tutti i tempi, che trasformerebbe il mondo in una raffinata dittatura. Come i militari al potere nel Sahel centrale dove anche quest’anno si sono stati oltre diecimila contadini uccisi dai gruppi armati. Costanti come le carestie annuali e gli oltre 4 milioni di sfollati. L’unica cosa che si rivendichi davvero come immutabile sarà la deliberata diserzione al sistema dominante.

        Mauro Armanino, Genova, dicembre 2025

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