POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, gennaio 15

Polvere, fuoco, cenere e vento. A dieci anni delle chiese incendiate nel Niger. Padre Mauro Armanino


Polvere, fuoco, cenere e vento. 
A dieci anni delle chiese incendiate nel Niger

Fin dall’inizio c’è la polvere nella quale siamo stati impastati una mattina. Poi arrivò il soffio di vento e la creatura umana divenne vivente, Adama, fango che cerca la vita. Nel Sahel la polvere nasce con noi, ci avvolge, accompagna e diventa inseparabile compagna del nostro vivere quotidiano. La polvere prima osserva e poi, con sapienza millenaria, copre le umane vicende. Sui fatti e le parole scende una coltre di polvere che seppellisce imperi, dittature, regni, repubbliche, monarchie e avvenimenti.
La polvere ha coperto, da tempo, quanto accaduto a Zinder, la prima capitale del Paese e a Niamey, l’attuale. Il 16 e 17 gennaio del 2015, in relazione con quanto pubblicato dalla rivista francese Charlie Hebdo e un contesto politico nazionale teso, furono bruciati buona parte dei luoghi di culto, istituzioni e case di cristiani. Quel venerdì e sabato marcarono, a suo tempo, una sorta di frontiera tra un prima e un dopo. Stupore, desolazione, incredulità, sentimento di tradimento e dolore fu il fuoco.
Quanto accaduto ebbe mandanti ed esecutori. L’impressione che il tutto fosse stato orchestrato con un piano le cui finalità rimangono a tutt’oggi immaginabili e oscure ad un tempo. Vi furono veicoli che contenevano bidoni di benzina e, non casualmente, un pò dappertutto i punti d’acqua furono resi inservibili. Vi furono anche una decina di vite umane perse per sempre. Il fuoco fu il protagonista delle due mattinate. Non il fuoco che purifica o quello che si trasmette nel tempo, Un fuoco di morte.
Nelle ore che seguirono gli attacchi alle chiese e istituzioni cristiane (e francesi, in alcuni casi), nei luoghi incendiati rimase la cenere. Una cenere densa, triste e consapevole di essere stata il frutto di un grande inganno. In effetti, lo sappiamo per esperienza che c’è cenere e cenere. Quella che rimane dopo aver bruciato la legna per la cucina o per scaldare la casa e la famiglia. Una cenere pulita, che conserva a lungo le braci che possono servire ad altri per il fuoco. E poi la cenere delle chiese, vuota.
Per fortuna qualcuno ha inventato il vento. Pulisce e spazza via la polvere che copriva gli avvenimenti. Fa del suo meglio, anche se con maggiore difficoltà, per rimuovere pure la cenere. Entrambe, polvere e cenere costituiscono la nostra memoria selettiva. Ci sono cose che si coprono di polvere e altre che si coprono di cenere. E accaduto coi cristiani nelle città citate e succede nei villaggi attorno alla capitale nella zona delle ‘Tre Frontiere’. Musulmani e cristiani vittime della stessa follia di morte.
Compito e azione del vento è rivelare la nudità di quanto era rimasto. Allontanata la polvere e la cenere riemerge la verità dell’accaduto. Qualcosa di grave che in qualche ora ha potuto bruciare e distruggere quanto pazientemente intessuto in decenni di paziente rispetto reciproco. Ridare una memoria ripulita dal tempo e la dimenticanza, ecco quanto il vento ha saputo fare nel suo migrare tra le vicende umane. Polvere, fuoco, cenere e vento i fattori di quella verità che illumina. Non la lotta ma la verità rende liberi.



    Mauro Armanino, Niamey, 17 gennaio 2025

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