L’allegro Paese dove interessa solo l’apparenza[1]
Aleksandr è un giovane uzbeco nativo di
Samarcanda, antica città asiatica ubicata lungo la storica Via della Seta. Alcuni
anni fa emigrò nel Regno Unito per fare il buttafuori in una megagalattica
discoteca dei sobborghi di Plymouth. Lo scorso anno, la politica isolazionista
britannica lo ha spinto verso una ridente località della nostra costiera dove ha
sbarcato il lunario svolgendo una miriade di lavoretti umili e mal retribuiti. Ieri,
però, è stato assunto, seppure a tempo determinato, da una piccola agenzia locale
di recapiti postali.
Di conseguenza, sul far della sera,
si è recato allo snack bar che si
affaccia sul porticciolo turistico e pensando nostalgicamente alla sua Samarcanda,
ma felice per il nuovo lavoro, decide di darsi alla pazza gioia. Un boccale di
birra tira l’altro e dopo un po’ non li conta più. Alticcio, si mette sulla
strada del ritorno, per attendere al giusto riposo notturno.
Stamane si è alzato presto per dare
il via alla prima giornata del nuovo lavoro. L’aria fresca gli accarezza
dolcemente il viso e gli ravviva l’animo.
Per recapitare un pesante fardello di
plichi e di manifestini, si è fatto “prestare” da un amico, che qui ha fatto un
po’ di fortuna, una vecchia station
wagon. Ora la mette in moto ed il trip
computer gli manda un warning
lampeggiante e di color rosso acceso: «Fuel».
Al primo service che incontra fa il
pieno di nafta e quindi comincia a cercare i suoi clienti.
Una grande costruzione si staglia
sulla destra della strada litoranea che sta percorrendo, è il resort «Miami Beach». A fianco vi sono l’hotel «Bristol» ed il bungalow «Rongo Rongo». Ai loro clienti Aleksandr consegna la corrispondenza
dovuta ed il fardello sull’auto diminuisce sensibilmente. In un cottage, mentre consegna alcuni voucher di una ditta di barbecue, gli cadono a terra i
volantini di una discoteca, la «Astrid».
Li raccoglie nervosamente e vede che quella sera colà c’è «Live Music e Karaoke» ed
il Dee-Jay è nientemeno che Joe Santulli.
Man mano che raggiunge una nuova villetta
depone il materiale pubblicitario sul suo zerbino, che espone un caloroso: «Welcome». Di tanto in tanto una
cassetta postale «U. S. Mail» o «Royal Mail» fa capolino al fianco del
cancello e riceve la sua brava quota di pubblicità.
Per un paio di centinaia di metri, la
sequenza delle abitazioni è interrotta da un campo di soccer e da una pista di bowling.
Ivi consegna i calendari delle partite ai coach.
Proseguendo il suo itinerario lungo la provinciale, incontra prima
l’insegna di un lounge bar, poi
quella di una laundry ed infine un
altro resort, il «Tycoon», il cui cancello si apre
automaticamente al suo avvicinarsi. Nella hall
campeggiano l’avviso: «Opening hours:
8:00 – 20:00» ed un carpet,
coloratissimo ed elegante, col rituale «Welcome».
Una ragazzotta procace e tutta curve gli si para davanti in attesa di una richiesta da soddisfare. Ha una maglietta color fucsia, che le stringe leggermente il petto, su cui campeggia il conturbante messaggio: «Shut up your mouth and kiss me!» Poco distanti due bellimbusti si pavoneggiano in T-Shirts immacolate ma con uno stemma araldico e la scritta «Oxford University».
Una ragazzotta procace e tutta curve gli si para davanti in attesa di una richiesta da soddisfare. Ha una maglietta color fucsia, che le stringe leggermente il petto, su cui campeggia il conturbante messaggio: «Shut up your mouth and kiss me!» Poco distanti due bellimbusti si pavoneggiano in T-Shirts immacolate ma con uno stemma araldico e la scritta «Oxford University».
Il nostro eroe si strofina le
palpebre per assicurarsi di non essere ancora sotto gli effetti della birra.
Allunga un voluminoso plico alla volta della ragazza ed esordisce nel miglior British English di cui è capace: «Lovely Girl, I
would be so grateful to you if you could come with me and meet the director to
whom I have to deliver this parcel coming from Singapore, the accountant who
must register all these invoices, and in the technical office where a Swedish
company has sent a control and command tool for the thermo-hydraulic system[1]». Lei lo guarda perplessa e proferisce uno stridulo ed indisponente: «C’ha ritto?[2]» I due giovanotti “oxoniensi” accorrono smarriti, ma è un’altra persona ad impensierire Aleksandr: un
energumeno che si è affacciato sulla porta della cucina brandendo con la mano destra un grosso mestolo di acciaio inox, che picchietta ritmicamente sul
palmo della mano sinistra, mentre guarda torvo nella sua direzione. È il boyfriend della Miss.
Aleksandr lascia cadere a terra tutta
la sua missiva, poi indietreggia di alcuni passi senza voltarsi, infine dà
frettolosamente le spalle al resort
e si mette a correre verso l’automobile, con le mani nei capelli e tra sé e sé mormora:
«Misero me! Dove dovevo capitare!»
[3] «Che hai
detto?»
Silvio Coccaro
Silvio Coccaro
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