Oggi è stato pubblicato un mio scritto su Zoomma, un sito di San Marino. A sua volta Renata Rusca Zargar l'ha ripreso e pubblicato anche su Senzafine, il suo sito personale. Qui troverete la lettera d'amore dedicata a mio marito. L'ho scritta per un concorso indetto da Zoomma per San Valentino, anche se poi la pubblicazione è slittata ad oggi.
https://www.zoomma.news/non-ti-ho-mai-scritto-una-lettera-damore-di-danila-oppio/
Renata l'ha poi ripresa e pubblicata sul suo sito:
https://www.senzafine.info/2023/02/non-ti-ho-mai-scritto-una-lettera.htmlRiporto qui il testo:
Amore mio infinito,
dopo oltre cinquant’anni di matrimonio, è giunta l’ora che ti scriva una lettera d’amore.
In precedenza, non vi è mai stata l’occasione per farlo, eravamo sempre insieme, incollati come due piccioncini. Durante qualche breve assenza, abbiamo sempre scambiato telefonate poi, con la tecnologia moderna ci siamo inviati sms, utilizzando WhatsApp o e-mail.
Sento che è il momento di porvi rimedio.
Ora che siamo nonni da tanti anni, non significa che non abbiamo più l’età per scriverci lettere d’amore, soprattutto dopo aver letto entrambi quello splendido libro “Come una carezza – Lettere d’amore dell’Ottocento italiano” a cura di Guido Davico Bonino, dei tascabili Einaudi. Il titolo ha un senso, perché estrapolato da una lettera di Giovanni Verga “Ebbi la tua lettera come una carezza...”.
Contiene testi di lettere inviate all’amata da autori di grande calibro, poeti, politici e letterati. Allora non esistevano telefoni fissi o cellulari, tanto meno i computer quindi, se si voleva comunicare il proprio amore all’amato o all’amata, era necessario fissare, con penna e calamaio su un foglio di carta, i propri sentimenti, e inviarli ai destinatari.
Ho un po’ invidiato quello stile di comunicazione, ormai desueto: osservare la calligrafia dell’amato, legare le lettere con un nastro rosso, e conservarle in un cassetto o un baule per tutta la vita: la loro storia annotata nel tempo. Ora la tecnologia ha soppiantato le epistole scritte a mano, per questo non hai mai ricevuto da me una missiva “vera”!
Grazie ad un concorso indetto da Zoomma, posso rimediare.
Vorrei dirti che la mattina, quando ci svegliamo, il calore del tuo corpo accanto al mio mi trasmette dolcezza. La nostra colazione, al tavolo della cucina, è un piacere insostituibile. Le nostre partite a carte dopo pranzo non possono mancare, sono entrate nelle nostre piccole tradizioni quotidiane. I nostri tre figli sono quanto nato dall’amore che ci unisce, e in nipoti che ci hanno donato, la testimonianza che la vita continua e della quale ne siamo artefici.
Ora gli anni ci pesano un po’, abbiamo dovuto rinunciare ai nostri lunghi viaggi, ci accontentiamo di uscire una volta la settimana per la spesa al Supermercato, ma stare sempre insieme, è il dono più grande che io possa aver ricevuto.
Quando eravamo giovani, a questo non si pensava, presi dalle incombenze del lavoro tuo, della cura della casa e dei figli da parte mia, non si puntava troppo al futuro, ma ci occupavamo del presente.
Ora siamo nel futuro che non immaginavamo neppure, è l’attuale che ci lega sempre più.
Non amo le frivolezze, ovvero quelle frasi banali e stereotipate che si scambiano gli innamorati, spesso neppure troppo veritiere, penso che la mia dichiarazione d’amore possa concludersi con questa certezza:
Non posso immaginare la mia vita senza te al mio fianco.
Ti dedico alcune mie poesie, scritte di nascosto, ma che voglio dedicarti ora, perché le persone imparino che l’amore non ha età, anzi, cresce nel tempo. L’innamoramento è destinato a finire, ma l’amore duraturo, quello che ha saputo accettare l’altro così com’è, con le sue debolezze e difetti, oltre che ai suoi pregi, è ben altra cosa, è questa consapevolezza che permette ad una coppia di far durare la loro unione.
Rami spogli
Le mie braccia
sono come rami spogli
se non ti affretti
ad appendervi
i tuoi abbracci.
Soffio lieve
Il nostro amore
è come un soffio lieve
che leggero sfiora
la pelle in superficie.
E’ un alito di vento
tanto poco greve
che quasi non lo sento.
M’accarezza gentilmente
e poi s’invola via
avvolgendo l’anima
in un afflato di melanconia.
Sull’ala di gabbiano
scrivo un richiamo
che a volo radente
porta alla riva lontana.
Dello stesso mare
se tu sei una sponda
io sono l’altra.
Se sono stella
Se sono stella
forse cadente
nel tuo cielo
incandescente
trasparente
Tu sei sole
che scalda e fonde
congelati pensieri
In liquide alate forme
iridescenti
Ti stringo in un caldo abbraccio
Tua moglie