Ho ricevuto il segnalibro di dicembre edito da Largo Libro di Acropoli. Da questo ho estrapolato quel che riguarda il mese corrente e il Natale. Sono senza fantasia, oppressa da una malattia che mi sta occupando tanto tempo per esami vari, in attesa di un intervento chirurgico. Quindi ringrazio chi mi invia, come Francesco Sicilia Editore, qualcosa che mi aiuti lo spirito e ad affrontare momenti dolorosi, sia per la perdita di persone care che per la mia salute, intanto comincio da una splendida fotografia scattata dalla mia cara amica Alessandra Giusti, le Alpi Valdostane innevate, visitate da nuvolette rosa, che donano speranza.
Ed ora i "ritagli" del segnalibro che ho voluto conservare qui sotto.
La neve di Natale di Fausto Valsecchi
Ora nevicherà. Sento l’odore
della neve sospesa nelle stanche
nuvole grigie. E intorno, uno stupore
di cose che fra breve saran bianche.
L’ora ch’io vivo è livida d’attesa.
Una gregge passa, passa lentamente.
L’odore della neve ch’è sospesa
sul mondo sembra quella della mente:
lo stesso odore che le nari agghiaccia,
facendo lacrimare gli occhi stanchi.
Giunge il gregge all’ovile e s’accovaccia,
con gli occhi d’oro sotto i cigli bianchi.
Un altro gregge passa. Ora la neve
incomincia a cadere sugli agnelli.
Io guardo e penso a una carezza lieve
di mani che svaniscono sui velli.
Cade la neve. No, non cade: scende.
È alata. Atterra senza farsi male.
Non s’ode. Io guardo e penso alle leggende…
C’è in terra steso un cielo pastorale.
Gli agnelli andando ne hanno calpestata
la via, così che tutto s’imbruna.
E sul pallore della nevicata
la sera cala come nella luna.
Meravigliosi regali di Natale
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