Buon Natale da Arenzano… con un aggiornamento da Bangui!
Notiziario n°34, 17 Dicembre 2023
Carissimi amici,
questa volta non vi scrivo dal Centrafrica, ma dall’Italia. Come forse alcuni di voi avranno già saputo, nel mese di aprile, i miei confratelli mi hanno eletto Provinciale dei Carmelitani scalzi della Liguria e quindi ho lasciato la missione di Bangui. La Provincia ligure (fondata nel lontano 1584, a soli due anni dalla morte di Santa Teresa) si compone attualmente di sette conventi e quattro monasteri, ma comprende anche due delegazioni all’estero: quella nella Repubblica Centrafricana (fondata nel 1971 e con cinque conventi) e quella nella Repubblica Ceca (fondata nel 1993, con due conventi e due monasteri). Si tratta di una grande famiglia di circa 100 frati, 60 monache e più di 300 laici carmelitani sparsi in tre paesi e di differenti nazionalità.
Per questa ragione, e anche se il mio servizio comporterà frequenti spostamenti, per i prossimi tre anni risiederò normalmente nel convento di Arenzano, vicino a Genova. Vivo nella stessa comunità con padre Anastasio, anch’egli di ritorno in Italia dopo 25 anni trascorsi a Praga, e con padre Davide, nuovo responsabile dell’animazione missionaria. Lasciare l’Africa – e soprattutto i miei confratelli e la missione di Bangui – non è stato semplice. Dopo quattordici intensissimi anni – vissuti tra i giovani in formazione, l’insegnamento, tanti progetti, la guerra, i profughi, il faticoso cammino verso la pace e poi il cantiere per il nuovo convento – il Centrafrica era diventato la mia seconda patria e il Carmelo centrafricano la mia famiglia. Sicuramente molte cose sono rimaste a metà; ma è anche bello lasciare che altri portino avanti ciò che si è iniziato. Questo è ancora più vero e urgente per i miei confratelli centrafricani, chiamati ormai a raccogliere il testimone dalle mani dei missionari italiani e a continuare l’opera di evangelizzazione e di trasmissione del carisma carmelitano. Si tratta di un passaggio delicato e necessario, quasi una scommessa sulla quale, con tanta fiducia e non poco coraggio, ci è sembrato fosse arrivato il momento di puntare. Per quanto mi riguarda, invece, posso solo dire che la nuova missione che mi è stata affidata è sicuramente impegnativa, ma posso contare sull’aiuto e la dedizione di tanti confratelli e consorelle, ognuno generosamente concentrato nella sua piccola o grande missione.
Per fortuna continuerò a recarmi regolarmente in Centrafrica. Ci sono stato nel mese di ottobre, in occasione della professione solenne di fra Rufin e dell’ordinazione sacerdotale di fra Alfred, fra Wilfrid e fra Aimé. Non posso nascondere la gioia, e anche un briciolo di orgoglio, nel poter vedere questi giovani, dopo tanti anni di cammino, arrivare finalmente alla meta. Fra Alfred, originario di un piccolissimo villaggio nel nord del Centrafrica, arrivò in convento con la sua vecchia bicicletta scassata e senza freni. E non si fermò più, nonostante alcune difficoltà negli studi, fino a diventare finalmente sacerdote. Fra Rufin, invece, è il primo carmelitano di Bossemptelé. Padre Niccolò, fondatore della missione, lo battezzò appena nato. Le suore della missione, intuendo profeticamente le buone disposizioni del bambino, lo accolsero nella loro scuola: unico maschio in una classe di sole femmine. Poi Rufin entrò in Seminario e percorse tutto il cammino di formazione. Come è vero che c’è chi semina – senza vedere i frutti del proprio lavoro –, chi innaffia con fiducia, chi pota con pazienza e chi raccoglie con gioia e riconoscenza! Certo non avrei potuto immaginare che un giorno avrei avuto l’onore di accogliere nelle mie mani – nella situazione non prevista di Provinciale – l’impegno definitivo di fra Rufin nell’Ordine del Carmelo.
E siccome la famiglia cresce, anche la costruzione del nuovo convento procede a buon ritmo grazie al contributo di tante persone: i cinquantacinque operai dell’impresa Le Prevost, Sylvie, Zowé, Révocat, l’architetto Giovanni, i miei confratelli padre Aurelio, padre Mesmin e padre Cyriaque, che mi ha sostituito al Carmel. In questi ultimi mesi si sono aggiunti alcuni volontari italiani: Enrico, Alessio, Mario, Giovanni, Maurizio. Grazie alla loro generosità e alla loro competenza stiamo per terminare questa grande opera. Gli ambienti del secondo piano sono stati completati e siamo già arrivati al tetto. Sono state installate le vetrate della cappellina (opera di padre Aurelio) e sono stati costruiti ben 48 archi di mattoni nelle verande del primo piano e all’ingresso. È in corso l’installazione dell’impianto elettrico e idraulico, delle porte, delle finestre e delle inferriate. Nei prossimi mesi inizierà la posa dei sanitari, dei pavimenti, dei soffitti in legno, la tinteggiatura e lo scavo dei canali di scolo. Anche se è noto che le rifiniture richiedono molto tempo e molta pazienza, possiamo dire che iniziamo a vedere il traguardo all’orizzonte. L’opera non è ancora terminata, e occorrerà arredare tutti gli ambienti, ma contiamo di poter inaugurare il nuovo convento nel corso del prossimo anno. Poi ci attende un’altra avventura: la costruzione della foresteria e della chiesa.
Sicuramente, quando il 16 luglio 2021 avevamo posato la prima pietra, non potevamo immaginare cosa avrebbe comportato la gestione di un cantiere così importante. Se non sono mancati ostacoli e imprevisti di diverso tipo – sia tecnici che economici – dobbiamo veramente ringraziare il Signore per averci sostenuti fin qui. Mi sia permesso di ringraziare ancora una volta il nostro Ordine, le nostre consorelle di clausura, alcuni organismi e tanti benefattori che ci hanno aiutato con generosità e fiducia nei nostri confronti. La realizzazione di questa grande impresa non sarebbe stata possibile senza il vostro aiuto. Anche chi ha potuto dare poco – fosse anche per un solo mattone, una carriola di sabbia o un sacco di cemento – può legittimamente ritenere di aver collaborato alla costruzione di questo grande convento.
Buon Natale!
Padre Federico
Se volete offrire un contributo per la costruzione del nuovo convento, della foresteria o della nuova chiesa potete fare:
1) Un bonifico bancario a MISSIONI CARMELITANE LIGURI usando l'IBAN: IT42D0503431830000000010043 (CODICE SWIFT per un bonifico dall’estero: BAPPIT21501).
2) Un versamento tramite Conto Corrente Postale n. 43276344 intestato a AMICIZIA MISSIONARIA ONLUS.
NB: Indicate nella causale: NUOVO CONVENTO E NUOVA CHIESA CARMEL DI BANGUI
Più informazioni sul sito www.amiciziamissionaria.it
Ordinazione
Seminaristi Yole
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