POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

venerdì, luglio 12

LA CARROZZA E LA MOSCA di JEAN DE LA FONTAINE



Un carrozzone tirato da sei cavalli saliva su per una via erta, rotta, sabbiosa. I viaggiatori erano scesi e facevano a piedi il tratto di strada per alleggerire ai cavalli il peso e la fatica; tuttavia i cavalli sudavano e soffiavano. Sopraggiunse una mosca.
"Per fortuna sono arrivata io!" esclamò.
E cominciò a ronzare negli orecchi degli animali, a pungere ora questo ora quello, or sul muso or sul dorso. Poi si sedette sul timone , poi si posò sul naso del cocchiere , poi volò sul tetto della carrozza. Andava , veniva , affannata, e brontolava e squillava:
"Bel modo di fare! Se non ci fossi io! Guarda! Il prete legge il breviario. Quella donna canta. Quei due parlano dei loro affari. Il cocchiere sonnecchia. A darmi pena sono io sola. Tocca a me far tutto. Tutto cade sulle mie spalle. Ah che lavoro!"
Finalmente dalli e dalli, la carrozza giunse al termine della salita, dove ricominciava la via piana. I viaggiatori ripresero il loro posto; il cocchiere fece schioccare la frusta; i cavalli si rimisero al trotto. Sul tetto del carrozzone la mosca trionfava.
"Li ho condotti, eh, fin quassù ! Se non c’ero io!" - si lagnava.
"Nemmeno grazie mi dicono. Dopo tutto ciò che ho fatto."
Tra gli uomini quante mosche cocchiere!


Jean de La Fontaine

Qui sopra la versione in prosa, un po' abbreviata ma molto comprensibile per chi vuol capire, s'intende! Sotto la favola poetica di Jean de La Fontaine, tradotta in italiano.
Per una strada lunga, erta, sassosa
e tortuosa, esposta a pieno sole,
sei robusti cavalli invano a stento,
tirando una Carrozza. La pietosa
gente era scesa, vecchi, donne e frati:
e i cavalli sudati
e trafelati
eran lì lì per cedere,
quando arriva una Mosca, che volando,
punzecchiando, e di qua, di là ronzando,
pensa che tocchi a lei spinger la macchina.
Posa al timone, sulla punta siede
del naso al carrozzier e, quando vede
che la macchina o bene o mal cammina,
si ringalluzza tutta la sciocchina.

Va e viene e si riscalda colla boria
d’un capitan di vaglia,
allor che muove in mezzo a una battaglia
i dispersi soldati alla vittoria.

- E non vi pare indegno, -
pensava quella stolta bestiola, -
che a spingere sia sola,
mentre legge il frataccio in pace santa
il breviario e questa donna canta?
Forse che col cantar si tira il legno? -

Intanto che l’insetto ronza queste
note moleste, il legno arrivò su.
E la Mosca: - Buon Dio, ci siamo alfine
su queste alte colline.
Ehi, signori cavalli, ringraziatemi,
la strada ora va in piano,
non vi rincresca a dar la buonamano -.

Così fanno quei certi faccendoni,
che nelle imprese sembran necessari,
e guastano gli affari - in ogni cosa,
gente importuna, inutile e noiosa.
Jean de La Fontaine

La versione in lingua originale

Le Coche et la Mouche

Dans un chemin montant, sablonneux, malaisé,
Et de tous les côtés au Soleil exposé,
    Six forts chevaux tiraient un Coche.
Femmes, Moine, vieillards, tout était descendu.
L'attelage suait, soufflait, était rendu.
Une Mouche survient, et des chevaux s'approche ;
Prétend les animer par son bourdonnement ;
Pique l'un, pique l'autre, et pense à tout moment
    Qu'elle fait aller la machine,
S'assied sur le timon, sur le nez du Cocher ;
    Aussitôt que le char chemine,
    Et qu'elle voit les gens marcher,
Elle s'en attribue uniquement la gloire ;
Va, vient, fait l'empressée ; il semble que ce soit
Un Sergent de bataille allant en chaque endroit
Faire avancer ses gens, et hâter la victoire.
    La Mouche en ce commun besoin
Se plaint qu'elle agit seule, et qu'elle a tout le soin ;
Qu'aucun n'aide aux chevaux à se tirer d'affaire.
    Le Moine disait son Bréviaire ;
Il prenait bien son temps ! une femme chantait ;
C'était bien de chansons qu'alors il s'agissait !
Dame Mouche s'en va chanter à leurs oreilles,
    Et fait cent sottises pareilles.
Après bien du travail le Coche arrive au haut.
Respirons maintenant, dit la Mouche aussitôt :
J'ai tant fait que nos gens sont enfin dans la plaine.
Ça, Messieurs les Chevaux, payez-moi de ma peine.
Ainsi certaines gens, faisant les empressés,
    S'introduisent dans les affaires :
    Ils font partout les nécessaires,
Et, partout importuns, devraient être chassés.
Jean de la Fontaine
E' palese che la traduzione in italiano non corrisponde per intero alla versione originale, ma come di consueto, i traduttori, cercando di dare la cadenza e la rima nella nostra lingua, modificano necessariamente alcuni versi.







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