Il tramonto
spargeva
Petali di
gerbere aranciate
Sopra ortiche
che irritavano
Le sue membra
stanche
Raccolse
ranuncoli selvatici
E piccoli
fiordalisi
Che riflettevano
ignari
Tersi cieli di
torrida estate
La natura
esplodeva feconda
Di una rinnovata
vita
Mentre un’anima
invecchiava
Tra l’alba e la
notte stellata
Le mani, quelle
storte dita
Che dalla vita
raccolsero ben poco
Si aggrapparono
a una nube
Che il sole,
transitando oscurava
Volse gli occhi
al cielo
Mentre un volo
di rondini
L’accompagnava
garrendo
Verso l’eterna
notte
Danila Oppio
Malinconicamente bella, Danila.
RispondiElimina"...Mentre un’anima invecchiava
Tra l’alba e la notte stellata",
e ancora
"...Mentre un volo di rondini
L’accompagnava garrendo
Verso l’eterna notte"
Morire così, dolcemente, in un giorno di primavera...
Ciao, buonanotte.
Piera
Grazie, cara Piera, per il tuo commento! E' stato il primo! Ho infatti creato questo blog soltanto ieri! Tu sai che io ne ho da anni uno, di carattere religioso con impronta carmelitana, e ogni tanto pubblicavo qualche poesia, di amici e mia, ma non era la sede giusta. Ho poi creato e seguito il blog di Gavino, ma poi ho ritenuto giusto dar vita ad un blog unicamente artistico. Si, ho descritto il tramonto di una vita, quella di tutti noi, perché fa parte della natura, nascere, morire e rinascere a nuova vita!
RispondiEliminaUn caro saluto