POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, ottobre 11

TEMPI DI FRATERNITA'

 



SOMMARIO OTTOBRE

 

EDITORIALE  

La redazione - Un’agenda dal basso pag. 3

CULTURE E RELIGIONI  

E. Vavassori - Vangelo secondo Matteo (104) pag. 8

CASSANDRA  

G. Codrignani - Pasolini sì che vedeva lontano pag. 5

PAGINE APERTE  

L. Berzano - Si ama quanto è desiderabile pag. 4

G. Bianchi - Quel che ricordo della II guerra mondiale pag. 7

R. Orizzonti - Di speranze deluse in carcere si muore pag. 10

P. Bavazzano - Giovani e anziani in Italia: Istat 2022 pag. 12

L. Giario - La negazione del diritto alla casa pag. 14

D. Pelanda - L’utopia di un carcere “senza sbarre” pag. 17

G. Bianchi - I talenti pag. 20

L. Tussi - Intervista a Raffaele Crocco pag. 21

L. Borghi - Il segreto delle api pag. 23

ELOGIO DELLA FOLLIA pag. 24

 

EDITORIALE

A cura della redazione


Un’agenda dal basso


Data: 20 Settembre 2022

Autore: a cura della redazione


Quando verrà pubblicato questo articolo, saranno

note le risultanze delle elezioni e le

forze politiche vincenti staranno lavorando

alla formazione del governo. Il fatto di

non sapere chi potrà vincere ci incoraggia

a proporre un’agenda per il nuovo governo,

libera da pregiudizi e condizionamenti di varia natura

che ci consentono di provare a fare un esercizio di

verità, esponendo le cose che ci stanno a cuore e che vorremmo

fossero realizzate nel corso della legislatura. Potrà

sembrare un discorso vano aprire il libro dei sogni,

ma solo immaginando l’impossibile si può realizzare il

possibile. Confidiamo che questo tentativo aiuti il lettore

a liberare la mente dall’immaginario precostituito dall’esterno

per vedere i problemi concreti e dimenticati e

ideare soluzioni creative, tanto più necessarie quanto più

difficile risulta il contesto.

Prima di elencare per punti i nostri desiderata, non pare

inutile riaffermare la necessità che il nuovo governo sia

fortemente ancorato allo spirito della Costituzione, nata

dalla Resistenza e fondata sul lavoro, sulla parità non

formale dei cittadini nei confronti della legge, su un principio

anti autoritario. In virtù di quanto espresso, il governo

deve agire sulla base di questi principi favorendo

“la corresponsabilità dei cittadini che è espressione di

sensibilità e di cura reciproca - oltre che nei confronti

dei loro valori e beni comuni” (S. Thanapulos).

L’Unione europea

Il manifesto di Ventotene, redatto da Altiero Spinelli e Ernesto

Rossi, prevedeva un’Europa unita in uno Stato federale.

Ogni Stato europeo avrebbe conservato un’autonomia

politica secondo le peculiari caratteristiche dei vari

popoli, delegando allo Stato federale solo quelle competenze

e poteri necessari per garantire l’unità politica della

Federazione. Un simile Stato federale avrebbe dovuto reggersi

su una Costituzione che garantisse tutti quei principi

di libertà e legalità irrinunciabili per uno Stato di diritto.

L’Europa però, con il tempo, ha visto aumentare considerevolmente

gli Stati membri, molti dei quali governati

da poteri che mortificano sempre più ogni forma di

democrazia e che difficilmente giurerebbero fedeltà ai

principi accolti da una simile Costituzione. Ma poiché

questi principi sono irrinunciabili, se si vuole veramente

dar vita ad una Federazione europea, la battaglia da combattere

sarà quella di dare vita ad una Europa a due velocità,

di cui una composta da quegli Stati di chiara impostazione

democratica. Auspichiamo che il nuovo parlamento

e il nuovo governo facciano di questa battaglia la

loro missione.

Natura e sostenibilità

La massima confuciana, secondo cui chi conosce quale

sia il bene e non fa nulla per raggiungerlo è un vile, descrive

perfettamente le élites contemporanee, compreso

l’attuale governo italiano dimissionario. Il 28 luglio è stato

il giorno in cui sono finite le risorse naturali per il 2022.

L’Italia è tra i paesi in cui il “giorno del sovra sfruttamento

della terra” arriva ancora prima della data globale:

il 15 maggio (un po’ meglio degli USA, il 13 marzo).

Il prossimo governo dovrà occuparsi della realizzazione

del PNRR che, sull’ambiente, mostra molte lacune conseguenti

alla ritrosia del ministro Cingolani a usare in

pieno le potenzialità delle energie rinnovabili.

Per non perseverare negli errori, crediamo occorra fare

una netta scelta di campo nonostante la guerra in atto:

non cedere alla facile tentazione di ripristinare l’uso del

carbone, abolire i sussidi pubblici pagati alle compagnie

petrolifere, limitare al massimo il consumo del gas in

modo tale da rendere superflui anche i gassificatori, dare

la massima priorità alle fonti rinnovabili e all’uso dell’idrogeno

verde. Auspichiamo che ci si impegni per raggiungere

entro il 2030 il 40 % di tali energie, per ottenere

il duplice obiettivo di contenere la CO2 e ridurre l’inquinamento

atmosferico. E ancora: dare impulso all’uso del

biogas proveniente da rifiuti organici, scarti agricoli, deiezioni

animali, ecc., con cui, in un anno, potremmo produrre

l’energia equivalente a tre centrali nucleari, e infine

sburocratizzare l’iter per ottenere i permessi di costruzione

di impianti che utilizzano fonti rinnovabili,

come il fotovoltaico, e incentivare le comunità energetiche.

Finanziare subito l'autoproduzione negli edifici pubblici

(scuole, ospedali, ecc.) e incoraggiare il settore privato

in questa direzione, al fine di ovviare anche alla carenza

delle fonti energetiche tradizionali.

Il carcere

Considerato da sempre un “mondo a parte”, percepiamo

il carcere come lontano e impenetrabile, e i suoi abitanti

sembrano appartenere ad un genere umano diverso. Non

bisogna costruire altre strutture carcerarie ma è necessaria

una conoscenza ed una sensibilizzazione sociale sull’argomento poiché, non dimentichiamolo, al suo interno

vivono uomini e donne in carne ed ossa che hanno sbagliato,

a cui dare la possibilità di redimersi, che meritano

un riscatto e il reinserimento sociale. Chiediamo alla politica

e a chi ci governerà di creare ed incrementare progetti

di reinserimento lavorativi e culturali tali da permettere a

queste persone, una volta scontata la pena, di potersi rimettere

“in carreggiata” per costruire il proprio futuro e i

propri sogni nella nostra società. Svuotando le carceri.

“Quattro suicidi negli ultimi quattro giorni, 58 dall’inizio

dell’anno. Le persone così diventano numeri. Un

dramma continuo, quello che riguarda le carceri italiane,

che non trova uguali negli ultimi anni. Un numero

elevatissimo di suicidi superiore a quello riscontrato nel

periodo di maggiore sovraffollamento, quando l’Italia

fu condannata dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo

per le condizioni inumane e degradanti delle sue galere.

Ogni suicidio, va ricordato, è un atto a sé, legato alla

disperazione di una persona. Tuttavia, quando i suicidi

sono così tanti (nel 2022 uno ogni meno di 5 giorni) e in

carcere ci si uccide 16 volte in più che nel mondo libero,

l’intero sistema penitenziario e quello politico non possono

non interrogarsi sulle cause di questo diffuso malessere”

(Associazione Antigone).

Lavorare in sicurezza

Riflettere sul lavoro non è facile: alla luce dei non pochi

morti sul lavoro (538 nel primo semestre di questo anno,

con aumento del 12 % rispetto al 2021), dobbiamo mettere

insieme la realtà con i suoi infortuni mortali e le

normative e i principi fondamentali del diritto al lavoro,

così come i padri costituenti l’hanno pensato e scritto

nella Costituzione agli articoli 1 (la Repubblica è fondata

sul lavoro), 4 (il diritto al lavoro), 35 (la tutela del

lavoro), 37 (gli stessi diritti a parità di lavoro).

È qui in gioco evidentemente il diritto del lavoratore a

tornare a casa la sera. Visto che vogliamo credere ed operare

sulla base del bel libro dei sogni, chiediamo al nuovo

parlamento e al nuovo governo di promuovere davvero le

condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro (art. 4).

I sogni non sono desideri distaccati dalla realtà, ma sono

piuttosto la base per realizzare il buon governo delle nostre

istituzioni, con onestà e solidarietà.

Dal riarmo all’educazione alla pace

La recente invasione dell’Ucraina da parte della Federazione

russa ha provocato in Italia e nei paesi europei la

corsa al riarmo, con il conseguente aumento delle spese

militari, con l’obiettivo di spesa del 2% del nostro Prodotto

interno lordo. Nel 2014 la spesa dell’Italia corrispondeva

solo all’1,1% del Pil. È in atto un forte incremento

degli investimenti e dei costi delle armi.

Importante e significativo è il confronto delle spese per

gli armamenti con quelle sostenute per la scuola e l’istruzione:

nel 2025 le previsioni di spesa per queste ultime

scenderanno al 3,5% del Pil, in calo rispetto al 4% del

2020 e al 3,6% del 2015. Analizzando lo scenario mondiale

dei conflitti, emerge la loro oggettiva capacità di

generare nuovi conflitti, con distruzioni e morti crescenti.

Auspichiamo che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo

costruiscano percorsi concreti di educazione alla pace.

Non bisogna infatti temere le imprese difficili, dobbiamo

piuttosto aver fiducia in un futuro migliore. Per tutti.


http://www.tempidifraternita.it/public/editoriali/PHP20220920.htm



Nessun commento:

Posta un commento