Voglio ricordarlo così:
La quercia (ai miei cent'anni)
Era all'ombra della quercia antica
che tra le fronde verdi e le cicale
trassi quel sogno dalla casa avita
il passo con la vita ancora mi cale.
Un passato, il presente col futuro
sì come quel tronco regge il pieno
non moriremo mai ne son sicuro,
sul sentiero mai portato al meno.
Poi che 'l tronco suo segato a terra
a far per le rotaie quel traversino
come la cosa che 'l mio core serra
e quel sentiero mi segnò il destino.
Ché dell'ombra e le cicale il canto
Così, delle ghiande, il maiale grasso
tempo fu quello del fatale incanto
come d'allor fu già frontale il passo.
Quel che viene torna al suo passato
so già che son venuto e me ne torno
tra quel che ho fatto, ancor segnato
quel tanto porto fiero al mio ritorno.
Or che son vecchio e stanco alquanto,
tu non fungerai mai più da traversino,
già più non s'ode, delle cicale il canto
così noi uniti siamo, nel comune destino.
La quercia: ricordi in prosa
Ricordo i tronchi di quelle querce con un diametro di oltre un metro. L’ombra delle loro chiome si proiettava su una circonferenza di circa 300 metri e forse di più. Pensate a un diametro di circa 30 metri per 3,14 e vedi cosa viene fuori e le grida assordanti delle cicale innamorate. Era bello il mondo di allora avvolto nella sua candita felicità.
Il canto dell’usignolo. Il volo planato dello sparviero, in cerca della preda da catturare. Ricordo le viole, le margherite disseminate sul prato e, accanto, il fico bianco e l’uva rosata. Se avessi avuto la penna facile, queste cose le avrei potute raccontare. Purtroppo dalla vita non si può avere tutto.
Quella quercia e non fu una sola, era piena, sana e vegeta. E fu abbattuta per fare delle traversine che a quel tempo erano destinate a ricevere le rotaie dei treni. Furono poi sostituite con traversine di cemento. Il legno con cui realizzarle era naturalmente acquistato e quindi a fine commerciale. Solo due anni fa notai che nello spazio vicino, di proprietà del fratello di mio padre, una stessa pianta era ancora in vita solo perché meno idonea a dare quello stesso prodotto.
Il mondo e lo spazio dei ricordi appaiono vaghi e meravigliosi.
Non dimentico il suo splendido racconto di memorie nel suo libro SETTIMANE BIANCHE e Crociere a Costo Zero, curato da Laura Vargiu, dove in copertina appare in una foto assieme all'allora Principe Umberto, poi divenuto (per breve tempo) Re d'Italia.
Mondelli è il primo a sinistra guardando la foto. Il Principe è al centro.
Tommaso Mondelli
Certa che Tommaso è ancora vicino alla sua famiglia, ai suoi amici, a tutti quelli che lo hanno apprezzato come uomo e come scrittore e poeta, e che lo portano ancora nel cuore, lo ricordo da qui, con immutato affetto.
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