POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, aprile 6

IN RICORDO DI TOMMASO MONDELLI nel terzo anniversario della sua dipartita - di DANILA OPPIO

Il 6 aprile del 2020 lo scrittore e poeta Tommaso Mondelli ci ha salutato e insieme a lui ci ha lasciato anche un incolmabile vuoto. Lui, fino all'ultimo, ha scritto poesie e alcune biografie della sua vita, in prosa. Non posso dimenticare il giorno in cui, a Limbiate (MB) è stato premiato e festeggiato per una sua poesia e, nel contempo, festeggiato per i suoi 100 anni, proprio il giorno in cui li compiva.

Voglio ricordarlo così:

La quercia (ai miei cent'anni)

Era all'ombra della quercia antica

che tra le fronde verdi e le cicale

trassi quel sogno dalla casa avita

il passo con la vita ancora mi cale.


Un passato, il presente col futuro

sì come quel tronco regge il pieno

non moriremo mai ne son sicuro,

sul sentiero mai portato al meno.


Poi che 'l tronco suo segato a terra 

a far per le rotaie quel traversino

come la cosa che 'l mio core serra

e quel sentiero mi segnò il destino.


Ché dell'ombra e le cicale il canto

Così, delle ghiande, il maiale grasso

tempo fu quello del fatale incanto

come d'allor fu già frontale il passo.


Quel che viene torna al suo passato

so già che son venuto e me ne torno

tra quel che ho fatto, ancor segnato

quel tanto porto fiero al mio ritorno. 


Or che son vecchio e stanco alquanto,

tu non fungerai mai più da traversino,

già più non s'ode, delle cicale il canto

così noi uniti siamo, nel comune destino.

La quercia: ricordi in prosa

Ricordo i tronchi di quelle querce con un diametro di oltre un metro. L’ombra delle loro chiome si proiettava su una circonferenza di circa 300 metri e forse di più. Pensate a un diametro di circa 30 metri per 3,14 e vedi cosa viene fuori e le grida assordanti delle cicale innamorate. Era bello il mondo di allora avvolto nella sua candita felicità.

   Il canto dell’usignolo. Il volo planato dello sparviero, in cerca della preda da catturare. Ricordo le viole, le margherite disseminate sul prato e, accanto, il fico bianco e l’uva rosata.  Se avessi avuto la penna facile, queste cose le avrei potute raccontare. Purtroppo dalla vita non si può avere tutto.

Quella quercia e non fu una sola, era piena, sana e vegeta. E fu abbattuta per fare delle traversine che a quel tempo erano destinate a ricevere le rotaie dei treni. Furono poi sostituite con traversine di cemento. Il legno con cui realizzarle era naturalmente acquistato e quindi a fine commerciale. Solo due anni fa notai che nello spazio vicino, di proprietà del fratello di mio padre, una stessa pianta era ancora in vita solo perché meno idonea a dare quello stesso prodotto.

Il mondo e lo spazio dei ricordi appaiono vaghi e meravigliosi. 

Non dimentico il suo splendido racconto di memorie nel suo libro SETTIMANE BIANCHE e Crociere a Costo Zero, curato da Laura Vargiu, dove in copertina appare in una foto assieme all'allora Principe Umberto, poi divenuto (per breve tempo) Re d'Italia. 



Mondelli è il primo a sinistra guardando la foto. Il Principe è al centro. 

Tommaso Mondelli

In sua memoria, ho scritto la seguente poesia:

La cintura di Orione

Avevamo inventato il nostro chalet
sgranando parole o nessuna,
costruito sulle ali della fantasia
In alto, sui Monti della Luna.

Lì, il serotino appuntamento
in dialogo serrato di scritture,
di poesie o del malgoverno
analizzando alcune congetture.

Ora cristallizzato nello spazio
sei involato oltre la stratosfera
e, nonostante l’immane strazio
cala ancora e ancora la sera.

Sospeso con un filo dorato
simile a fibbia che allaccia
che ciondola da cintura d’Orione
e il Gigante Hunter abbraccia.

Ora che vivi nell’universo
polvere di stelle già sei
in una diversa dimensione
rivivi ancor nei pensieri miei.

Pochi, come accade ai poeti
nel lasciare il corpo mortale,
indossano ali e volan lontano
mutandosi in essenza vitale.

Il loro pensiero trascende
le umane miserie funeste
e va oltre, i sogni sospende
nell’immensitudine celeste.

E saremo ancora insieme
a fantasticar di rime e canti *
come a noi di certo conviene
In spazi eterei e sognanti.

*Canto a due voci, silloge poetica di Tommaso Mondelli e Danila Oppio edita da Largo Libro
 
Avevo comunicato il mio dolore per la perdita di chi ho sempre considerato il mio mentore, un vice padre, un amico sincero, ad un Padre Carmelitano amico di famiglia. Mi aveva chiesto di inviargli una foto di Tommaso.
Ecco cosa ha prodotto, anche Padre Nicola Galeno è un bravo poeta. 


Certa che Tommaso è ancora vicino alla sua famiglia, ai suoi amici, a tutti quelli che lo hanno apprezzato come uomo e come scrittore e poeta, e che lo portano ancora nel cuore, lo ricordo da qui, con immutato affetto.

Danila Oppio

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