POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

lunedì, luglio 22

L'ULTIMA RIVOLUZIONE DEGNA DI QUESTO NOME di Padre MAURO ARMANINO

L‘ultima rivoluzione degna di questo nome

Uno spettro si aggira nel mondo e non è quello annunciato da Karl Marx e Friedrich Engels nel loro ‘Manifesto’. Non si tratta né del comunismo né del proletariato ad esso ideologicamente legato che avrebbe conquistato definitivamente il potere. Lo ‘spettro’ che attraversa il mondo odierno non è altro che la mobilità umana. Migranti, rifugiati, sfollati, turisti, operatori economici e culturali solcano lo spazio conosciuto e non ci sono ambiti, zone o luoghi che ne siano immuni. Ad ognuno, peraltro, la sua mobilità e va da sé che queste non siano coincidenti. Quelle considerate ‘pericolose’ sono quelle rappresentate in particolare da migranti e rifugiati. 

Questi ultimi, da soli, in compagnia e soprattutto con pochi mezzi a disposizione riescono, spesso a loro insaputa, a creare varchi nei sistemi di controllo, nelle geografie, i governi e le politiche di contenimento o quelle delle migrazioni ‘scelte’. Operano cioè una destabilizzazione della realtà costruita dai potenti a loro immagine e somiglianza nel perpetuare l’attuale segregazione del mondo. 

‘Io sono la guerra’, singhiozzava una signora esule dalla Repubblica Democratica del Congo dopo aver subito violenze nel corpo e nello spirito. Mohammed invece mostra con delicatezza alcune immagini registrate sul telefono che raccontano di gratuite violenze nel suo Paese di origine, la Somalia. Lui e la signora sono allo stesso tempo il messaggio, l’esilio e la sofferenza scolpita sui volti. Ciò̀ trasforma la loro vita in una drammatica metafora del nostro tempo. 

Sono loro che confiscano le frontiere, aggirano i muri, si feriscono sui fili spinati, scompaiono nei deserti e affogano nei mari. Con paziente fermezza intessono anni prima di raggiungere quanto il destino non aveva contemplato per loro. Appaiono, in questo fragile momento storico, sconosciuti protagonisti dell’unica rivoluzione in atto nel pianeta. Non figurano pertanto casuali i tentativi, destinati al fallimento, di bloccare, fermare, dirottare, negoziare o delocalizzare la destinazione del loro viaggio. Sanno che, come in ogni rivoluzione degna di questo nome, avranno incomprensioni, sofferenze e martiri. 

Ciò̀ che portano al mondo è troppo prezioso per essere abbandonato lungo la strada. Sanno che ci si può consolare della perdita del passato ma non di quella del futuro. 

Mauro Armanino, Niamey, luglio 2024

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