POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

lunedì, luglio 15

SILENZI, SUSSURRI e GRIDA dal SAHEL di P. MAURO ARMANINO

Silenzi, Sussurri e Grida dal Sahel

C’è la ‘cultura del silenzio’ che fa tacere per consuetudine ciò che dovrebbe essere invece raccontato. Il silenzio, unico e non riproducibile, dei cimiteri. Il silenzio dei più poveri che nessuno si prende la briga di ascoltare. Il silenzio dei padri, in genere incompreso e quello delle madri in attesa. Il silenzio dei complici di iniquità. Il silenzio di chi acconsente a ciò che la maggioranza ha deciso. Il silenzio di chi non vuole esporsi per evitare di incorrere in problemi, critiche o persecuzioni. Il silenzio dell’auto censura di chi dovrebbe scrivere e informare sugli abusi del potere. Il silenzio dei profeti e dei veggenti cooptati dal regime della narrazione unica della verità. Il silenzio degli uomini di Dio che hanno smarrito l’origine e la sacralità della parola. Il silenzio che accoglie e custodisce il dolore della dignità ferita. Il silenzio di chi non ha più nulla da dire perché smarrito dall’abuso della violenza senza un volto. Il silenzio delle lacrime di chi ha visto tradite le speranze di un mondo nuovo.

C’è il sussurro della brezza del mattino che si avvolge attorno alle preghiere abbandonate nelle mani dei mendicanti. Il sussurro delle parole che tessono ogni giorno una realtà differente. Il sussurro della paziente attesa della pace e la giustizia che tardano ad arrivare. Il sussurro di chi non ha dimenticato di stupirsi della bellezza nel sorriso di un bimbo. Il sussurro della pioggia che feconda la terra e il seme sparso. Il sussurro del fiume che scorre verso il mare. Il sussurro del segreto di una vita vissuta in pienezza. Il sussurro del passato che suggerisce al futuro come inventare il presente. Il sussurro dei desideri mai formulati e di quelli dimenticati. Il sussurro dell’utopia che resiste alla tentazione di scomparire. Il sussurro dei cospiratori che non abbandonano la follia di un mondo ancora da scoprire. Il sussurro di un’amicizia sincera. Il sussurro del vento che inciampa tra gli i rami degli alberi. Il sussurro, lieve, di una verità liberata dalla paura.

Ci sono, infine, le grida. Le tre grida che risuonano come cori di canti lontani offerti a chi ha gli occhi e orecchie per ascoltare. Le grida di chi è stato forzato a scappare dalla propria terra e dalla propria patria che è la lingua. Le grida di chi cerca un rifugio e si trova, di colpo, senza le radici che lo sostenevano per dare una direzione al suo cammino. Le grida di chi, cercando lontano ciò che non trovava accanto, ha smarrito l’orizzonte del suo destino. Le grida di coloro che sono minacciati, feriti, uccisi e abbandonati da chi dovrebbe proteggerli. Le grida di coloro che sono buttati nel deserto o che il mare avvolge e copre per sempre. Le grida dei naufraghi e quelle di coloro che le politiche e le ideologie dominanti hanno estromesso dalla storia. Le prime grida sono di ribellione per una società che ha tradito quanto aveva loro promesso. Le seconde grida sono quelle della sofferenza generata dall’ingiustizia, la violenza e la menzogna. Le ultime grida, infine, sono quelle di un parto che fa nascere un mondo ancora tutto da creare.

                Mauro Armanino, Niamey, luglio 202

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