POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, giugno 2

UN'ISOLA DA AMARE di FOLCO GIUSTI


UN'ISOLA DA AMARE 

di FOLCO GIUSTI

Impressioni di lettura di Danila Oppio

Quando lessi, su suggerimento della amica Alessandra Giusti, cugina dell’autore, L’ISOLA DELL’ULTIMO RITORNO, compresi che Folco era ed è legatissimo a Capraia.

L’autore stesso mi informò dell'esistenza d'un suo libro precedente, di cui al titolo, che tratta ampiamente dei personaggi umani e della natura di quel luogo.

Ordinai subito anche quest’altro testo, che mi appassionò per la scrittura, non solo nei racconti di vita dei protagonisti del luogo che animavano, ma soprattutto per le descrizioni scientifiche della natura narrata, alla fine di ogni capitolo.

Mi hanno piacevolmente impressionato anche le espressioni in lingua locale, diverse dal toscano e molto più simili al sardo. Almeno a mio avviso. 

Molto belle anche le poesie dedicate alle quattro stagioni. 

Amante come sono non solo della prosa, ma anche della poesia, alla fine di questo mio, forse scarno, testo interpretativo, dove non sono andata a sfiorare tanto gli aspetti contenutivi ed estetici, perché molto realistici, nonché espressi in modo chiaro, riporterò le quattro poesie dedicate alle stagioni. 

Le illustrazioni nel suo interno sono della sorella Cinzia Giusti, che ha disegnato le vedute di Capraia, e di Rossella Faleni le tavole zoologiche.

I vari capitoli sono ben distinti:

Il pescatore di foche (ovvero u bue marinu - la foca monaca) 

L’omu arillògghiou (l’uomo orologio) (la calandrina – ovvero la tarantola)

Il comandante (I becchi lunghi, ovvero le beccacce)

Il pirata (la verdarola ovvero la ventresca)

L’arciprete (Li falchi, ovvero il pellegrino)

L’ermagghìola (Li topi, ovvero il topolino domestico)

Beppe il contadino (i cornuti, ovvero i mufloni)

La guerra delle cacche (la serpa, ovvero il biacco)

Il detenuto (le chiocciole) 

Il ponzese (Gli aselli du malaguriu, ovvero i corvi imperiali)

Ora, ha senso questo elenco dei capitoli, poiché ad ogni personaggio narrato, è legato un abitante stanziale, non umano, di Capraia. 

Aggiungo che l’autore è stato professore ordinario di Zoologia nella facoltà di Scienze dell’Università di Siena, e specializzato nello studio dei molluschi terricoli, e che da sempre si interessa della conservazione e della gestione della natura e di bioetica animale. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche, e quant’altro. Ha ricoperto incarichi di prestigio in società nazionali e internazionali ed è cittadino onorario di Kansas City (Missouri, USA).

Lascio ai lettori la ricerca di maggiori informazioni sull’autore, poiché, nella mia traccia di lettura, tengo a dare risalto a questo suo testo, semplice nei racconti, e dettagliato nella parte scientifica, che mi è stata utile per apprendere informazioni a me sconosciute. 

Le storie umane, di cui ai capitoli, sono gustose, a volte divertenti, come la guerra delle cacche, e talvolta tristi, per la scomparsa di alcune persone che hanno avuto un ruolo significativo nella vita di Capraia e dell’autore stresso.

Posso comprendere il legame appassionato di Giusti con la sua isola! I luoghi dove si sono vissute esperienze giovanili, amicizie forti. Luoghi calpestati da molti passi, anche se l’esistenza lo ha portato in altri lidi, il ritorno all’amata isola diventa necessario come l’aria che si respira. Si tratta di un legame indissolubile, un vero legame d’amore. Viva Capraia! E grazie all’autore che ha condiviso con me e con tutti i suoi lettori questi suoi splendidi ricordi.


CAPRAIA: LE QUATTRO STAGIONI: 


PRIMAVERA


Fiorire di fiori:

sul greto dei vadi

nelle garighe inverdite

nell’intreccio dei pruni

nelle macchie strinate

sulle antiche mura crettate

pervinche, giaggioli,

la rosa canina

e poi malve, giunchiglie,

asfodeli…

Mai tornare è più bello

Mai,

guardare, odorare

ascoltare…

il vento che corre

-docile ora -

Tra l’erba che cede

e s’inchina

che s’alza

e ancora s’inchina

e il colore riprende

e l’instabile apparenza

del propagarsi d’onde

in metacronica sequenza.

Il vociare festoso

dii rondini a frotte

a tessere intente

nel cielo pulito

effimere trame

su un effimero ordito

e il trillo di lodole

il gorgheggio del merlo

e il grido potente

del gabbiano argentato. 

Un canto lontano di donna

un inno alla vita

al Cristo risorto

al sole rinato

al mare lucente

finalmente acquietato

e…

come un lampo

primavera

esplode dentro 

dal limbo libera

i sogni e la speranza

e l’incedere perverso

frena al tempo

e alla sua danza.


ESTATE


Rosso

di sangue intriso

l’occidente avvampa

e docili colli tramuta

in pazzi vulcani ardenti.

Staglia bianca e s’affigge

sulla parete d’argento

che la terra borda

e l’orizzonte

irreale una vela stanca.

Tra svelto brivido d’ali

E rochi richiami dai fossi

stupefatto silenzio dilaga.

Lento pennello d’ombre

dai fondi le valli scandisce

fantasmi giganti proietta.

Sale la nebbia

e in collane di perle s’impiglia

alle tele dei ragni

alle secche ramaglie

suda la terra e geme

la febbre del giorno si squaglia.

Di sale il respiro s’impregna

distilla d’erba e d’arbusti

e sopra l’infinito s’affretta

in una falce di luna

in albori cangianti

i misteri di stelle pulsanti.


AUTUNNO


Il sole basso

Intiepidisce appena

Un fiore che avanza

Il geco ormai grasso. 

Agli uccelli di passo

Privo di foglie

Il fico propone

Un frutto rimasto.

Sazia di pioggia

la terra si spreme

trasuda umori muscosi

di resina intinti

di menta poleggio

di spezie selvagge.

Sfida all’inverno

corallo di bacche

trapunge ridente

Il verde che torna

ricorda il calore

il colore dei giorni

che il moto del cielo

impietoso ritaglia.

L’aria s’appanna

e densa trattiene

voci eccitate

guaire di cani

aizzi furiosi

l’insulto di un’arma.

Vento di terra

taglia la faccia

di refoli in gara

il mare scarmiglia

tra gli aghi dei pini

strappa al silenzio

speranze mentite

di povera gente

storie di vita

perduta per niente. 


INVERNO 


Limpida notte

di spine di stelle

gli occhi ferisci

con schegge di fuoco

traccianti

ai sogni

alle eterne promesse

segni la via.

Luna antica crescente

antiche scogliere

appena rileva 

un cenno di rughe

sull’acqua

una berta

in volo radente

che un richiamo stridente

al nulla rilancia.

Viva ti sento

rocciosa Capraia

rispondere al vento

sconnesse parole

di foglie crocchianti

e il fischio

di canne mozzate

e di fili vibranti

che irrequieto

muta frequenza

ora lieve, ora intensa.

Odorosa ti sento

di terra

di macchia bagnata 

di elicriso pungente

che un’ebbrezza esaltante

come droga trasmette

e di mare

e d’alghe iodate

e di scaglie di pesce seccate.

Animata ti sento

da mille presenze

a rodere intente

un misero pasto

a cercarsi furtive

a parare un agguato

a salvarsi dal fato

che la fine decreta

al finire dell’anno. 

Pronta ti sento

Amata Capraia

A darmi il tuo abbraccio

ad offrirmi materna

tu sola un riparo

dove il freddo è calore

il silenzio rumore

e il sogno s'avvera

di scordare il tormento

della vita che passa

del mondo che muore. 

Folco Giusti

a mio avviso anche un valente poeta!

Per chi fosse interessato, e spero di avere attirato l’interesse e fatto nascere il desiderio di affondare lo sguardo nella lettura di questo testo, che vale la pena conservare nella propria libreria, così come ho avuto il piacere di riporlo, dopo averlo letto, in quella personale accanto al precedente dell’autore. 

Si può acquistare qui: 

https://www.amazon.it/Capraia-Storie-uomini-animali-Giusti/dp/8875767300

A donare maggior pregio a questo libro, la presentazione dell’etologo e amico degli animali DANILO MAINARDI, purtroppo scomparso nel 2017. 

Danilo Mainardi è stato un etologo, ecologo, divulgatore scientifico, accademico e ambientalista italiano. È stato spesso inserito fra i più noti e stimati, nonché fra i primi etologi italiani.

Non fatevi ingannare dalla data del 2021, poiché si tratta della ristampa del precedente testo. “Un’isola da amare” ha ottenuto il Premio Letterario “Castiglioncello-Costa degli Etruschi 2004,” quindi il libro ha avuto i natali molti anni prima di quest’ultima edizione.  


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