Scrivo al Cav. Tommaso Mondelli:
Palazzo Malinverni Municipio di Legnano |
Stamattina è successo un fatto che mi ha piacevolmente stupito.
Dopo essere stata all'ufficio anagrafe del Comune, ho accompagnato mamma nella piazza San Magno, antistante il Municipio, situata nel centro di Legnano, in attesa che mio marito ritirasse l'auto al parcheggio e ci venisse a prendere. Lì fermo, dove eravamo mamma ed io, c'era un uomo che mi guardava con insistenza, sorridendomi. Lo guardo meglio anch'io, perché ho pensato: "Questo mi conosce, ed io non ricordo chi sia. Che figura di palta faccio, se mi saluta e io non so come interpellarlo?". Poi lo guardo di nuovo, perché il suo sorriso era proprio come se volesse salutarmi, e spetta alla donna fare per prima il gesto. Poi ho avuto l'illuminazione, e mi sono ricordata chi fosse: era il Primo Cittadino di Legnano, ovvero il sindaco Alberto Centinaio!
Sindaco di Legnano Alberto Centinaio |
Ma la cosa che mi ha sbalordito, è che io lo avevo incontrato ad una celebrazione in parrocchia, non ricordo in quale occasione. Facile per un cittadino, riconoscere il proprio sindaco, molto meno probabile che lui possa riconoscere una comune cittadina, tra oltre 60.000 abitanti. Mi era stato presentato, ma poi la cosa era finita qui. Certo, lo avevo votato, perché indicatomi come ottima persona, da amici comuni di cui, tra gli altri, il Consigliere Comunale a cui tu avevi regalato, tramite me, il tuo libro "Lontani ricordi di un Segretario comunale".
Quanto successo, mi ha fatto comprendere l'attenzione squisita del Sindaco, che ha stretto la mano a mia madre e che, quando gli ho detto di averlo votato io stessa, mi ha risposto che spera di non deludermi e di poter essere all'altezza delle aspettative dei cittadini. Oggi, a tavola, racconto il fatto a mio figlio Matteo, e lui mi risponde: "Sai chi c'era venerdì scorso a Crema, per il matrimonio della mia amica Katia? Simonetta Centinaio, la figlia del sindaco e mia compagna ai tempi del liceo
Come vedi, il mondo è piccolo davvero!
Dani
Mi risponde il poeta e scrittore:
Sì, sono cose se sorprendono moltissimo, ma possono accadere e accadono. Ti racconto queste.
Nel 1947 ero a Salerno e, camminando quasi distrattamente per una via centrale, ad un certo punto un signore più anziano di me mi viene incontro e, prima di avvicinarsi del tutto mi sorride, mi tede la mano, salutandomi con un" buon giorno professore". Un po’ come era successo a Totò. Più che parlare l’ho lasciato parlare, a partire dalla domanda "come sta ecc. ecc." Ci siamo salutati sempre con un sorriso, non avendomi lasciato il tempo di parlare e, ancora oggi, non so chi potesse essere.
Nello stesso anno, ero a Roma preso Ponte Milvio, alla fermata di un bus aperto, diretto a Monte Mario, dove c’era una casa di suore per bambini e lì una mia sorella era, appunto, suora. Nel bus non c’era nessuno e io, in divisa da poliziotto, ero appoggiato alla parte opposta allo schienale dell’autista e guardavo distrattamente verso il fondo, dove era situata l’entrata del pubblico. Ad un certo momento, una ragazza sola viene dalla parte opposta, segue la fiancata del bus, sale, attraversa l’intero bus, arriva vicino a me, mi abbraccia e mi bacia sulla guancia, si distacca, rifà la strada, scende e si allontana, senza aver detta una sola parola. RImasi come una statua che guarda, immobile, senza una mossa.
Dovevo proprio somigliare a qualcuno, nei due casi raccontati.
Non hai, nel tuo caso, almeno per un solo attimo, pensato che sarei potuto essere io stesso il Sindaco di Legnano?
Nel tuo caso, se una donna che incontro mi passa vicino e mi guarda, sono io a dirle “buon giorno”, senza fermarmi proprio per sapere di chi si tratta. Faccio bene o male, secondo il pensiero femminile o, secondo le regole del galateo?
Tommaso
Nel tuoi casi descrittimi, caro Tommaso, le persone che ti hanno salutato con tanta effusione, o ti conoscevano davvero, e tu le avevi dimenticate, oppure ti hanno scambiato per qualcun altro. Una delle due.
Nel mio caso, il Sindaco mi ha anche detto dove avermi incontrato, appunto, in quella celebrazione in Parrocchia. Quindi non c'è tema d'errore. Mi ha stupita la sua memoria per i visi. Chissà quante persone incontra ogni giorno, come avrà fatto a ricordarsi di me? Eppure è successo.
Ma è vero anche che io a Legnano ho una sosia, che vorrei incontrare per vedere se la rassomiglianza è così sorprendente.
Ti racconto: ero a Legnano da pochi mesi, e mi sono recata dal fornaio. Lì c'era un uomo tanto anziano, da poter essere mio nonno. Quando mi vede, mi saluta con calore, mi chiede come va, ecc. Lo guardo e a mia volta gli chiedo. "Ci conosciamo?". Mi risponde: "Come no?!? Da quando eri piccola così!". Peccato che quando ero piccola così, abitavo a Milano e non avevo mai messo piede a Legnano! Passa del tempo, e una signora, quasi mia coetanea, mi viene incontro con un sorriso da un'orecchia all'altra e mi abbraccia. La guardo stupita. Mai vista prima. Glielo dico e lei di rimando: "Ma signora, come fa a non ricordarsi di me? Sono venuta a servizio a casa sua per anni!". "Signora mia" - le rispondo -" impossibile che sia venuta a servizio da me, visto che abito a Legnano da poco più di un anno, e non ho aiuti in casa".
Gianluigi Furlin Sindaco di Fonzaso |
Poi ho incontrato altri, che più o meno mi salutavano come se mi conoscessero da tempo. Tre anni fa, vado al funerale del mio vicino di casa, e lì trovo suo figlio Giorgio, venuto apposta dagli Stati Uniti, dove lavora e ha famiglia. Li conosco da oltre 20 anni ma mentre con la moglie ci siamo scambiati visite, con lui mai detto tra noi neppure un "buongiorno". Resta il fatto che, sapendo chi fosse, e avendomi visto diverse volte poiché i nostri giardini confinano, mi avvicino per porgergli le mie condoglianze. Lui mi abbraccia con effusione, e mi ringrazia. Lo guardo e gli chiedo: "Ma sa chi sono io?". " Certo che si - mi risponde: sei Franca, una mia vecchia compagna di scuola". Risultato: non si ricordava della vicina di casa, ma mi ha individuato con la sua compagna di scuola. Ora so con certezza che la mia sosia si chiama Franca. Peccato non ne conosca il cognome, altrimenti la cercherei per un confronto ravvicinato. E comunque Giorgio non mi avrebbe mai abbracciato, se avesse pensato che ero la vicina di casa con la quale non ha mai scambiato neppure uno semplice saluto. Ma non è il caso del Sindaco. E il fatto che mio figlio sia amico di sua figlia, l'ho saputo solo oggi da Matteo.
Municipio di Fonzaso |
Invece, a proposito di Sindaci: al mio paese natale, fino all'ultima elezione, per tanti anni è stato sindaco un mio compagno d'asilo e quindi coetaneo, Gianluigi Furlin, col quale abbiamo mantenuto una bella amicizia. Lo scorso anno è stato eletto un nuovo sindaco che, guarda caso, mi faceva il filo quando avevo 16 anni e lui 19. Per me era un caro amico e nulla più. Era un ragazzino molto ben educato, sempre elegante, che studiava da geometra. Veniva a casa di nonna a giocare a carte con lei e con me, o si faceva una passeggiata per prendere insieme un gelato.
Il terzo da destra Sindaco di Fonzaso Ennio Pellizzari |
L'estate scorsa ero in piazza del paese, seduta al tavolino fuori dal bar, a prendere un caffè con un'amica, di fronte al municipio. Gli davo le spalle, per cui non lo vedevo. Mara mi ha detto: "C'è il Sindaco che ti sta venendo incontro". lui si è avvicinato, e mi ha salutato. Gli ho detto: "Ma ti ricordi ancora di me, dopo tutti questi anni?" Mi ha risposto: " Ti ho sentito parlare con Mara, e ho riconosciuto la tua voce". Caspita!!!! Mi ha riconosciuto dalla voce? E io non lo avrei affatto riconosciuto, poiché porta barba e baffi, che quando era ragazzo, non aveva. Ma ero a conoscenza della sua elezione a Sindaco, così quando Mara mi ha sussurrato che il Sindaco mi stava venendo incontro, ho capito di chi parlava.
Il primo a sinistra in piedi Sindaco Pellizzari |
Storie di Sindaci!!!! Centinaio (Legnano- Mi) Furlin e Pellizzari (Fonzaso-Bl).
Che ne pensi se pubblico?
Dani
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