Prendersela
con le vittime. di N.Balasso
Se pubblico quanto ha scritto Balasso, lo faccio perché condivido il suo pensiero. Mi dicono di non parlare di politica, soprattutto in questo blog che è stato creato per l'arte, ma a mio modo di vedere, Balasso è un comico che, come Arlecchino, ridendo e scherzando, dice sempre la verità.
È lo sport preferito dai vili. La povertà dilaga e, invece di combattere la
povertà, preferiamo combattere i poveri. Questo accade ovviamente perché siamo
caduti nella trappola del privilegio. Se tutti stessero bene come noi, secondo
la nostra scala balorda dei valori, noi non potremmo più considerarci migliori
di qualcun altro, quindi preferiamo vivere male, ma che ci sia gente che vive
peggio. A questo si aggiunge un antico meccanismo di cui siamo vittime, che i
tedeschi definiscono "schadenfreude", che consiste nel godimento per
le disgrazie altrui.
Ovviamente ci guardiamo bene dal combattere le cause. Da qualche parte, un
barcone di migranti provenienti da uno stato dittatoriale è affondato
provocando la morte di decine persone. Nei commenti della gente, non senti
nessuno dire che la colpa è del governo dei dittatori senza scrupoli che
affamano il popolo. Non senti nessuno dire che se si limitasse la vendita di
armi nel mondo forse ci sarebbero meno guerre e quindi meno poveri. Non senti
nessuno dire che se in un paese la vita non vale un cazzo, è molto facile che
una moltitudine di disperati rischi la vita per fuggire. La colpa è delle forze
dell'ordine, la colpa è dei migranti stessi, colpevoli di volersi salvare la
vita. La colpa è di chi si trova al punto di arrivo. È sbagliato considerare il
razzismo una guerra tra poveri, non sono i poveri quelli che più odiano gli
ultimi arrivati, i poveri casomai li utilizzano, ne approfittano, oppure li
aiutano, li trattano comunque da pari a pari. Quelli che odiano gli ultimi,
sono quelli che pensano di stare bene, ma si cagano addosso all'idea di stare
peggio. Negli anni passati, il bersaglio della Lega era rappresentato dai
meridionali; ma molti meridionali trapiantati al nord votavano Lega, contro
l'afflusso di nuovi meridionali. Lo stesso meccanismo accade per molti cinesi
delle precedenti ondate, che soffrono all'arrivo di nuovi cinesi, più poveri e
più dipendenti dal malaffare.
In tutto questo, la marmellata di slogan e immagini farlocche che ci circonda
fa cascare molti in confusione. Quelli che si sentono direttamente minacciati
dall'arrivo di nuovi poveri, immettono nell'immaginario collettivo storie
fantastiche (il diverso che mangia i bambini è una storia antichissima) e,
lungi dall'attribuire le responsabilità a un sistema economico mondiale, che è
riuscito a mantenere l'embargo a Cuba fino a oggi ma si guarda bene dal
condannare dittature ben più feroci che affamano la gente, non perché noi gli
abbiamo messo l'embargo, ma per arricchire le proprie famiglie e, anzi,
continua a intrattenere bellamente affari con conclamati stronzi; attribuisce
invece le responsabilità della povertà agli stessi poveri. I politici non hanno
ricette, è chiaro. Prendiamo la Lega, è stata al governo due decenni, vi
risulta che abbia capito cosa fare? Che abbia fatto qualcosa? A parte ricette
populiste che ovviamente hanno solo peggiorato le cose, cinicamente, pesiamo il
dare e avere, cos'ha risolto la Lega quando era al governo, a parte fare i
soldi, voglio dire. I centri di smistamento, i lager di identificazione hanno
creato solo l'accumulo di masse di disperati in condizioni disumane che sono
bombe a orologeria. Ma nessuna forza politica è in grado di rispondere a ondate
epocali di mutamenti, che sono troppo grandi per una risposta locale. Era così
evidente che la risposta non poteva che essere globale, una risposta locale
sarebbe come mettere gli occhiali da sole quando un vulcano erutta lava, ma
ciascuno ha pensato ai propri voti e nessuno ha pensato al problema. Perché,
possiamo essere gentili e accoglienti quanto ci pare, ma non possiamo
nasconderci che le immigrazioni di massa sono un fottuto problema. E non si
risolve al punto di arrivo, si risolve al punto di partenza. Nel secolo scorso,
dal Veneto, sono scappati oltre 3 milioni di persone. Ma non hanno smesso di
emigrare finché le leggi dei paesi in cui andavano li trattavano come cani,
hanno smesso di emigrare quando in Veneto le cose sono migliorate.
La politica non ha risposte, se le fa suggerire dall'economia.
Alla Grecia abbiamo detto: "Noi ti diamo i soldi, ma tu devi cambiare le
tue leggi". È un precedente orrendo, che stabilisce nero su bianco che le
banche decidono le leggi. Era già così, ma sentirlo ammettere fa impressione.
Eppure quelle stesse banche, invece di essere usate come ricatto contro paesi
dittatoriali e pericolosi, vengono invece utilizzate per ingrassare gli
sfruttatori. Siamo bravi a fare i forti coi deboli eppure quanto leccavano il
culo a Gheddafi i governanti di questo paese! Gli affari avanti tutto.
Il sistema economico mondiale, gestito da una manciata di furbacchioni, se ne
frega se migliaia di poveri sbarcano sulle tue coste, perché sa che la tua
attenzione non si concentrerà sul Sistema, si concentrerà sui dettagli, penserà
che i politici contino qualcosa, in una guerra tra patrioti del menga e
accoglitori ad oltranza, che terrà occupate le nostre menti annebbiate, mentre
lassù si continueranno a fare affari d'oro, alla faccia dei poveri, anzi,
proprio grazie a loro.
[Natalino Balasso]
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