Ultimamente mi sto interessando ai Petits
Poèmes en prose (Poemetti in prosa) perché si
avvicinano - credo ne siano i precursori - ai versi liberi che vanno tanto di
moda oggigiorno. Baudelaire ha avuto il
buon senso di non definire quelle sue opere “Poesie”
poiché non lo sono. In secondo luogo, il poeta è stato riabilitato dalla Corte
di Cassazione francese, nell’anno in cui nascevo. Alcune sue poesie contenute nella
raccolta Le fleurs du mal (i fiori del male) erano state messe
all’indice, e il poeta fu deriso e perseguitato, tanto che nel 1857 fu
processato proprio a causa di questo capolavoro, e accusato d’immoralità.
Mi pare quasi che il poeta francese fosse a
conoscenza che un’associazione culturale avrebbe indetto un bando che lo
riguardava, in occasione del suo 150° anniversario dalla morte, e mi girellava
intorno con una certa insistenza, bisbigliando ai miei orecchi, in questi
ultimi tempi, chiedendomi di occuparmi di lui, poeticamente parlando.
Ora non so cosa ne verrà fuori, sicuramente a
qualcuno di mia conoscenza il Machiavelli calzerebbe a pennello, per me, trattare
di questo personaggio è …troppo machiavellico!
Che vita conduceva Baudelaire? Si divertiva, in
breve tempo ha speso metà del capitare ereditato da suo padre, tant’è che la
madre l’ha messo sotto la tutela di un curatore affinché amministrasse i suoi
beni.
Fornicava? Fornicavano Macchiavelli e Baudelaire? Non so,
ma questo verbo mi riporta ad un passato remoto, e a due ricordi d’infanzia:
- le formiche. Quando ero bambina e studiavo il catechismo, si usava questa parola
che, essendo parecchio strana, nessuno si prendeva la briga di spiegarci cosa significasse.
Ritenni quindi che formicare (così
avevo inteso) fosse un peccato che aveva a che fare con le formiche!
- La fòrmica. Quando mia madre acquistò una cucina in fòrmica, quel materiale americano
usato come rivestimento per mobili, onde proteggere il legno sottostante,
compresi che il peccato non dipendeva dalle formiche, ma dai mobili della
cucina!
Vi ho divertito? Ero così da piccola, ingenua e
credulona, tanto che mi convinsero fossero le cicogne, a consegnare i
bambini, perché non volevo accettare che
nascessero sotto i cavoli: avrebbero patito tanto freddo dentro l'orto!
Il classico modo per saltare di palo in frasca, in questo dialogare che sfiora grandi personaggi e cose di piccole conto...ma sta proprio qui il divertissement!
Baudelaire…con me aveva altro in comune: faceva uso
di oppio, per non provare troppo dolore durante la paralisi causata da un
ictus, malattia che lo condusse alla morte a soli quarantasei anni. Ed io come
mi firmo?
Danila Oppio
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