Capita talvolta di avere in casa opere d'arte d'autore sconosciuto, oppure conosciuto solo per un legame parentale, ma del quale non conosci che pochi dettagli della sua storia. Allora, come mia consuetudine, eseguo delle ricerche al riguardo, sperando di trovare qualche notizia. E infatti, eccola.
Qui sotto, due opere che conservo a casa mia, purtroppo sono una pessima fotografa, per cui le immagini appaiono storte o sfocate. Di meglio non riesco ad ottenere, con il mio cellulare, e non sono Walter Lecis, impeccabile fotografo dai mervigliosi scatti!
Di quest'opera posso dire che il Professore Ettore Lazzari non solo ha realizzato la forma e quindi il calco del bassorilievo, ma ha anche scolpito l'intera cornice in legno.
Del quadro sottostante, l'immagine non rende abbastanza, ma è solo a dimostrare che l'artista poliedrico ha dipinto una gran quantità di quadri ad olio, e sono venuta in possesso di uno di questi, grazie al legame di parentela, in quanto l'autore era il nonno paterno della cugina di mio marito, Valeria Lazzari di Imola.
Ed ecco cosa ho appeso dalle mie ricerche:
Dalla Guida Musei Civici di Imola
Museo di san Domenico
Ettore Lazzari (Firenze 1866-Imola 1945)
Ritratto d’uomo baffuto, fine XIX-inizi XX sec. terracotta modellata h. cm
53x30x24; inv. 810 Testa di fanciulla, fine XIX-inizi XX sec. stucco modellato
h. cm 52x37x28; inv. 820 Ettore Lazzari studia scultura e ornato allʼAccademia di Bologna e si
trasferisce a Imola nel 1897 chiamato dallʼallora direttore Remigio Mirri a insegnare disegno,
plastica e intaglio nella scuola di Arti e Mestieri “Francesco Alberghetti”,
dove lavorerà per quaranta anni. Lʼistituto nasce dalla volontà di “insegnare la
matematica applicata alle arti” e col compito di formare tecnici in grado di
portare a un alto livello qualitativo il lavoro manuale, in particolare la lavorazione
del legno, del ferro, dei laterizi e della ceramica. Finalità che Lazzari
persegue non solo come docente ma anche come fondatore nel 1908 della
cooperativa “La lavorazione del legno” (lʼattuale 3elle), nella quale ricopre il ruolo di
direttore artistico. A fianco dellʼarchitetto Remigio Mirri che diresse per molti anni
la Fornace Gallotti, esegue lavori di ornato, di scultura e intaglio in legno
destinati agli edifici del Mirri. Nei lavori in terracotta, gesso e legno
Lazzari si dimostra libero da condizionamenti e il segno fluente, a tratti
romantico, modella ritratti di sapore veristico.
Quest’opera si trova nell’elenco dei Beni di
interesse storico-artistico di proprietà o in uso del Comune di San Giovanni
in Persicheto.
Dalla guida dei Musei Civici di Imola, nella parte V, compare il nome del Prof. Lazzari.
Questa la presentazione della sezione cinque che tratta di sculture dipinti e ceramiche.
Qui sotto il link nella versione pdf del catalogo museale.
Danila Oppio
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