POETANDO

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domenica, novembre 14

DRAPER MI HA COLPITO ANCORA di DANILA OPPIO

DRAPER MI HA COLPITO ANCORA

In questi giorni, immersa nello splendido quadro di Draper, che rappresenta Ulisse e le sirene, e osservandolo nei dettagli, non solo ho rilevato a suo tempo che una delle sirene somiglia alla bagnante di Renoir, ma mi pare di intravedere tra i rematori, un tale il cui viso ricorda quello di Dante Alighieri, non quello dipinto nel lontano passato, piuttosto il volto del monumento a lui eretto in tempi più recenti e che si trova a Firenze. 

Omero scrisse l’Odissea, e in nessuna pagina racconta la fine di Odisseo, Ulisse per noi, anzi, tratta d’una guerra che alla fine porta alla pace. Dante, invece, nella Divina Commedia ha relegato l’eroe greco, re di Itaca, figlio di Laerte e di Anticlea, nientemeno che nell’Inferno. E lo ha fatto morire durante l’affondamento della nave con a quale solcava le acque dei mari. Pare così che Draper volesse far sì che annegasse anche l’autore della Divina Commedia. 

La mia è solo supposizione, per nulla avallata, quella che mi porta a pensare che Draper abbia voluto infilare nel quadro le sembianze del Sommo Poeta. Ma lasciatemi fantasticare un pochino!

Guardando i vari quadri che rappresentano l’Alighieri, uno di essi, quello dipinto da Botticelli e che è il più conosciuto, mi pare caricaturale, piuttosto che una reale rappresentazione del poeta fiorentino. Altri invece mi sembrano più realistici. Per esempio, anche il ritratto realizzato da Piero della Francesca, del Duca Federico di Montefeltro, pare abbia il naso sproporzionato rispetto ad un setto nasale “normale”. Ho pensato a una caricatura anche in questo caso, ma poi, leggendo quanto gli accadde, ebbe il volto sfigurato da una ferita di spada, durante la quale perse l’occhio destro e ruppe anche il setto nasale. Per questo fu sempre dipinto di profilo, e fu lui stesso a chiedere al pittore di non minimizzare quel suo aspetto. 

È possibile quindi che anche Botticelli fosse rimasto fedele nel ritrarre i lineamenti di Dante, pur se in opere di altri pittori, non appare in modo tanto evidente quel naso aquilino. Tanto meno nella statua esposta a Firenze. Quel che mi ha maggiormente colpito, è stato proprio la scultura di cui tratto ora.

Alla sinistra della facciata della Basilica di Santa Croce nell’omonima piazza fiorentina s’innalza la statua celebrativa del “sommo poeta” Dante Alighieri. Con sguardo fiero e sprezzante il “ghibellin fuggiasco” guarda i numerosi turisti che ogni giorno si recano a visitare i celeberrimi monumenti del capoluogo toscano. La statua di marmo bianco di Carrara fu realizzata dallo scultore Enrico Pazzi nel 1865, a 600 anni dalla nascita di Dante (1265-1321). Nel 2011 in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia l’opera è stata restaurata.

Originariamente la statua di Dante Alighieri era collocata al centro di Piazza Santa Croce nell’omonimo quartiere, essendo stata realizzata per rendere onore al grande poeta italiano. Le celebrazioni dantesche nel 1865 contribuirono a porre in rilievo Firenze quale città idonea a divenire capitale d’Italia. Ecco perché l’opera marmorea è stata rimessa a nuovo.

Le date potrebbero coincidere, quella di Draper, che nacque a  Londra nel 1863, e quel monumento creato da Pazzi, nel 1865. Quando il pittore inglese venne in Italia, quella statua già campeggiava nella piazza fiorentina, per cui nulla vieta che il pittore se ne sia invaghito e abbia  disegnato un bozzetto, il quale gli sia servito per dipingere il volto del marinaio di Ulisse.

Nel 1894 iniziò il suo periodo di massima produttività, concentrandosi particolarmente su temi mitologici collegati alla Grecia antica. Il suo dipinto Il lamento per Icaro del 1898 gli fruttò la medaglia d'oro all'esposizione universale di Parigi del 1900.

Da una ricerca più approfondita, ho potuto appurare che sia Draper che Renoir hanno esposto più volte le loro opere presso le varie Mostre Internazionali di Parigi. Questo fatto avvalora la mia ipotesi che Draper osservò de visus Le Bagnanti di Renoir. 

Il genere cui si ascrive il pittore viene definito classicismo, anche se le sue tecniche si discostano in parte dall'accademismo dell'epoca e riflettono uno stile personale nell'uso frammentario e quasi divisionista del colore. Gli ambienti raffigurati richiamano la pittura simbolista, e le frequentazioni artistiche, alcuni temi, il suo uso della figura femminile, ricordano l'ambito dei preraffaelliti. Fu infatti amico del pittore John William Waterhouse.

Anche se Draper non era né un membro né un associato della Royal Academy prese parte alle manifestazioni annuali dal 1897 in poi. Durante la sua vita, Draper fu molto famoso e divenne un ritrattista noto, anche se l'avanguardia pittorica dell'epoca, e il travolgente successo dell'impressionismo, lo relegarono in parte nelle retrovie dell'arte figurativa a lui contemporanea, in un'epoca di fortissime innovazioni. Nei suoi ultimi anni venne quasi dimenticato e la sua attuale popolarità è oggi quasi del tutto sbiadita.

Ora torniamo a quel volto del rematore nell'opera Ulisse e le Sirene, raffrontandolo con quello di Dante. Perché farlo? Dalla biografia del pittore inglese, apprendo che venne anche in Italia, e di certo ammirò la statua che effigia Dante a Firenze. La stessa espressione torva e decisa, la bocca sprezzante e la profondità degli occhi. Poiché nessun pittore ha mai dato quel volto statuario a Dante, che si ammira nell'opera dell'artista Pazzi, vien spontaneo pensare che il viso del rematore possa essere ripreso da quello scolpito della statua fiorentina. Quindi inserito nell'opera da Draper, e messo dal pittore a remare, per aver detto Dante che Ulisse è morto annegato, quando Omero racconta invece essere tornato a casa dalla sposa Penelope, dal figlio…e dal cane Argo. Nessun altro ritratto di Dante pare tanto somigliante al rematore di Draper, quanto lo sia il volto impresso nella statua. Troppo simile a quello dipinto dal pittore inglese.

Ora lascio che siano le immagini a rendere meglio l’idea che mi sono creata, anche se forse solo illusoria.




Il volto della statua di Dante a Firenze


Particolare del volto del rematore di Draper

Non ho trovato una foto presa di profilo del monumento ad Alighieri ma il setto nasale, le pieghe della bocca all'ingiù, le sopracciglia dall'espressione torva, sono molto, ma molto simili. E niente mi toglie dalla mente che anche questa volta Draper si sia servito dell'opera di un altro artista, a funger da modello per il suo quadro.

Vediamo come sono i ritratti del Sommo Poeta, che si trovano nelle varie pinacoteche.


Ritratto di Dante dipinto da Botticelli, forse il più conosciuto


Dante visto  da Luca Signorelli

Dante visto da Agnolo Bronzino

Potrei andare avanti all'infinito, in quanto  ci sono molti altri quadri che ritraggono il Sommo Poeta, e tutti quanti mostrano quel naso tipico di Dante. Questa statua fiorentina è molto diversa, e mi ricorda moltissimo il rematore della nave di Ulisse.

Strana coincidenza? Mah, resto nel dubbio, però mi sono divertita, approfondendo anche un po' più di conoscenza sulle opere d'arte sia figurative che letterarie.

Tirando le somme: Omero non parla della morte di Ulisse, nella sua opera Odissea, mentre Dante sostiene che sia annegato, nella Divina Commedia. 

Draper senz'altro copiò almeno il volto della sirena, da quello della bagnante di Renoir, e non è detto che si sia avvalso di riprendere il volto del monumento a Dante, per riportarlo sul rematore della barca di Ulisse.

Se così non fosse, poco importa, mi è piaciuto osservare nei dettagli quel bellissimo dipinto del pittore inglese.

Danila Oppio

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