Vittorio Matteo Corcos, ritrattista italiano del XIX secolo, nasce a Livorno il 4 Ottobre 1859 e, manifestando una spiccata vocazione all’arte, entra giovanissimo alla scuola del pittore Giuseppe Baldini, primo maestro di Giovanni Fattori. Suo figlio Massimiliano è fra i caduti della Grande Guerra.
Vittorio Corcos morì a Firenze l'8 novembre 1933; sua moglie Emma lo seguì nella tomba pochi giorni dopo, il 24. È sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante in Firenze. Dal 1870 studia presso l'Accademia di Belle Arti a Firenze, sotto la guida del pittore livornese Enrico Pollastrini. Nel 1878-1879 Vittorio Corcos, dopo aver vinto una borsa di studio, si trasferisce a Napoli dove lavora nello studio di Domenico Morelli, il cui stile influenzerà notevolmente le creazioni del discepolo. Nel 1880, trasferitosi a Parigi, dopo un precario periodo come pittore di ventagli, firma un contratto per 15 anni con la Galleria d'Arte Goupil, dedicandosi quindi alla ritrattistica femminile e alle composizioni con scene di vita cittadina. Durante la permanenza nella capitale francese, Vittorio Corcos frequenta lo studio di Léon Bonnat, ritrattista dell'alta borghesia parigina che lo inserisce, con successo, nell'ambiente artistico d'elite.
Salvo una parentesi inglese, il pittore soggiorna a Parigi fino al 1885, espone in tre Salons e si adegua al mondo parigino ed indirizza la propria pittura verso le caratteristiche tematiche mondane: ritratti femminili, scene di vita moderna, raffinati interni, resi con pennellate fluide e colori brillanti; opere vicine allo stile degli amici Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis. Rientrato in Italia per compiere il servizio militare, il pittore ormai famoso, si stabilisce a Firenze e sposa, nel 1887, Emma Ciabatti vedova Rotigliano, venticinquenne ma già madre di tre figli, donna di raffinata cultura, stimata da poeti come Pascoli e Carducci, appartenente all'alta società fiorentina.
Ritratto della moglie Emma Ciabatti ved. Rotigliano
Introdotto dalla moglie nei salotti esclusivi dell’alta borghesia ebraica fiorentina, riscuote notevole successo con la sua pittura brillante e piacevole, ricevendo presto numerose commissioni ("Ritratto della Contessa Annina Morosini", "Ritratto della contessa Nerina Volpi di Misurata") consolidando la meritata fama di ritrattista, genere che richiamava una clientela scelta: dalle fanciulle dell’alta borghesia alle dame della nobiltà, dalle personalità emergenti, come il giovane Pietro Mascagni, ad altre di chiara fama, come Emilio Treves e Giosuè Carducci. Nel 1896 il quadro, esposto alla Mostra Fiorentina dell’Arte e dei Fiori, "Sogni", riscuote un enorme successo e. nel 1904, Vittorio Corcos diventa famoso in Europa per i ritratti di Guglielmo II in Germania, dell'Imperatrice Augusta, della regina portoghese Amelia e di Margherita di Savoia. Nel 1913 il suo "Autoritratto" entra a far parte della collezione della Galleria degli Uffizi.
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