POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

mercoledì, giugno 7

DAL SITO DI SUSANNA TAMARO con commenti e aggiunte di DANILA OPPIO

 


Dal sito di Susanna Tamaro

https://www.facebook.com/susannatamarofficial

Qualche giorno fa ho scritto un lungo articolo sul Corriere, “Siate liberi. Leggete (anche il Verga)”, per spiegare la manipolazione avvenuta, grazie a un titolo infelice, su quanto da me detto al Salone del Libro. Articolo che però non è stato neppure diffuso dalle agenzie di stampa, come era stato fatto con l’intervista incriminata, lasciando sul web solo gli anatemi e gli insulti nei miei confronti. 

Per porre termine a questa deprimente e inutile polemica riassumo brevemente la questione.

Si trattava di un’intervista video rilasciata nel caos del Salone del Libro e l’argomento era sulla difficoltà di far leggere libri ai ragazzi dopo la scuola. Dato che scrivo libri per bambini dal 1991, ho un po’ il polso della situazione, anche se non sono insegnante. Le scuole primarie, con l’aiuto delle biblioteche, fanno un ottimo lavoro e rendono i bambini appassionati lettori. Nelle medie continua un po’ quest’energia anche se un po’ in stallo, mentre alle superiori tutto si spegne e quando uno finisce gli studi, in linea di massima, l’ultima cosa che pensa di fare è di andare in libreria. Non c’è più alcuna curiosità nei confronti della parola scritta, a meno che siano prodotti di influencer o di fenomeni nati e cresciuti sui social. 

Allora mi sono chiesta, come mai succede questo? E sono andata ai miei penosi anni scolastici in cui mi era stata fatta odiare la letteratura. Per innamorarmi del Leopardi ho dovuto aspettare i trent’anni, per Manzoni i cinquanta. Non ho mai detto di odiare il Verga - le parole ‘odio' o ‘disprezzo' non appartengono al mio lessico né alla mia natura - ma che la scuola italiana fa odiare la letteratura, aggiungendo anche che, naturalmente, un insegnante appassionato può ribaltare questa situazione, ma che nella media questo non avviene e che la noia e il risentimento spesso offuscano la qualità stessa degli autori più importanti, avvilendoli.

Questo avevo detto e questo è quello che penso. Suggerendo che forse sarebbe giusto iniziare a riflettere su questa situazione o sul metodo stesso di insegnamento della letteratura.

Alla fine dell’intervista, già in piedi - avete visto il caos che c’è al Salone? - la giornalista mi ha chiesto: “Allora cosa farebbe leggere ai ragazzi per avvicinarli alla lettura?" E io che sono una persona che ama la leggerezza e i paradossi, ho risposto "Magari anche Va’ dove ti porta il cuore”. Era una battuta naturalmente detta da una persona Asperger che non considera di avere davanti plotoni di mitragliatrici virtuali pronte a trivellarla di insulti e anatemi.

Trovo che la letteratura, ora più che mai, sia un’àncora di salvezza perché permette di sfuggire alla omologazione dei media. E la letteratura non si può imporre come dovere ma solo suggerire come scoperta e come piacere. Concordo con quello che dice la gentile lettrice del Piccolo di Trieste di oggi in una bella lettera sul senso della letteratura: leggere i libri di Verga è come entrare in un quadro di Segantini; è meravigliosamente vero ma, per capirlo, bisogna essere portati per mano dagli insegnanti che lei ha avuto negli anni 70 al liceo classico. 

Personalmente penso che ogni libro sia un po’ come una grotta di Aladino: si deve entrare da un pertugio, pensando di trovarsi in un antro oscuro, per poi scoprire, camminando, che quell’oscurità nasconde un gran numero di pietre preziose che ci illuminano e faranno sempre parte della nostra vita.

In questi giorni ho approfittato della polemica per prendere in mano 'Storia di una capinera', l’opera prima di Verga che ancora non avevo letto e mi sto perdendo nelle meravigliose descrizioni della natura e delle passeggiate alle pendici dell’Etna e nelle sofferenze di una ragazza che scopre tutti i caotici movimenti interiori del primo amore.

Mio  commento

Bello quando dice Susanna Tamaro. Un modo gentile e chiaro per sottolineare il comportamento di certa gentucola che ama travisare le parole altrui, modellandole a proprio piacere o comodo. Resta evidente che se gli insegnanti non sanno far amare la lettura e gli autori dei testi, per gli studenti diventa noia immensa. E magari solo da adulti comprenderanno cosa hanno perso!

Nota: 

La Tamaro ha affermato che soffre della “Sindrome di Asperger” che prende il suo nome dal medico austriaco Hans Asperger, che per primo ha identificato, studiato e descritto un gruppo di bambini con particolari comportamenti nell’interazione sociale, nelle abilità comunicative e negli interessi.  

È stata inserita, per la prima volta nel 1994, nel DSM IV Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, come sottocategoria dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Con l’introduzione del DSM-5 (2013) si sono apportate delle modifiche all’inquadramento nosografico di tali disturbi e la sindrome di Asperger è stata inserita all’interno di un’unica categoria diagnostica definita Disturbi dello Spettro Autistico.

I soggetti con sindrome di Asperger non hanno disabilità intellettiva, bensì una discreta capacità di autonomia senza necessità di un supporto intensivo. Dal punto di vista delle caratteristiche cognitive/personali presentano principalmente un ritardo nella maturità e nel pensiero sociale, difficoltà nel controllo e nella comunicazione delle emozioni, insolite capacità linguistiche che includono un ampio vocabolario e una sintassi elaborata ma con capacità di conversazione immature, in quanto si appoggiano spesso a regole e rituali ripetitivi e insistenti.

È proprio nell’ambito del loro profilo insolito nelle difficoltà di apprendimento, nei loro interessi atipici per argomento e intensità, nella fragilità sensoriale e nello sfinimento fisico ed emotivo causato dalla socializzazione che interviene la Fondazione, supportandoli nello sviluppo e acquisizione di capacità adattive e accompagnandoli gradualmente verso un futuro d’Indipendenza! 

18 dicembre 1957, il giorno del battesimo di Susanna, nata il 12 dicembre 1957.

Lei scrive: madrina era la zia Letizia, che mi tiene in braccio urlante.  Suo padre era nato il giorno dopo, il 19 dicembre. Sagittario come me. Il suo nome era Ettore, ma nel mondo è più conosciuto come Italo Svevo. La letteratura? Un destino di famiglia. 

Quindi prozio di Tamara. Quante cose si imparano a leggere!!Il sito della Tamaro è molto interessante, perché sei osserva da vicino la natura e, oltre a dire su questo argomento, sappiamo che è anche una grande lettrice e scrittrice.

1 commento:

  1. Trovo Susanna Tamaro una scrittrice di sicuro talento che leggo con molto piacere in quanto la sua scrittura è, come dovrebbe essere la scrittura, chiara, scorrevole ed efficace. Grazie del tuo scritto Danila, non avevo seguito la polemica,. Purtroppo stiamo vivendo un brutto periodo in tutti i campi...

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