POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

domenica, settembre 24

FESTIVAL DELLA POESIA DEL MARE - ODI di ANITA MENEGOZZO

 


ANITA MENEGOZZO PRESENTA:

Quando sarà riemerso l'universo

Che cosa sarà mai del mare immenso
senza più terre emerse
senza più lungomari e luminarie
ad uso riservato ed esclusivo
senza genti sommerse in vecchie barche
le braccia verso il cielo

Non più bandiere flosce di ogni vento
a guardia di confini senza senso
Dentro il suo ventre mille e più Venezie
di cui non resta l'eco di un disegno

Ma come sarà il mare in quel frangente?
Sarà color del fango piatto e spento
o avrà ancora il coraggio di essere celeste
per una volta ancora e poi in eterno

Dentro quel grembo immoto 
solo apparentemente
pulluleranno chimiche evolute
di cellule perfette
di canti di sirene
di amori tra torpedini e balene
capaci di inventarsi anche dal niente
cosa sarà di noi e del nostro sole
quando sarà riemerso l'universo

Il cieco

Dovessi raccontare il mare a un cieco 
annasperei dicendo 
ben peggio di uno stolto
“immagina   piovesse giù l'azzurro 
farebbe un lago grande quanto un cielo”
e capirei ben presto che è inutile lo sforzo
perdendo le parole man mano che le cerco

Così che mi decido 
mi bendo e lo raggiungo 
in fondo al buio

Da questa mai esplorata prospettiva
rannicchio accoccolato sulla riva
mi cullo e mi consolo
come se fossi nato appena ieri
con onde che accarezzano i miei piedi 
con onde che leniscono i pensieri

Più tardi come segno dell'incontro
mi resta addosso un umido salmastro 
qualcosa di materno che mi galleggia intorno

Nulla di ciò mai andrà dimenticato
di ciò che solo un cieco del mare mi ha insegnato
quell’ansimar profondo sempre a fianco 
come se un qualche Iddio più affaticato  
restasse accanto a me a riprender fiato
 

Mareggiate

Ad ogni venir meno
di una delle tante mareggiate
che segnano la linea la vita di una riva   
ritrovo sul fondale appena emerso
le rughe a cui appartengo
quelle più antiche quelle più profonde
le stesse che io lascio con le impronte 
le stesse che incoronano la fronte  

Ma tra le secche di cui ho sentimento
il guizzo repentino di un pensiero
mi coglie a tradimento
feroce come un dubbio

Perché tanto silenzio?
Perché dopo il maltempo 
quasi non tira un alito di vento?
C' è un dio che si nasconde dietro un dito?
O sono io che ostino a darlo per disperso?

Guardo nell'orizzonte
mi ci perdo
e per troppo stupore che non reggo
lascio che mi travolga 
stavolta senza opporre resistenza
la meraviglia come un mare intero

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