QUAND’ANCHE
Quand'anche
inerpicassi ai sette cieli
sfondandone la volta
a mani nude
fin fuori dai confini a me concessi
quandanche insieme ai folli
ai santi
e ai poeti
spogliassi questo corpo delle pelli
come si fa la muta fra le serpi
di più
fino alle carni,
mi chiedo
se saprei cogliere il nesso
del tutto insospettato
che hanno i giorni
e se saprei serrare
ben stretto tra i miei denti
quel filo che ci tenne
e che andò perso
con forza sufficiente a farci salvi.
Al sacro fra i miei demoni
che attende ch'io ritorni
ci andrò con i miei sbagli
appesi al petto
superbi
come fossero medaglie.
Il calco di ogni sogno
che ho commesso
il palmo teso e aperto
e gli orizzonti tutti
anche se infranti
che mi hanno dato un senso.
Fedeli cicatrici di ogni luogo
fedeli cicatrici di ogni tempo.
ANITA MENEGOZZO
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