vorrei parlarti della verità, quella che tu dici di professare.
Ieri sera, alla trasmissione Otto e
mezzo presentata da Lilly Gruber c'era, insieme ad un altro
scrittore-giornalista di cui ora mi sfugge il nome (memoria svanita!) e
a Jas Gawronski, Roberto D'Agostino e parlavano di verità. D'Agostino
ha sostenuto che la verità NON esiste. E ha ricordato il film Rashomon, nel
quale, durante un processo, tre testimoni che avevano assistito al delitto e si erano perfino auto-accusati dello stesso, hanno dato tre versioni diverse. Eppure erano presenti tutti e tre e avevano
visto la stessa scena. Ha portato questo caso ad esempio, proprio per dire che
ognuno si crea la propria verità, che è sua e inappellabile, ma che non
corrisponde a quella del pensiero altrui. Ognuno possiede la certezza di essere
nel vero e nel giusto, in realtà, è quanto fa parte della sua auto-convinzione.
Devo dire che ha espresso il mio stesso pensiero.
Potrei porti un esempio: siamo nella tua nuova cucina, mi cade una tazzina dalle
mani, e sono presenti tre persone: tu, S. e J. Tu dirai che la tazzina mi è
caduta perché sono distratta, S. dirà che è stato un banale incidente che
potrebbe capitare a tutti. J. sosterrà che la tazzina era bagnata, e per questo
mi è scivolata dalle mani. Ora, la verità assoluta è che la tazzina è caduta a
terra ed è andata in pezzi, ma la ragione per cui questo è accaduto, potrebbe
avere diverse motivazioni. E quelle sono verità relative.
Quando si parla di verità, questa può senz'altro riferirsi ad un fatto
reale. Se hai scritto un libro ed è stato pubblicato, non si può negare che
questo sia avvenuto. Ma il contenuto del libro da cosa è stato ispirato? Quale
decisione è nata in te per scegliere una casa editrice piuttosto che un'altra?
E mille altre domande potrebbero nascere e da queste scaturire mille
altre risposte. Ma sono le tue verità. L'unica che non potrà mai essere
contestata o messa in discussione, è quella che il libro è stato stampato e
scritto da te.
Quindi anch'io avrei una preghiera da farti, e non si tratta di un
ordine: "smettila di...." come mi hai scritto tu. Per favore,
non pensare di essere la sola depositaria della verità assoluta. Tu sei in
possesso della tua verità. Io della mia, gli altri delle loro.
Se leggo un giornale, la nuda verità è che quell'articolo è stato pubblicato,
ma che sia vero e reale il suo contenuto, o un insieme di mistificazioni, di
mezze verità, o di vere e proprie
falsità, questo non lo posso sapere. Lo sa
solo il giornalista che lo ha scritto.
Ci tenevo a dirti questo mio pensiero, poiché tu sei sempre pronta a
giudicare, ad accarezzare il gatto contropelo, come così bene ti sei espressa,
ma devi imparare a guardare alle cose con un occhio più magnanimo, e ad
accettare anche l'opinione (e bada bene, non dico verità poiché la verità è
solo un'opinione personale) che gli altri si fanno di te. Buona, meno buona o
sbagliata del tutto, che sia. Io ti vedo in un modo, J. in un altro e S. in un
altro ancora. Non siamo di granito, che resta immutabile per secoli. Cambiamo a
seconda degli stati d'animo. E siamo sempre in crescita o decrescita, scossi
dal vento della vita. E come si trasforma il corpo, durante la nostra
esistenza, tanto più si trasforma il nostro carattere, il nostro modo di
pensare. Chi ci ha conosciuto nel passato, non può dire che siamo fatti in un
certo modo, perché nel frattempo abbiamo modificato in noi molte cose e non
siamo più gli stessi di allora.
Così appare che la verità non è il ricordo di noi, conservato nella
mente di chi ci ha conosciuto un tempo, ma quello che siamo ora, in questo
preciso istante. Così come chi ci vede arrabbiati, non può pensare che abbiamo
un brutto carattere, e chi ci vede allegri e spensierati, che siamo persone
simpatiche e piacevoli. Noi siamo tutto questo e molto di più. Ma la
verità non appartiene a nessuno.
Le menzogne non rientrano in questo contesto. Quelle sono bugie e basta. Qui ho trattato della verità e di come possa variare in base a chi la interpreta.
Danila Oppio
16 maggio 2015
Il mio parere sulla verità. Tu ne hai fatta una dotta dissertazione.
RispondiEliminaDani, la verità è come quella dell’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice e dove sia nessun lo sa.
Ogni ambito ha una sua verità, e così, c’è quella religiosa, quella filosofica, quella scientifica. Ma chi la possiede? C’è quella reale e quella metafisica, quella dottrinale e giurisprudenziale, e dove mettiamo quella politica? La presunzione e la supponenza sono il massimo della stupidità.
Quello che dici dovrebbe entrare nel codice del buon senso. Hai detto il vero della verità.
Tommaso Mondelli
Una precisazione, Danila.
RispondiEliminaTi ho scritto solo: " E smettila per favore ", dunque non si trattava di un ordine << smettila di.... >> come hai riportato sul tuo blog.
Altra faccia della verità è infatti saltarne una parte o darle un'altra enfasi.
Angela Fabbri
Per me "smettila" è sempre un diktat, ovvero un verbo imperativo, anche se ci aggiungi "per favore". Ed io comunque continuerò a pubblicare quanto scrivi di interessante e bello.
RispondiEliminaO quanto riguarda i premi che hai conseguito e ampiamente meritati. Il mio desiderio era solo di ampliare con te l'argomento sulla verità.
Danila